Capitolo 34

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Dopo essersi voltato dall'altra parte non mi rivolse più la parola, temo che si sia incazzato. Lo abbracciai, ma lui si scrollò dal mio abbraccio. Provai con i grattini sulla schiena, nella speranza che si rigirasse.

Fil: La smetti?

Io: Che succede Fil?

Fil: Sono solo stanco,voglio dormire.

Io: Allora fatti abbracciare così dormiamo insieme.

Fil: Voglio dormire da solo.

Io: Pippo tu non la conti giusta.

Si voltò.

Fil: Mi sono stufato, sono sempre dietro a tutto,dietro a tuo fratello,la pallavolo, per te sono solo un passatempo..

Io: Non è vero, non dire così.

Fil: Sì che è vero, tuo fratello ti chiede di venire a Mosca e subito ci troviamo qua, ti chiedo io una cosa e non si può perché c'è la pallavolo.

Io: Pippo tu mi hai chiesto un figlio, è impegnativo.

Fil:Anche venire qua a Mosca è stato impegnativo.

Io: Non capisci proprio, ora siamo in A2 non posso mollare adesso, non posso interrompere tutto per una gravidanza. Non capisci perché tu potresti continuare a giocare, io invece dovrei smettere.

Fil: Sei tu che non capisci. Sai il significato di questo triangolo che mi sono tatuato? Una di queste punte rappresenta un figlio, ma tu non vuoi perché la pallavolo è più importante di me.

Io: Sai perché la pallavolo è il mio tutto? Non mi pare. La pallavolo mi ha fatto uscire dal tunnel in cui ero finita. Avevo 10 anni e facevo ginnastica artistica. Ero in gara finché caddi dalle parallele. Atterrai male sulla spalla, si quella fottuta spalla a cui mi fece male Luca e picchiai alle finali scudetto. Dovetti smettere con la ginnastica, non trovavo altro sport finché non scoprii la pallavolo. Riuscii finalmente ad uscire dal tunnel che affliggeva la mia vita da dopo l'infortunio. Tu ora pretendi che io smetta di giocare, sul più bello, per realizzare un tuo sogno?

Quella incazzata ora ero io.

Fil: Aspetta Fabi,scusa davvero non sapevo.

Non aspettai la fine delle sue parole, presi le chiavi di casa di Ivan e mi diressi verso il suo appartamento. Entrata mi diressi subito verso il letto, ero sfiancata.

Avvisai Ivan.

Io:"Iv sono a casa tua, è successo un casino con Lanza, ora dormo ti racconto domani"

Iv: "Okay piccola, però domani mi dici tutto. Notte".

Mi addormentai immediatamente. La mattina dopo non appena alzata mi diressi verso la cucina. C'era un profumino nell'aria. Infatti davanti ai fornelli trovai mio fratello.

Io: Giorno nano,che ci fai a casa?

Iv: Ehi gigante, sono venuto a farmi una doccia, oggi pomeriggio dimettono Ash. Brioche e caffè?

Io: Sì grazie.

Iv:Piuttosto tu che ci fai qui a casa mia?

Io: Io e Pippo abbiamo litigato.

Iv: Vuole un figlio?

Io: E tu come lo sai?

Iv: Ieri quando ha accarezzato la mano di Sasha gli sono brillati gli occhi.

Io: Gli ho risposto che per ora no,c'è il campionato,non voglio lasciare la pallavolo. Gli ho promesso che dopo il matrimonio ne riparliamo. Lui si è incazzato perché dice che preferisco a lui la pallavolo.

Nulla ci potrà mai dividereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora