Capitolo 28

6.4K 268 16
                                    

"Ma quanto mangi? E come fai a essere poi così?" gli chiedo gesticolando con le mani, indicando il suo corpo steso sul letto, con le mani intrecciate dietro la testa.
Sì insomma, ha mangiato, anzi divorati se vogliamo essere precisi, tutto il pranzo solo.
Non che mi dispiaccia, anzi, io ho mangiato la mia porzione, lui invece ne ha ordinato un'altra.
Ma io dico...come cazzo fa a avere un fisico del genere? Poi arrivo io che non posso mangiare nemmeno una torta, che mi risveglio balena, ma sinceramente non me ne può fottere più di tanto.
Insomma sì, non sono fidanzata, e poi non mi importa di avete curve o cazzate del genere.
Se per un ragazzo, la cosa più importante della compagna è avere un aspetto decente, bhe allora credo che resterò single per sempre.
Mettiamo le cose in chiaro, non voglio avere un fidanzato che pensa solo all'aspetto. Posso fare tranquillamente a meno di lui, grazie.
"Stai dicendo che-" non lo lascio continuare bloccandolo. So benissimo che sta per dire, ed era meglio se chiudevo la bocca. Ecco, non gli si può dare un 'complimento' che guarda come la prende.
"Taci, non continuare" lo minaccio prendendo il vassoio vicino a lui, e mettendolo nel sopra i comodino.
"...ah, e vedi di andare a pulire anche il bagno" dico non curante, facendo finta di essere interessata alle mie unghie. Uh, non sono così male...
Lui sposta di scatto lo sguardo, dal soffitto a me, era meglio se non lo faceva.
Cazzo, seriamente mette a disagio!
"E perché mai dovrei?" chiede con voce arrogante.
"Ieri sera tu e quella..." mi fermo, facendo finta di pensare al nome di quella troia di ieri sera. Ovviamente sto fingendo, cioè come faccio a dimenticarmi un nome di...okey, meglio se mi calmo.

Decisamente.

Ti diverti?

A fare...

A rompermi le palle.

Molto, non sai quanto.

Lo sapevo.
"...Megan. Ecco quella la. Sì, stavo dicendo, vi siete dati da fare nel bagno, quindi pulisci tu...sempre se non la vuoi chiamarla così lo fa lei...ma è meglio di no, non voglio vedere la sua cazzo di faccia" spiego cercando di stare tranquilla, e non far passare irritazione nel mio tono. Ma falliscono miseramente.
Mi butto a peso morto nel divanetto, e resto a fissare la sua reazione, che sarebbe stare a guardarmi con un sorriso strafottente, e quasi...soddisfatto?
"Continuo a non capire..." stupido, non capisco un cazzo. So benissimo che sai. Non fare in coglione, ah no scusa tu lo sei!
"Ti devo fare un disegno? Ora tu alzi quel culo, vai in bagno e lo disinfetti tutto. Non voglio nemmeno pensare a quello che avete fatto" sussurro l'ultima frase esasperata.
Ma lui non era in astinenza?
Cazzo, solo a pensare di quello...dio, credo di avere una faccia schifata, visto che lui ridacchia, ma torna subito serio.
"No" esclama secco.
"Cosa?" strillo io contro di lui, spalancando gli occhi.

Attenta che escono fuori.

Gli occhi, vero?

Sì, .

Sai potrei pensare male, ma che mente perversa che ho.
"Voglio arrivare ai cent'anni che ci sento ancora" dice lui con lo stesso tono.
"Allora cazzo ti urli?" continuo io.
"...Dio, rimpiango di non essere andata con gli altri" piagniucolo da sola.

Bambina. Non smetterò mai di dirti che invece tu sei fortunata ad averlo.

Posso farne anche a meno.

Quindi se ora lui va da un'altra...

Compagni di stanza Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora