capitolo 34

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L'ascensore non era molto grande. ..l'interno aveva delle luci a led blu, l interno molto particolare, anche se veloce,  sembrò  metterci una vita. Stavamo salendo a circa 500 metri. Erano tanti...per me che le vertigini affacciandomi  anche da un terzo piano di un palazzo mi facevano traballare.

Sentivo le persone in ascensore dire che questa struttura aveva settecento appartamenti, più di cento ristoranti, un Hotel Armani... una piscina al settantaseiesimo piano,  un centro osservazione, non mancava niente....e vederlo da vicino e toccarlo con mano faceva venire i brividi.
Lui mi stava dietro...sentivo il suo respiro sul mio collo.
《Amo il tuo profumo!》lo sentii parlare. Ma anche se tutto questo era un sogno, da lui dovevo stare attenta e soppesare ogni minima parola dopo quello che mi aveva detto all'uscita. Non i sentimenti....ma diceva di amare il mio profumo. .. come se non ne potesse fare a meno. E quindi glielo feci notare.
《No... Harry... tu non lo ami! Lo desideri!》Poi non so dove presi tutta quella sfacciataggine, ma mi girai e lo guardai fisso. Per un momento sembrò  imbarazzato, tenne le mani a posto forse perché i cartelli dicevano di tenere le mani a posto in pubblico.  Ma si avvicinò e con il naso mi sfiorò la tempia, come per accarezzarla.
《È tu? Tu cosa provi per me?》
Aprii la bocca! Non sapendo dare una risposta ad una domanda così aperta in un momento inaspettato. Ma risposi come lui voleva e non con quello che io iniziavo a provare.
《....mi è  stato detto di non provare niente. Non è  poi così difficile farlo.》mi rigirai. Speravo solo che le mie parole potessero ferirlo quanto lui stava facendo con me.
Finalmente Arrivammo. 
Un lungo corridoio sorgeva d'avanti a noi. Ma quando mi girai verso i vetri... li mi mancò  il respiro. Sembravamo essere i padroni del mondo stando così in alto. Un lago artificiale illuminato si affacciava d'avanti a noi. Strutture di diverso tipo la affiancavano... ma da così in alto tutto sembrava essere finto... e di piccole dimensioni.
Lui mi era stato accanto tutto il tempo. Non disse nulla. Mi gurdava.
《Ti piace?》Io non riuscii a dire molto ero stupefatta  da tutto ciò.
《È  incantevole. Grazie per tutto questo.!》 Mi sentivo in dovere di farlo. In fin dei conti tutta questa gioia per i miei occhi era grazie a lui.
《Non ringraziarmi. Siamo solo all'inizio.》corrugai  la fronte. Non capendo. Ma prima di poter dire qualsiasi cosa parlò.
《Andiamo in camera!》strinsi i denti, perché era una frase abbastanza intima detta da lui.

La camera, era una suite, e potevano starci comode anche trenta persone. La mia vista viene attirata dall'idromassaggio... tondo non molto grande al centro della stanza con colonne in marmo laterali. Era sfarzosa.

Lui continuò  a farmi fare il tour dell stanza

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Lui continuò  a farmi fare il tour dell stanza. Ma io mi persi nei pensieri.
Cosa ci facevo qui? Perché.... tutto era strano, la mia vita,  cambiava da un giorno all'altro senza darmi pace. Aveva detto che stare qui tre giorni non mi sarei annoiata. Quanto era vero! Ma quanto era vero che sarei stata sola. E avrei preferito mille volte stare in compagnia sotto un ponte che sola in questa immensità. .  Che sembrava essere tutto anche i colori così romantici... ma che di romantico forse solo i miei occhi riuscivano a vedere.
Lui ci veniva spesso.? E con chi prima di me? Domande e poi domande. Ma che me ne importava?
Poi entrammo nella camera da letto. Anch'essa grande. I pavimenti erano rivestiti di tappeti,  il letto a baldacchino, era tutto perfetto.
《Qui le regole non contano.! Non ci vede nessuno.!》 Disse.
Lo guardai e capii cosa intendeva...ingoiai la saliva guardando il suo sguardo quasi possessivo e seducente. Non so se era cambiato lui....o ero io che alla vista di tutto ciò stavo dando di matto.

LA RAGAZZA DI DUNDEEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora