Capitolo 32

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POV KAILY

Da quella notte non sono più uscita dalla camera, mi sono chiusa in me stessa e nella mia depressione, piangendo ogni singolo minuto, non so nemmeno che ore siano da quanto tempo sono qui.

Ho spento il telefono e implorato tutti di lasciarmi un po' da sola, non ce la faccio nemmeno a parlare e quando dormo ci sono solo incubi ad attendermi, penso che andando avanti così potrebbe capitarmi qualcosa di brutto ma poco mi importa adesso, voglio solo che questo dolore sparisca, ma sembra intenzionato ad attaccarsi a me e a non lasciarmi andare.....

Sento delle voci ovattate che si stanno avvicinando, ma non presto attenzione alla conversazione, voglio solo che tutto finisca.

A un certo punto però avverto un rumore forte e voltandomi noto che la porta della mia camera è stata buttata giù e un Mark con il fiatone è davanti a me

- Che cazzo è successo ?? – mi chiede avvicinandosi con rapide falcate al mio capezzale, ma si blocca guardandomi in faccia, non devo avere un aspetto bellissimo a giudicare dagli occhi che quasi gli escono dalle orbite, e dalla bocca spalancata....

- Piccolina che cosa ti ha fatto ?? – in questo momento ho la gola secca, e le parole non vogliono proprio saperne di uscire

- Guarda come sei ridotta, dimmi che è successo ti prego, non ce la faccio a vederti in questo stato – si siede sul letto di fianco a me accarezzandomi una guancia, ho gli occhi talmente gonfi che mi bruciano ma non riesco a fare a meno di piangere, piangere come non ho mai fatto in vita mia, non so come ma alla fine riesco a parlare anche se la voce che mi esce quasi, non riesco a riconoscerla è strozzata come se a parlare ci fosse un vecchio di 60 anni

- Ti prego Mark non dire te l'avevo detto – mi guarda negli occhi per poi abbracciarmi forte e io subito mi aggrappo a lui.

Mi accarezza la testa cullandomi come fossi un neonato. Comincio a sfogarmi e dimenarmi come una disperata tirandogli dei pugni sul petto, lui non mi ferma alzi mi tiene sempre più stretta a sé, fintanto che ho la forza di sollevare le mani.

Dopo non so quanto tempo mi fermo guardandolo negli occhi, non vedo delusione o rabbia, ma solo comprensione

- Ti sei sfogata ?? – mi domanda sciogliendo l'abbraccio e io non so cosa dire, pensare o fare

- Sentimi bene Kaily non so cosa sia successo, scommetto che centra Austin ma di questo parleremo più tardi, adesso quello che ti chiedo è di tornare ad essere Kaily Forbes, non lasciare che una testa di cazzo qualsiasi ti butti a terra, i tuoi fratelli sono preoccupati per te, Sam si è pure messo a piangere un paio di volte, perché voleva rivedere la sua sorellona sorridere, Lucy si è praticamente trasferita nel tuo salotto da quasi una settimana, ti prego devi tornare in te noi abbiamo bisogno della Kaily grintosa, che nonostante tutte le avversità riesce sempre a risollevarsi e ad andare avanti – mi guarda negli occhi con fare implorante, ma io veramente non ho la forza di accontentarlo, è come se tutto dentro di me, si sia prosciugato.......

- Certo tutti hanno bisogno di me, io sono sempre quella che deve essere forte, quella che anche se soffre come un cane non lo deve dare a vedere perché se no gli altri si preoccupano, tutti contano su di me, ma io sono stanca è una vita che si appoggiano tutti a me io non sopporto più essere un'ancora di salvezza, se avessi voluto sopportare pesi, sarei nata mensola – lo vedo studiarmi un attimo per poi alzarsi dal letto, forse ho un po' esagerato, ma in questo momento, ricordarmi che ci sono delle persone che contano su di me, di cui mi devo occupare nonostante la situazione in cui mi trovo, non mi fa stare meglio, anzi....

- Kaily hai dei fratelli che contano su di te, che ti vogliono bene e farebbero qualsiasi cosa per te, hai due migliori amici che addirittura ucciderebbero se solo glielo chiedessi, siamo tutti quanti preoccupati, perché ti vogliamo un bene dell'anima e tu ci hai tagliati fuori, è da oltre una settimana che te ne stai chiusa qui dentro senza vedere neanche un raggio di sole e francamente ne ho abbastanza di tutto questo, la vita va avanti sei stata tu a dirmelo tante volte quando mio fratello è morto, sei stata sempre te a ripetermi che dovevo essere forte, stringere i denti e che prima o poi tutto si sarebbe sistemato, quindi adesso queste parole le rivolgo a te, alzati da quel dannato letto e riprendi in mano la tua vita – urla talmente forte che accorrono tutti in camera mia, per vedere cosa sta succedendo e in quel preciso momento mi rendo conto di quanto sono stata egoista, mi sono buttata nell'autocommiserazione senza pensare alle persone accanto a me, come devono essersi sentiti, oddio Sam il mio piccolo tesoro quanto deve avere sofferto, per non parlare di Lucas e Tommy che ogni sera venivano a bussare alla porta per implorarmi di mangiare qualcosa......

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