"No, no. Ti ho detto mille volte che non si fanno così" sbotto seccata, con la speranza andata a farsi un giretto lontano da noi.
Ormai ho perso il conto delle volte che gli ho spiegato quell'argomento di matematica, ma lui non ne vuole sapere. È davvero una testa di cazzo...
"Senti, almeno ci ho provato, io di 'ste cose con capisco una sega" sbuffa mentre chiude il libro, ma che io gli prendo dalle mani e riapro.
Brian mi aveva chiesto di usare questo giorno per spiegargli tutti gli argomenti che non capiva bene, ovvero quasi tutto; per poi iniziare con le cose nuove.
"E io ti dico che non me ne andrò finché queste cose non ti saranno entrate in quella fottuta testa" affermo convinta, e mi sistemo meglio nel letto.
"Arrenditi, ci hanno provato in molti, e quelli erano prof. Ma alla fine hanno deciso di prendere la via più facile per loro: ovvero bocciarmi" finisce di parlare con un'alzata di spalle, come se fosse la cosa più normale al modo, quasi orgoglioso. Ma...
"Ma io sono io. E non mi arrendo facilmente" ci riuscirò. A costo di infilargli il libro di matematica in testa!. Sono capace di farlo.
"Non andrai molto lontano, almeno io ti ho avvisato...non restarci male alla fine eh" vai convinto caro, vai convinto.
"Non è così difficile, dai..." cerco di fargli venire un po' di voglia, almeno così sarà piuttosto...divertente? Nah, chi sto prendendo in giro, io ho dovuto impararmi a memoria quelle cose.
"Quanto hai in matematica, sentiamo" e che cazzo, dai ci resterà male, sapendo la mia media...molto può alta della sua.
"Emh...nove" dico facendo un sorrisino.
"Ecco. Ovvio che per te è facile, porca puttana io invece ho quattro più" dice il suo voto quasi...fiero, orgoglioso?
"E tu sei contento di avere un quattro?" ma questo che si fumava prima di andare a scuola?
Quattro più, non sbagliare il mio voto" mi corregge sbuffando.
"Hey, è solo un quarto di voto di più, non ti cambia poi così tanto la media..." dio, ma quanto perfetto può essere?Tanto cara, tantissimo...
Ma non intendevo qu-senti lasca stare...
Ma perché, è la verità! È quasi cone J-
Non finire la frase...
...Jason.
"Ma smettila! Che cazzo centra lui?" ...forse non l'ho solo pensato.
Già cara, l'hai urlato. Brava, davvero brava, ora penserà che hai anche problemi mentali.
Ma continui ancora?
"Eh? Ora parli anche da sola?" mi chiede con uno strano sorrisino.
"Tu pensa solo a fare quel esercizio, che dobbiamo ancora iniziare il nuovo argomento" lui a sentire le ultime due parole spalanca gli occhi e per sbaglio mi lancia anche la penna che aveva in mano. Fortunatamente la schivo, abbassando la testa, porca puttane sarei rimasta cieca con una penna infilzata nell'occhio!
"Un altro argomento? E anche nuovo? No, col cazzo. È già tanto se so fare un'espressione con le potenze...che cazzo sono quelle?" chiede indicandomi alcune equazioni.
"Ma come hanno fatto a promuoverti tutti questi anni, se a malapena sai fare due più due?" gli chiedo scioccata. E lui dovrebbe fare la quarta superiore...io gli darei la quarta elementare. Anzi no dai, sta meglio al asilo.
"Non lo nemmeno io...stavo simpatico ai prof forse" finisce di parlare alzando le spalle.
"Vabbe' dai finisci di fare quello che stavo facendo" e gli passo la penna, che avevo preso da terra.
"...e questa volta, evita di cercare di farmi rimanere senza un occhio, sai ci tengo molto" dico facendo un finto sorriso. Lui sbuffa seccato, ma alla fine fa quello che avevo chiesto.
Intanto mi tolto il cardigan, visto che la sua stanza sembra una sauna, e prendo il telefono.
Mi viene in mente di messaggiare un po' con Hope...non so che fare.
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Compagni di stanza
Teen Fiction#7 IN TEEN FICTION (15/07/2017) Quando pensi che la vita stia girando per il verso giusto, ricordati che il Karma esiste e che sicuramente è dietro l'angolo ad aspettarti per colpirti in pieno. È proprio il caso di Allyson Smith, diciassette anni, è...