Capitolo 39

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Lunedì, oggi io e Filippo ci sposiamo, non sto più nella pelle, è da un anno che aspetto questo giorno. Ci sposiamo di pomeriggio, così almeno al mattino si può dormire. Alle 10 Deb e Chia mi buttarono giù dal letto. Filippo era a casa sua, noi in una casa di proprietà dei suoi genitori. Qualcosa sotto i denti poi iniziarono i preparativi. Prima indossai l'abito, trucco e parrucco. Sugli occhi optai per un ombretto marrone scuro sfumato con uno un po' più chiaro, rossetto non troppo forte sui colori del neutro e classici mascara e matita. I capelli erano lisci fino a metà poi erano boccoli ben definiti. Dopo aver concluso mi alzai in piedi per vedere allo specchio. Non ho mai avuto molta autostima nei miei confronti ma quel vestito mi sta d'incanto. Era bianco, lungo fino a terra, senza spalline, aderente fino alla vita poi si apriva a trapezio, con un fiocco sul fianco destro con uno strascico non troppo lungo (quello della foto).

Chia: Woww, il Lanza sviene.

Io: Anche voi vestite con questo rosso siete delle bombe sexy!

Deb: Non penso che sarà così contento di vedere tutto questo bianco rosso.

Ebbene sì come avevo già detto, avevo scelto l'abito rosso per le mie damigelle che erano Deb, Chia,Eli, Roby ed Ele, ero pur sempre una Zaytsev, non potevo rinunciare a quei colori. Bussarono alla porta.

Io: Raga io mi nascondo, mi sa che è Fil!

X: No tranquilla tesoro, sono io.

Spalancai la porta.

Io: Papà!!!!!!!!!

Pa:Ehi piccola, non mi stritolare troppo, ti si rovina il vestito, e non piangere sennò ti cola il trucco.

Io: Papà non ti preoccupare, il trucco è waterproof.

Pa: Come stai piccola mia?

Io: Bene...papà?

Pa: Che succede?

Io: Sei pronto a diventare nonno per la seconda volta?

Pa: Mi stai dicendo che sei incinta?

Io: Sì papà!

Pa: Sono la persona più felice al mondo in questo momento.

Io: Ehi papà, non piangere, sei sempre stato un orso!

Pa: Eh lo so, anche al matrimonio di Ivan mi sono commosso. Non sei ancora pronta? Sono quasi le 15!

Io: Oh cazzo, 5 minuti e ci sono!

Eli: Sei sempre la solita, anche al tuo matrimonio riesci ad essere in ritardo.

Io: Sono sempre io!

Pa: Ma muoviti invece che parlare!!

Scarpe ai piedi, fiocco tra i capelli ed ero pronta. In macchina io e mio padre raggiungemmo la chiesa di Zevio. Entrarono prima le ragazze. Tremavo dall'emozione. Pippo era stupendo nel suo completo blu scuro, intonato con la cravatta dello stesso colore e la camicia bianca. Mi aspettavo di trovare tutti i testimoni vestiti di giallo. Seba no, era vestito come lui, nemmeno Michele era giallo, Simone si stava sistemando la cravatta, Max era il più piccolino...e Luca. Luca? Cazzo ci fa tra i testimoni? Lo guardai male e lui ricambiò con un sorriso. Mio padre mi lasciò a Filippo.

Nulla ci potrà mai dividereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora