Prologo

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Il cuore faceva male..gli occhi facevano male ..lo stesso posto la solita ora ..faceva tremendamente male la sua perdita ..I miei singhiozzi erano oscurati dal cielo nuvoloso e la pioggia non smetteva di cadere sul suolo ormai fradicio, quando qualcosa mi risvegliò dal mio stato pietoso.. era il cellulare che squillava  nella mia borsa e vidi chi era...Mia madre! Non risposi,non feci in tempo... e lei non perse il suo tempo a dovermi richiamare!

Ero felice di stare li e non volevo mai andare via ..

amavo ricordare i suoi occhi del colore del miele...

fino a quando un uomo di nome Stive  veniva a dirmi di andare a casa..e io stringendo i pugni ogni volta mi alzavo guardando il nome sul pezzo di legno che io stessa avevo costruito,
e come sempre una lacrima scendeva e non facevo  niente per asciugarla..il mio dolore era invisibile agli occhi della gente..in questa nuova città, e come sempre era giunta l'ora  di tornare a casa e così feci!

LA RAGAZZA DI DUNDEEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora