capitolo 44

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Eravamo a tavola. Soli io e lui.
Betty  aveva preparato la tavola alla
Perfezione.

In casa di Harry avevo notato che tutte le volte che ci ero stata, c'era sempre della musica a ravvivare  l'aria.

Ero a disagio.
Non mi sentivo vestita adeguata in questa casa. Lui sempre perfetto
E quella camicia quel colore gli donava molto.

《Sono contento che tu sia venuta.!》

Disse versandomi  dell' acqua nel bicchiere.
Strano non c'era vino a tavola.

《Sei astemio?》lo guardai sorseggiando.

Lui piegò  la testa come per annuire.

《Harry voglio essere chiara con te!》dissi riposando il bicchiere.

Lui si aggiustò  il tovagliolo in grembo e mi guardò.
《Ti ascolto!》

Presi coraggio, e iniziai a parlare.

《Allora... io sono una persona sincera...raramente riesco a fingere.. e ci sono cose con te... che non riesco neanche più a capire.!!》

Lui mi fermò.  Mettendomi una mano sulla mia quando stavo iniziando a piegare un tovagliolo sul tavolo solo perché ero nervosa.

《Vorrei fare chiarezza su tutti i tuoi dubbi. Sono pronto! Voglio che tu rimanga! E non solo stasera...》

Quando capii dove voleva arrivare risposi.
《Io dicevo sul serio...quando parlavo del fatto di ritornare a casa domani. Non sono pronta.. mi sento una sconosciuta in questa casa ..."gigante"! E.. e .. poi ripeto non so niente di te..!》

Mi fermai col parlare. Perché Betty fece rientro in sala per portare un altra bottiglia d'acqua fresca e portare anche se per metà consumata via l'altra da poco aperta.

C'era troppo spreco in questa casa ..pensai.

《Betty!!》la richiamo Harry.

Betty si girò e torno al tavolo.
《Sì signore mi dica?》

Betty mi piaceva. Era paffutella e gentile.
La presenza di Harry sembrava non toccarla affatto.

《Porta Ana nella sua stanza! E c'è un regalo per lei. Stai con lei fin che avrà bisogno di te. Grazie.》
Lui mi guardò  tutto il tempo. Cercando di capire qualcosa dal mio sguardo.

Non avevamo ancora mangiato.
E ora dovevo andare in camera?

Ero immersa nei pensieri, quando lo sentii parlare.

《La cena è  quasi pronta. Ti aspetterò qui. Mi farebbe piacere se tu raggiungessi Betty...nella tua stanza.》

Corrucciai  gli occhi...rimanendo a pensare che io avessi una stanza li?

《Carino da parte tua assegnarmi  una "stanza"! Ce anche il mio nome inciso sopra? 》Ero sarcastica e dal mio tono si capiva.

Lui tirò  le labbra in un sorriso. Sembrava propio che non riuscisse mai a sorridere apertamente.

《Vorresti che io lo facessi?》

No. Non volevo. Non volevo per il semplice motivo che in questo modo continuava solo a farmi sentire nessuno. Ma lo misi alla prova rispondendolo.

《No... non vorrei il mio solo nome... ma se ci fosse scritto "Harry ed Ana" forse... accetterei. Tu che dici?》

Lui si rabbuiò. E il poco sorriso scomparve.
Iniziò ad aderenti nervoso. .. lo notavo quando stringeva la mascella e i suoi zigomi si indurivano.
E poi il suo sguardo... non era più dolce e sereno...ma era perso...oscuro...e distoglieva  lo sguardo.
Sembrava che stesse per rispondermi o quasi per cacciarmi. .. ma si alzò con calma e si dileguò senza dire nulla.

LA RAGAZZA DI DUNDEEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora