Capitolo 15

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È da tanto che non faccio un tatuaggio
"Si certo ne voglio fare un'altro" affermo convinta. Lui mi guarda sbigottito. Non te lo aspettavi eh?
"Hai un tatuaggio?" strano che non l'abbia mai visto, lo ho nel polso.
"Ecco guarda" e glielo mostro, tirando leggermente su la manica.
Praticamente consiste in un semplicissimo fiocco...niente di che.

"Ma quando lo hai fatto?" chiede lui stupito, corruga leggermente la fronte formando un paio di rughette. Ha una
stana faccia che somiglia quasi ad un bambino di cinque anni quando scopre la scrittura.

E questa da dove l'hai tirata fuori?

Non lo so nemmeno io...
No bhe la sua faccia però è epica, è da immortalare.
"Bho...non mi ricordo precisamente quando, ma credo un anno fa" mormoro grattandomi il mento, cercando di riflettere. Sinceramente non mi ricordo.

Cioè tu spiegano, hai un tatuaggio nel polso e non sai nemmeno quando lo hai fatto?

Vuoi la verità? Sì. Ma probabilmente l'avrò fatto da ubriaca...con quelle tre amiche che mi ritrovo tutto e possibile.
"Mhm, va bene, dai andiamo non è lontano da qui, se vuoi andiamo con la moto" diciamo che sono leggermente pigra, ma quando mi rivaluterà di camminare per le strade di questa stupenda Miami?

Dai togliamo quel leggermente pigra e mettiamo molto, ma molto pigra.

Ma devi sempre parlare...no pensare...no...mi stai mettendo in una situazione abbastanza complicata. Cioè cazzo sto avendo una conversazione con la mia mente, roba da matti.
"Allora?" continua Cal

Da quando è Cal? Eh...

Non è la prima volta che lo chiamo così. Comunque Caleb è troppo lungo da dire...quindi da ora lo chiamerò sempre Cal, semplice.
"No dai andiamo a piedi" credo che stia più convincendo me stessa. E detto questo incominciamo a camminare.

Quanti problemi per una passeggiata dai.

Odio camminare.

Tu odi tutto?

Non è assolutamente vero.

Ah ?

Allora dimmi...ti piace alzarti di mattina, andare a scuola, studiare, fare i compiti e-

Ovvio che no, quelli sì che li odio. Ma mi stai elencando proprio le cose che non mi vanno a genio.

Hai appena confessato da sola che li odi.

Ovviamente, come ogni essere umano di questa terra. Cioè, a chi piace essere proibito del suo bel sonno per andare in un carcere, più comunemente chiamato scuola, dove devi solo studiare scrivere e fare verifiche ed interrogazioni, cioè ti fanno faticare a scuola e in più anche a casa? Ci manca solo che spediscano un'insegnante di pomeriggio per controllarti se fai tutti i compiti senza copiarli. No sarebbe il colmo.

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