Capitolo 38

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Stasera c'è Gara4 della serie finale dei playoff a Modena. Insieme alle ragazze scenderemo da Trento per goderci la partita dal vivo. I ragazzi mi sono sembrati carichi e nel giusto clima per affrontare la sfida. In mattinata chiamai Filippo.

Fil: Pronto?

Io: Ehi ciao.

Fil: Ciao amore, come va?

Io: Tutto bene grazie, te?

Fil: Pronto per stasera! Te stai bene?

Io: Sì Fil, noi stiamo bene, lo sai che se ho bisogno ti chiamo.

Fil: Menomale, ora vado che ho rifinitura, ci sentiamo, non vedo l'ora di abbracciarti con lo scudetto in mano.

Io: Sempre che lo vinciate stasera...

Fil: Che tirasfiga che sei oh! Ora vado!

Io: Okay, ciao amore.

Fil: Ciao piccola, ti amo.

Spensi la chiamata con un sorriso da ebete stampato in volto, adoravo anche al telefono come mi diceva "Ti amo".

X: Ce l'hai fatta a non farti scoprire!

Io: Eh Roby?

Ro: Ho detto che non ti sei fatta scoprire che stiamo andando a Modena prima del previsto.

Eravamo in macchina io e Roby sui sedili anteriori mentre Chia, Deb ed Ely dietro, per raggiungere i ragazzi a Modena in tempo per pranzare insieme. Con Deb e Chia abbiamo chiarito immediatamente il giorno dopo, non potevano stare lontane per troppo tempo dopo tutto quello che abbiamo passato.

Eli: Fabi per colpa tua devo stare compressa tra ste due qua!

Io: Mi dispiace ma non mi conviene stare lì dietro, sono incinta!

Deb: E chi l'avrebbe mai detto che la Zaytsev sarebbe stata la prima a sposarsi e a diventare mamma. E noi che stavamo già preparando il matrimonio in chiesa col Vetto.

Io: Non sei simpatica, te invece per il matrimonio ingaggerai un prete sudamericano così anche il tuo Argentino capisce?

Deb: Sei cattiva, me la paghi.

Rob: Stop ragazze, uscita Modena manca poco e ci siamo.

Dopo mezz'ora eravamo in albergo, lo stesso dei ragazzi. Avevamo prenotato una quadrupla e una singola, preferivo starmene da sola. Dopo esserci sistemate nelle rispettive camere partimmo con direzione PalaPanini. Gli aspettammo fuori dagli spogliatoi. Quando uscì, un gruppo di ragazzine si fiondò verso di lui alla disperata ricerca di una foto o di un autografo. Quando finalmente riuscì a liberarsene mi vide, sul suo viso comparve un sorriso che andava da un orecchio all'altro. Venne verso di me e mi baciò.

Io: Ehi.

Fil: Ehi che ci fai qua?

Io: Piaciuta la sorpresa?

Fil: Certo che sì amore, sei venuta da sola?

Io: No tranquillo, sono venute anche le altre.

Fil: Con chi sei in camera?

Io: Sono in camera da sola.

Fil: A che albergo siete? Se hai bisogno vengo.

Io: Filippo voi stanotte sarete già a Trento, noi rientriamo domattina, poi alloggiamo al vostro stesso albergo.

Fil: Non riesci a tornare con noi?

Io: Fil stai tranquillo, va tutto bene, se ho bisogno ti chiamo.

Nulla ci potrà mai dividereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora