Capitolo 5

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Mentre ero sul letto a sonnecchiare sentii vibrare il mio Iphone. Era un messaggio sul nostro gruppo. Non so se si può definire gruppo perché dentro eravamo in tre, io Debby e Chia. Debby era in terrazza con suo fratello e con la sua nipotina Mia, invece Chia era in piscina a rilassarsi
De: "Stasera tacchi, obbligatorio"
Chi: "Se mai io e Fabi tacchi, tu no, sennò sfiguriamo!"
Io: "Chia for president! Io li devo mettere per forza sennò mi scambiano per una dodicenne"
De: "No dai sennò sfiguro io, voi tacchi alti e io bassi"
Iniziai a prepararmi. Optai per mettermi un vestito rosso, mi chiudeva dietro il collo e lasciava scoperta la schiena.
Quel vestito me l'aveva regalato Luca. Lui aveva la mia stessa età. Alle medie eravamo in classe insieme, poi lui ha scelto il liceo classico mentre io lo scientifico, così le nostre strade si divisero,oltretutto i si era dovuto trasferire a Piacenza. Finché un'estate,dopo la maturità ci eravamo rincontrati qua a Roma, ed era sbocciato l'amore. Lui a settembre era dovuto tornare in Emilia ma avevamo deciso di continuare la nostra storia a distanza. Io gli ero sempre stata fedele, e idem lui (per lo meno, lui ha sempre sostenuto di esserlo stato). Non so quale sia stato il motivo che l'abbia spinto a tradirmi così all'improvviso.
Io l'amavo ancora, forse, era per questo che stavo così male. Difficilmente lo dimenticherò.
Ecco finalmente ero pronta!
Scesi nella hall, le altre ragazze erano rimaste a prepararsi nelle stanze dei rispettivi fratelli. Sapevano che quando stavo male preferivo stare sola, e allora hanno preferito ascoltarmi.
X: Quel vestito mi è famigliare, poi ti sta d'incanto.
Mi voltai, era Luca, pensi al diavolo e spuntano le corna (lo so che il detto è diverso, ma ho preferito modificarlo)
Io: Ah Luca sei tu... comunque grazie.
Lu: In questi quattro anni ho sempre azzeccato i tuoi gusti.
Già questi quattro anni, sono proprio volati e sono finiti in un modo pessimo, era lui che li aveva rovinati, non doveva tradirmi e adesso è inutile che fa il fidanzato ferito.
Io: Già...
Lu: Senti Fabiola, io avrei...
Non fece in tempo a finire la frase che arrivarono come due uragani Chiara e Debora.
Chia: Eccoci qua, siamo pronte e siamo pure in orario.
Io:Ecco perché ha iniziato a nevicà.
DeB: Beh in effetti noi tre siamo sempre in ritardo!
Chia: Dai Debby, per una volta che siamo in orario usciamo o stiamo qua a chiacchierare?
Io: Dai Chia, stavamo scherzando comunque let's go.
X: E tu signorina dove hai intenzione di andare vestita così?
Mi girai e notai che era Ivan. Era appoggiato al muro con le braccia conserte, e dalla faccia non prometteva nulla di buono.
Io: Eddai che vuoi Ivan??
Iv: Ribadisco, hai intenzione de uscì ridotta così?
Io: Che ho de male, spiegame??
Iv: Ma ti sei vista allo specchio?
Io: Senti ma che hai??
Iv: Guarda come sei ridotta! Ma che scarpe hai su??
Io: Allora io non sono alta due metri come te, sono una nana per cui se metto un po' di tacchi che poi non sono nemmeno tanto alti, non rompere!
Iv: Fossero solo le scarpe, il vestito è osceno!
Io: Per il vestito lamentati con Luca, me l'ha regalato lui!
Iv: Allora, se vuoi uscire, torni in camera e ti cambi, perché ridotta così da questo albergo non esci.
Io: Allora, per primo non sono tua figlia a cui devi comandare, secondo sono maggiorenne e posso fare il cavolo che mi pare.
Iv: Allora, tu sei mia sorella minore e decido io cosa fare.
Io: Vedi di stattene calmo, io faccio ciò che mi pare.
Iv: Ma vaffanculo, non so quanto darei per avere una sorella diversa.
Ma che vada a fanculo lui!
Deb: Dai Fabiola usciamo...
Uscimmo e ci dirigemmo verso il locale.
Che avevo fatto di male, a tal punto che anche mio fratello mi trattava così?

Raga non so se il prossimo capitolo arriverà presto, fra due giorni ho gli esami di recupero e ho molto da fare :)

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