Capitolo 34

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"Dai muovetevi, non abbiamo tutto il tempo" ricordo alle mie amica che per la centesima volta, facendole sbuffare.
Ma che ci devo fare io se non si muovono?
Io sono già pronta e profumata.
Loro invece si sono appena messe il vestito e si stanno truccando.
Siamo nella mia stanza, e dovremmo andare in questa fottuta discoteca, se solo queste qua si muovessero.
È già domenica, abbiamo usato il sabato pomeriggio per andare a fare un giro insieme in spiaggia.
Inutile dire che ovviamente io non ho toccato acqua, ma stiamo scherzando?
Okey che non fa così freddo, anzi è abbastanza calda sopratutto di pomeriggio. Ma io mi sono accontentata di stare in riva con il mio ragazzo.
È molto strano dire 'ragazzo'.
Fino a una settimana pensavo che non avrei mai trovato il giusto ragazzo, ma guardate un po'...
Il mondo è così strano, ci si aspetta una cosa, e alla fine si ha un'altra tutta diversa. Ma è molto meglio così.

Fortuna che la spiaggia non era così affollata, anzi non c'erano così tante persone. Non avrei voluto che qualcuna avesse fatto la cagna in calore con Jason. Cioè, inizi seriamente a preoccuparmi: non è che è una specie di calamita attira ragazze? Boh questa è la mia prima impressione.

È già volata la settimana libera che avevamo, e io mi sono divertita moltissimo.
Credo proprio che questa sia la migliore gita che io abbia mai fatto in tutta la mia vita, ma sopratutto perché è proprio qui che ho trovato la mia felicità.
Quella vera.
Anche se ce l'ho avuta sempre vicino a me, ma questo non l'ho mai capito, fino a un paio di giorni fa.

Ma ritornando a noi...
Sam ha un vestito monospalla nero, e le sta d'incanto, come ogni cosa che indossi d'altronde.
Sophy invece ce l'ha blu, con una fascietta sotto il seno, il vestito parte da una sola spalla e da la forma come quella di un fiore.
C'è anche Madison qui con noi, ormai è diventata parte del gruppo.
Io ho addosso il vestito che ho comprato due giorni fa, e ci ho abbinato dei tacchi dodici neri lucidi.
I miei piedi iniziano già da ora a chiedere pietà, non so proprio come farò a resistere fino a mezzanotte con questi trampolini. Buona fortuna a me.
Per il trucco invece ci sono andata un po' più pesante rispetto a gli altri giorni, ma rientro sempre nella categoria 'non troie'.
Ho sfumato le palpebre con un ombretto grigio e nero. Mi sono messa una linea di eyeliner e mascara rigorosamente nero. Un po di fondotinta per dare del colore alla mia pelle cadaverica, e infine un bel rossetto rosso. Non volevo nemmeno mettere quest'ultimo ma Sam mi ha praticamente obbligata, così per attrarre di più il mio ragazzo. Parole testuali...

Se vi state chiedendo come vanno le cose tra me e Jason, beh abbastanza bene.
Non dico una meraviglia, ma nemmeno una merda. Diciamo che andiamo avanti. Io mi sforzo di non uccidere nessuna e lui cerca di essere...dolce e gentile. Anche se queste ultime due parole non vanno proprio d'accordo con il suo nome.
Non pensate che ora ci chiamiamo 'amore' e cazzate simili. Nah figuriamoci. Passiamo quasi tutto il tempo a litigare, anche per le sciocchezze insignificanti.
Non sembriamo nemmeno una coppia, è come se fossimo al punto di partenza: dove io e lui si sbraniamo a vicenda. Ed è proprio così che mi sono accorta di amarlo ancora di più. Non so il perché, ma ogni giorno lo penso sempre di più, lo voglio avere sempre davanti a me e vicino.

"Ally? Si è incantata come sempre. Dai, lasciamo la qui" vengo risvegliata dai miei pensieri, da una porta che sbatte.
Mi guardo in giro e non vedo nessuno in camera: quelle stronze mi hanno seriamente lasciata da sola in camera
"Iodiote" urlo da sola, ma so per certo che mi hanno sentito.
Mi alzo dal letto e prendo la mia borsetta nera, dove dentro ho il mio telefono, un pacchetto di fazzoletti, dei soldi, un mascara e il rossetto che ho usato, nel caso il trucco si sbavi...cosa molto ovvia.
Apro la porta e per poco non cado da sola, inciampando tra i miei stessi piedi. Vedo le ragazze che mi fissano divertite, molto divertite.
"Sì, sì ridete pure ma esiste una cosa chiamato Karma..." borbotto mentre mi appoggio al muro.
"Ma dai, ti avremmo ovviamente aiutata se fossi caduta" dice tra una risata e l'altra Kate.
"Ma ovvio" le dico io invece sarcastica, andando nell'ascensore.
Schiaccio il bottone per scendere al piano terra, e prima che le ragazze possano entrare, la porta viene chiusa. Ma ovviamente, da stronza quale sono, le saluto con la mano con un sorrisino in faccia, per poi vedere solo la porta metallica dell'ascensore.
Prendo dalla borsa il telefono e guardo l'ora: 22:15. Di già? Decido di mandare un messaggio a mio fratello per vedere come va con la sua ragazza.
Già, ragazza.
Il giorno del suo compleanno ha seguito per filo e segno le mie istruzioni, e guardate il risultato. Si sono messi insieme.

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