Capitolo 29

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Ero in lacrime, distrutta e sola. Avevo perso l'uomo che amavo di più al mondo. L'avevo perso non per colpa mia, per colpa di un ex stronzo che non si rassegnava che la nostra storia era finita. Decisi di chiamare mio fratello.
Iv: Stavo dormendo, perché mi hai chiamato?
Io: Pippo mi ha lasciato.
Iv: Cosa? Spiegati meglio.
Io: Ieri sera l'amico tuo Kovar era ubriaco e mi ha baciata, io mi sono scollata ma Luca ci ha visto,ci ha fotografato e l'ha mandata a Pippo.
Iv: Sai solo cacciarti nei casini tu?
Io: Ivan per favore, già ci sto male, non servono le tue idiozie.
Iv: Pippo è lì?
Io: Ha preso le sue cose e insieme a Teo sono andati a Cavalese.
Iv: Okay, te sei a Trento?
Io: No sono in Africa.
Iv: Capito sei a Trento.
Io: Dove potevo essere secondo te?
Iv: Non saprei. Innanzitutto smetti di piangere, calmati,prendi la macchina vai su a Cavalese e spiegagli come stanno le cose.
Io: Gli ho già detto che è stato Jiri a baciarmi, ma non vuole sentire ragioni.
Iv: Vai su e parlagli punto e basta.
Io: Va bene, grazi mille davvero.
Iv: Di niente piccola ci sentiamo.
Non appena chiusi la chiamata saltai in macchina e partii in direzione Cavalese. Arrivai poco dopo, mi accorsi che l'auto di Teo era già nel parcheggio dell'albergo. Entrai.
X: Buongiorno Fabiola, che piacere, complimenti per lo splendido campionato.
Io: Salve Mauro, grazie mille per i complimenti.
Ma: Chi stai cercando? Tuo fratello non c'è.
Io: Sì sì lo so, ieri sono andata a vedere la finale. Io sono qui a cercare Filippo, oggi abbiamo avuto una piccola discussione e vorrei chiarire.
Ma: Lanza è appena arrivato con Piano, si stanno sistemando in camera. Numero 210, secondo piano corridoio a destra.
Io: Grazie mille!
Ma: Figurati!
Salii e raggiunsi la loro stanza. La porta era aperta. Io mi appoggiai al muro con le braccia conserte. Teo alzò la testa e si accorse di me.
Teo: Ciao Zaytsev!
Io: Ehi Teo!
Teo: Ieri io e Luca eravamo a Perugia ma non ti abbiamo vista.
Io: Tu magari no, ma Luca sì.
Teo: Che intendi dire?
Fil: Cosa ci fai qua?
Io: Sono venuta per parlarti.
Fil: Non ti è bastato quello che ti ho detto a casa?
Io: No perché io ho altro da dirti.
Teo: Okay qui la situazione si fa imbarazzante, vi lascio soli.
Fil: Cosa devi dirmi?
Io: Pippo io ti amo, è stato Jiri a baciarmi, era già ubriaco, non capiva più un cazzo...
Fil: Per favore non ricominciare, non ti credo, è finita, mi hai tradito.
Io: Se non ti amassi avrei accettato l'offerta della squadra  di A1 di Firenze, invece ho rifiutato perché voglio restare a Trento per stare con te! Ho rinunciato all'A1 per te, ti amo!
Avevo ricominciato a piangere. Questa era la mia ultima spiaggia per fargli capire quanto l'amassi.
Fil: Stai dicendo sul serio?
Io: Te lo giuro Pippo.
Fil: Dammi le prove per crederti
Io: Vuoi leggere le mai con la società?
Fil: Perciò tu hai rinunciato ad un'offerta di una squadra di A1 pur di rimanere con me?
Io: Sì! Va beh non puoi capir,e vado via...
Fil: Aspetta.
Mi strinse a sé e mi baciò. Con la gamba chiuse la porta poi bloccò la serratura. Il povero Teo era rimasto chiuso fuori. Ora eravamo solo noi due, di meglio non potevo chiedere. Mi prese in braccio e insieme ci buttammo sul letto. Lui sopra e io sotto. Lentamente mi sfilò la maglia. Io infilai le mani sotto la sua t-shirt, con le dita iniziai a delineai gli addominali e infine gliela levai. Lui passò ai miei leggins e piano piano scesero lungo le mie gambe. Iniziai a slacciargli la cintura poi passai ai bottoni dei suoi jeans. A lavoro concluso i pantaloni scivolarono lungo le sue possenti gambe. Mancava solo l'intimo, eravamo ad un passo dall'unirci.
X: Lanza qui fuori c'è il tuo compagno di stanza che aspetta di entrare.
Fil: Cazzo Mauro.
Io: Oh merda.
Fil: Vado ad aprire.
Io: Fil sei in boxer.
Tardi. Aprì la porta.
Ma: Pippo che succede qua dentro?
Fil: Ehm ciao Mauro...
Ma: Dov'è Fabiola?
Io: Qua, sto dando una mano al Lanza a disfare le valige.
Ma: Come mai tu sei vestita e lui è in mutande?
Io: Lui stava andando sotto la doccia.
Ma: Uhm va bene,però non chiudete fuori Piano.
Se ne andò, fortunatamente.
Fil: Sei brava ad inventare scuse e uscire dai problemi!
Io: Anni e anni di esperienza.
Teo: Ragazzi sono tornato, perché mi avete chiuso fuori?
Fil: Avevamo da fare, potevi anche evitare di avvisare Mauro!
Teo: Scusate ero rimasto chiuso fuori e l'ho beccato in giro. Adesso sistemo la mia roba poi mi faccio una bella doccia.
Io: Hai intenzione di rimanere a lungo in questa stanza?
Teo: Dopotutto è la mia.
Io: Sicuro sicuro di voler restare?
Teo: Ah okay, ho capito vado in camera di Luca. Non fate diventare Ivan zio.
Io: E anche se fosse? Vuoi assisetre anche tu?
Teo: Va bene vado...
Teo se ne andò
Fil: Dove eravamo rimasti?
Mi svestii e rimasi in intimo. Riprendemmo da dovere eravamo rimasti. Iniziò a baciarmi nell'incavo del collo e mi slacciò il reggiseno. Gli uomini sono proprio impediti a slacciare un reggiseno! Fece scorrere le mani lungo i fianchi e anche gli slip saltarono via. Gli feci schioccare l'elastico dei boxer.
Fil: Ehi non fare la cattiva..
Io: Sono tosta lo sai...
Fil: Ora vedremo ;)
Poco dopo anche i suoi boxer cedettero alla nostra passione. Nel giro di pochi instanti fu dentro di me. I nostri corpi che si muovevano all'unisono. I nostri baci. La nostra passione. Continuammo finche crollammo sfiniti.
Mi addormentai tra le sue braccia con la testa appoggiata ai suoi addominali.
Fil: Sei mia. Ti amo.
Io: Non ti lascio più amore mio.
Ero certa, nulla ci avrebbe più separato.

Eccomi scusate il ritardo nella pubblicazione ma ho avuto problemi anche piuttosto seri con la scuola poi oggi era il compleanno di mia madre e ho potuto pubblicare solo ora.
Spero che questo capitolo 29 vi piaccia. È uno dei miei preferiti. Spero che sia anche di vostro gradimento 😉

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