Capitolo 17

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Eccolo che per l'ennesima volta mi si materializza davanti.

Lu: Che stai facendo?

Io: Preparo la mia roba.

Lu: Dove vai?

Io: Mi tradisci e vuoi sapere ancora cosa faccio?

Lu: Lo ripeto, dove vai?

Io: Ribadisco, non sono affari tuoi.

Con forza mi strappò il cellulare di mano.

Lu: Vedo che la tua storia con Pippo va avanti, ora ti trasferisci pure da lui.

Io: Ridammelo, non sono affari tuoi con Pippo non c'è niente siamo amici, poi mi trasferisco in Trentino perché andrò da Chiara e Debora.

Lu: Sì certo proprio credibile. Te la fai col mio migliore amico e sono sempre l'ultimo a sapere le cose.

Io: Luca io non sto con Pippo. È solo un amico. Luca io sono ancora innamorata di te ma tu mi hai tradito un'altra volta! Come faccio a perdonarti???

Lu: Ma vaffanculo, sei soltanto una troia. Non ti meriti uno come me

Non appena finì di parlare mi spintonò via e caddi a terra. Avevo sbattuto male la spalla contro il comodino, mi faceva un male allucinante, dal dolore non riuscivo nemmeno ad alzarmi.

Luca iniziò a tirare fuori tutta la mia roba e a gettarla per terra. Tutte le nostre foto insieme in mille pezzi per terra.

Sembrava, anzi era  l'inferno ed io c'ero dentro.

Quando ebbe finito di seminare tutto per terra se ne andò senza dire nulla. Almeno si era degnato di ridarmi il cellulare.

Non so quale fu il motivo a spingermi a chiamare Pippo.

Io: Fil ho bisogno di te, urgentemente.

Fil: Che succede? Tutto apposto?

Io: Luca mi ha gettato a terra, ho un male cane alla spalla, riusciresti a venire a Piacenza?

Fil: Guarda mezz'ora abbondante sono lì, quando mi hai detto che saresti venuta a Trento sono partito per raggiungerti e farti una sorpresa, poi ho sentito la chiamata...e mi sono allarmato...Luca che ti dava della troia allora ho accelerato  e sono quasi arrivato.

Io: Luca ti ha chiamato?

Fil: Deve essergli partita la chiamata, io continuavo a dire pronto per dall'altra parte nessuno rispondeva, sentivo solo urlare e poi un colpo.

Io: Il colpo ero io che volavo contro il comodino...comunque la casa è al terzo piano quando arrivi.

Fil: Ora stai tranquilla cerca di non muovere la spalla, sto arrivando a fra poco.

Sapevo che era innamorato di me, ma non ad  arrivare al punto di venirmi a prendere direttamente qua.

Continuavo a piangere, come si era permesso di mettermi le mani addosso? Io povera illusa che credeva che mi amasse, come poteva? Lui era famoso poteva permettersi di tutto, io invece chi ero? Un misero libero di B1 che si doveva portare sulle spalle un cognome importante come quello del fratello, uno dei pallavolisti più ammirati.

Fil: Ehi ehi Fabiola tutto bene??

Io: Fil, insomma, la spalla.

Fil: *porgendomi la mano* Dai vieni alzati, piano piano.

Io: Fil piano, non riesco ho troppo male.

Mi prese in braccio e mi adagiò sul divano.

Fil: *massaggiandomi la spalla* Tranquilla zarina, è solo una botta, fa male adesso poi passa, non c'è nulla di rotto.

Io: Menomale, Fil grazie, davvero grazie mille.

Fil: Qual è la tua roba?

Io: Guarda faccio io, sistemo e parto.

Fil: Signorina con questa spalla non puoi mica guidare! Sistemiamo la tua roba poi ti do uno strappo io a Trento e domani vengo a riprenderti l'auto.

Io: Fil non ti disturbare, vengo poi io domani.

Fil: 1- Non mi chiamare Fil, o Pippo o Fillo, Fil non lo sopporto proprio. 2- No vengo giù io, domani siamo liberi, così tu ti riposi.

Preparammo la mia roba poi la caricammo sulla sua vettura.

Fil: Ma possibile che voi donne dovete avere tutta sta roba sempre con voi??

Io: Dai su non è poi tantissimo.

Fil: No ho solo il bagagliaio pieno.

Partimmo: direzione Trento.

Molto probabilmente in macchina mi addormentai subito.

Mi risvegliai la mattina dopo. Dov'ero? Quella non era casa di Chiara e Debora. Era troppo disordinata per essere la loro. E c'era un profumo di dopobarba. Non penso proprio che le ragazze si mettessero il dopobarba.

Aprii la prima porta che trovai, dava sul salotto. Per terra c'erano tutte le mie valige e sul divano avvolto in una coperta c'era Pippo che dormiva. Ecco dove ero, mi aveva portato a casa sua e, pur di farmi stare comoda a dormire sul letto, si era sacrificato a passare la notte sul divano. Cercando di fare il meno rumore possibile cercai qualche vestito di ricambio tra le mie valige. Leggins e maglietta bianco-rossa, non è difficile da capire come mai aveva quei colori: me l'aveva regalata mio fratello, e ai piedi le infradito.

In cucina cercai qualcosa per preparargli la colazione, volevo fare qualcosa di speciale visto che era stato così gentile.

Dovetti abbandonare l'idea, l'unica cosa che c'era erano gli yogurt e i cereali al cioccolato. Iniziai la caccia al tesoro, magari c'erano anche dei cereali integrali come quelli che piacciono a me.

X: Se cerchi i cereali integrali non li trovi, in casa mia la parola integrale non esiste.

Mi voltai e vidi che pure Pippo s'era alzato. Indossava dei boxer e una maglietta grigia.

Io: Cavolo e io che mi mangio?

Fil: Ci sono quelli al cioccolato.

Io: Non fanno bene per la linea.

Fil: Senti fanculo la linea, io me li mangio tutti i giorno e guarda che fisico mi ritrovo.

Beh in effetti non aveva tutti i torti.

Fil: Ah comunque se vuoi rimanere levati quella maglietta, non mi piacciono i colori.

Io: Mi dispiace ma non la levo, sono sempre una Zaytsev.

Fil: Scommetto che te l'ha regalata tuo fratello?

Io: Yess, comunque grazie per avermi ospitata. Ti devo un favore.

Fil: Figurati, ti va di ricambiare subito il favore?

Era piazzato immobile davanti a me a due millimetri dalla mia faccia. Sapevo cosa voleva, ma feci finta di non capire.

Io: E cosa vorresti come favore?

Fil: Non è difficile da capire! ;)

Era sempre lì fermo non si degnava si spostarsi di un centimetro.

Ci baciammo. Ebbene sì forse anche io provavo qualcosa per lui.

Sentimmo bussare.

Chi osava rovinare un momento così magico?


Ehm ehm ecco il colpo di scena, Fabiola con Pippo come coppia come vi sembra? ;)
Ps: i cereali integrali teneteli ben a mente torneranno molto presto e saranno fondamentali😉

Nulla ci potrà mai dividereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora