Ma seriamente ho dovuto fare tutto di fretta, che alla fine avevo più di un'ora di tempo?
Tolgo le scarpe e le lancio in una parte della stanza, prendo le mie amate cuffie e mi butto nel letto, letteralmente.
"Fai con comodo" dice sarcastico lui, ma io lo seguo alla lettera.
"Ma certo" dico sorridendo falsamente.
Sta per parlare quando lo blocco mettendo una mano davanti alla sua bocca.
"Allora: non parlarmi, non chiamarmi, non guardarmi e non chiedere nulla!" detto ciò gli prendo il mio bel cuscino e mi alzo le coperte, coprendomi la faccia.
Attacco le cuffie e faccio partire una riproduzione casuale.
Parte Chantaje ft. Maluma e Shakira.
Perfetta.
Incomincio a cantare mentalmente, chiudendo gli occhi, anche se invento la maggiore parte delle parole.Vengo riportata alla dura e brutta realtà da un bracco che mi scuote.
Sempre con le cuffie alle orecchie, tolgo abbasso lentamente con una faccia scocciata.
"Che vuoi ora? Sbaglio o ti avevo detto di non disturbarmi?" e ora sentiamo che vuole.
"Non fare l'asociale, dai" sbuffa, il sopracciglio sinistro alzato.
"Non lo faccio affatto, sto con queste" dico indicando le cuffie con un cenno. Rialzo il volume, visto che prima l'avevo abbassato e non bado a quello che mi sta dicendo.È da maleducazione sai.
È da stronze rompere le palle alle persone, anzi solo a me.
Questa volta decido di non coprirmi con le lenzuola. Mancano ancora circa quaranta minuti o più, per scendere, quindi mi sa proprio che continuerò ad ascoltare musica, mentre lui starà a fissarmi. Sa essere molto inquietante quando vuole...
Ad un certo punto, non sento più la cuffia sinistra, mi giro di scatto verso quel cafone che si è preso la libertà di rubarmela ed ascoltare con me.
"...devo dire che ne hai di gusti" borbotta tirandomi a sé. Io stranamente non obbietto, credo davvero di essere ubriaca o di avere qualche problema, visto che non dico nulla al contrario.
Ma ormai posso dire di essermi ubriacata del suo profumo, come una bottiglia di vodka per un alcolista, non me posso fare più a meno.
Anzi, posso dire che...quasi quasi mi piace.Ricapitolando, coso è seduto nello stesso letto, anzi mi correggo, tu sei quasi stesa su di lui, e la cosa ti piace solo un po'. Un'altra ragazza avrebbe urlato dalla gioia.
Numero uno: ho semplicemente appoggiato la testa sul suo petto.
Numero due: se qualche altro umano di genere femminile fosse nello stesso letto insieme a Jason, ovviamente non sarebbe per dire il rosario...e le urla saranno causate da altro...Bhe, forse hai ragione.
No. Io ho pienamente ragione.
"Ma taci, non provare mai a dire qualcosa al contrario della musica che ascolto!" lo minaccio guardando il soffitto.
È buffa la cosa, io e il mo nemico che parliamo tranquillamente, e intanto non perdo tempo a sentire il suo battito. Il suo petto che si alza e abbassa regolarmente...quasi come una melodia.Wow, che fantasia che hai.
Già.
"E se no che mi fai? Sentiamo..." mi chiede arrogante, e ovviamente con uno sguardo di sfida.
Ma questo quando la smetterà di fare il bambino? Mai mettersi contro di me.
"Ti sei già dimenticato di quel giorno in spiaggia? Ti aiuto io: avevi il cazzo che era stato colpito da qualcuno..." gli dico con uno strano sguardo, tanto che nemmeno io riesco a decifrarlo, e lascio la frase in sospeso così che capisca un po' anche se ne dubito.
"Se vuoi possiamo farequalcos'altro con il mio-" incomincia a dire lui malizioso, ma lo blocco mettendogli una mano sulla bocca. Lui ridacchia leggermente, ma poi fa una cosa inaspettata: mette la sua grande mano nei miei capelli, e incomincia ad accarezzarmi, e io mi rilasso al suo tocco, tanto che inizio a prendere sonno, ma non prima di aver sentito qualcosa di umido sul palmo della mano. Quello mi ha leccato la mano, la ritraggono subito schifata.
"Idiota" borbotto.
E come cazzo si fa ad non averne quando vicino a te hai un ragazzo che ti accarezza delicatamente i capelli come se fossero diamanti preziosi, e con una cuffia all'orecchio?
"Mi piacciono" ammette, parlando dei miei capelli tra le sue mani, guardandomi...teneramente? No il sonno mi gioca brutti scherzi, io l'ho sempre detto.
"Hai sonno?" mi chiede dolcemente, mentre non continua a toccarmi i capelli.
"N-no, no" sussurro cercando di convincere più me stessa, ma mi faccio sfuggire uno sbadiglio, che lui non gli sfugge. Lo noto dal suo sorriso tenero, mi guarda quasi come se fossi una bambina.
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Compagni di stanza
Teen Fiction#7 IN TEEN FICTION (15/07/2017) Quando pensi che la vita stia girando per il verso giusto, ricordati che il Karma esiste e che sicuramente è dietro l'angolo ad aspettarti per colpirti in pieno. È proprio il caso di Allyson Smith, diciassette anni, è...