Capitolo 8

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Io sono una di quelle ragazze che ama i risvegli principeschi, ti trovi la colazione servita a letto e il tuo ragazzo che ti ricopre di attenzioni e coccole. Quella mattina il risveglio fu completamente l'opposto. Mi svegliai perche sentii dei colpi provenire dal corridoio antistante la nostra stanza. Non appena uscii dal coma, ovvero dalla dormiveglia capii che quei colpi erano provocati da qualcuno che bussava.
Lu: *stiracchiandosi* Chi sarà?
Io: Non lo so, so solo che è un assassino venire a bussare a quest' ora.
Lu: Chi è?
X: Vetto so io famme entrà, do sta mia sorella?
E chi poteva essere se non mio fratello? È peggio di un gallo che alle sei canta! Su questo siamo sempre stati l'opposto, lui quando andava a scuola -dopotutto avevamo solo tre anni di differenza per cui avevamo più o meno gli stessi orari- era sempre sveglio in tempo, invece io era più le volte che non riuscivo a fare colazione perché ero in ritardo che quando la facevo!
Io: Che vuoi? Sono le 8:30!!
Iv: Appunto è già tardi! Dai su apritemi!
Da quando le 8:30 è tardi? Manco dovessi andare a scuola!
Io: Ivan ti ricordo che non devo più andare a scuola, ho 21 anni!
Iv: Ti devo parlare! Dai Vetto apri tu la porta
Luca si alzò. Merda! Aveva su solo i boxer, Ivan avrebbe cominciato ad urlare perché pensava male.
Io: Luca *a bassa voce* cazzo vestiti!
Lu: Cosa?!?
Tardi, Luca aprì la porta e non appena Ivan lo vide lo squadrò da testa a piedi poi rivolse il suo sguardo su di me, che ero ancora nel letto avvolta nelle coperte.
Iv: Cosa diavolo è successo qui? Volete farmi diventare zio così presto?
Lu: Guarda che non abbiamo fatto nulla!
Io: Ivan, io ho su il pigiama *dissi mentre mi scrollavo le coperte di dosso*
Iv: Uhm va bene faccio finta di crederci. Vetto potresti uscire che devo parlare con mia sorella?
Lu: Ok,piccola a dopo.
Io: Quale maledetto buon senso ti spinge a venire a bussare alle 8:30 di mattino?
Iv: Il senso di colpa.
Io: Spiegate meglio.
Quando io e mio fratello parliamo solo tra di noi, cominciamo a discutere in romano e nessuno ci ferma più.
Iv: Mi dispiace per le parole de ieri sera.
Io: Vedo che dopo tutto una piccola parte del cervello lo usi.
Iv: Sei sempre la solita simpaticona! Comunque volevo dirte che me dispiace se ti ho ferita, non era mia intenzione... è che non mi va che vai in giro vestita da gnocca, sei la mia sorellina.
Io: Ahahahahha dai, e io cosa dovevo dire di te quando andavi in giro vestito da playboy perché dovevi beccare??
Iv: Shtt piccoli dettagli imbarazzanti! M'abbracci?
Lo abbracciai. Avete presente l'Orso Abbracciatutti? Ecco mio fratello era così, adorava abbracciare le persone, in particolare me. Quando ero piccola mi scambiava per il suo peluche per la notte.
Io: Ok Ivan mi stai stritolando, ricordarti che è da venti anni e passa che non sono più il tuo pupazzetto per la notte!
Iv: Era troppo bello abbracciarti, fino ai tre anni non ti lamentavi poi hai iniziato a prendermi a cazzotti mentre dormivo e allora ho capito che era giunto il momento di smetterla.
Io: Per forza, ci mancava poco che mi strangolavi... comunque potrei ricattarti a vita su certe minchiate che sparavi durante la notte!
Iv: Perché scusa?
Io: Tu caro fratellone mio durante la notte eri un incrocio tra una suocera e un cinghiale. Russavi come un cinghiale e brontolavi come una suocera.
Iv: E che dicevo??
Io: So passati tanti anni... ah sì una volta che hai cominciato a gridare che gli alieni ti attaccavano, ti stavano rapendo... non sai quante risate mi facevo.
Iv: Oddio questa non me la ricordavo! Dai andiamo a fare colazione che è tardi.
Io: Ivan è passato solo un quarto d'ora... sono solo le 8:45... posso tornare a dormire?
Iv: Coraggio pigrona, il mattino ha l'ora in bocca!
Ok, se becco chi ha detto per primo sto proverbio giuro che gli faccio un c*** così!
Non appena uscii dalla stanza andai ancora una volta a sbattere contro la grande muraglia astigiana!

Nulla ci potrà mai dividereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora