Sangue Pirata: Alba Nera

Capitolo 38

(RAY POV) 

La vedo chiudere gli occhi ed il cuore inizia battermi all'impazzata, travolto da un senso di paura e terrore impossibili da controllare. -No, ti prego, no!- sibilo avvicinandomi al cornicione dell'Ilma per poter far ritorno sull'Alba Nera. 

I Sicari di Montains, non appena hanno visto il loro signore cadere a terra privo di vita si sono dati alla fuga. Alcuni hanno continuato a combattere, ma la ciurma del defunto Mangia Ferro ha sconfitto il nemico nel giro di pochi secondi. 

Le attenzioni di tutti ora sono puntati su di noi, ma sopratutto sul corpo pallido e privo di sensi della ragazza bionda coricata fra le mie braccia. 

-Jecky!- la voce di quel farlocco di James West non fa altro che aumentare il mio nervosismo -Che cosa le hai fatto!?- continua lui, furibondo. 

In altre occasioni non ci avrei pensato due volte a conficcargli un pugnale in gola, ma momentaneamente la preoccupazione per la Gazza Ladra è tanta da costringermi ad ignorarlo completamente. 

-Avvicinate l'Alba Nera, presto, una trave! Dobbiamo riportarla a bordo!- faccio io, sperando di rivedere le iridi azzurre della mia Jecynne fulminarmi infastidite dal mio atteggiamento. 

-Tu non sei il nostro capitano!- quello stupido essere dai capelli ossigenati sta mettendo a dura prova la mia pazienza.

-No e non ne avrete più uno se non fate come vi dico! Prima salviamo Jecky, poi se vorrai perdere la vita in un duello con me sarò lieto di accontentarti- fortunatamente le mie parole sembrano funzionare. Il biondo, assieme al resto degli uomini posizionano una trave di legno a modo di ponte fra l'Ilma e l'Alba Nera, ed una volta raggiunto la nave dell'imperatrice, posiziono la Gazza Ladra a terra.  Un uomo dagli occhi verde muschio ed i lunghi capelli castani, raccolti un codino, ci raggiunge immediatamente -Cosa è successo!?- domanda Adam Lorence posizionando due dita sotto il collo della ragazza. 

-Veleno- rispondo indicandogli la ferita sanguinante sul suo braccio.

-Non c'è battito ...-  le sue parole mi gelano il sangue nelle vene. -Tu devi salvarla!- ordino osservando il volto spento e incosciente della giovane.

-Io non ...- le parole gli muoiono in gola -Non posso fare nulla, il veleno è entrato in circolo troppo velocemente  ... ci ha lasciati ...-

Fu il colpo di grazia per me. Sentii chiaramente il cuore andare a pezzi e morire lentamente assieme a lei, la Gazza Ladra, la sua unica padrona.

Vedo Diaz inginocchiarsi al fianco della giovane, sfilarsi la bandana rossa e prenderle, delicatamente, una mano -Amica mia ... quanto mi dispiace ...- singhiozza questo portandosi una mano al cuore. 

Uno ad uno gli uomini si tolgono vari cappelli e bende dalla testa, per poi chinare il volto a terra. Credo che uno di loro, il più magro e smilzo stia addirittura piangendo. Perfino il buffo Anacleto, appollaiato sulla spalla di Mastro Belli tace immobile dinnanzi al corpo della Gazza Ladra. -Adios chica- sibila un uomo dalla pelle scura e l'accento spagnolo, mentre West stringe i pugni a tal punto da far diventare le nocche bianche come il latte. 

Vi è il silenzio. Nessuno osa dir nulla. 

-No ... ti prego ...- le lacrime iniziano a solcare il mio viso. Per la prima volta in tutta la mia vita, io, Ray White, sto piangendo ... e mai lacrime furono più meritate di quelle versate per la Regina Dei Ladri. Le afferro il volto fra le mani, accarezzandole le guance magre ed ora pallide come la neve -Jecynne ...- sussurro in modo che solo, e soltanto io possa sentire -Non puoi lasciarmi! Sei una vigliacca! Perché scappi sempre da me! Ti supplico, questa volta saremo stati insieme. Io e te, il terrore dei sette mari. Ti immagini? Avremmo scoperto terre, affrontato tempeste e sconfitto i più temibili dei filibustieri. E magari un giorno ci saremo pure sposati, ed avremmo avuto una famiglia, e tu saresti stata una madre terribile ...- ridacchio amaramente, mentre mi immagino la mia Jecky insegnare ai suoi figli rubare -Saremmo stati liberi, per sempre ...-