capitolo 14

137 17 0
                                    

Entrai in macchina e salutai Zayn.

《Ciao!》lo guardai...era elegante e dovevo dire era veramente bello.

《Ciao Amore!》

Risi..il suo chiamarmi amore iniziava a farmi uno strano effetto.

《Perché ridi!? Stasera sei raggiante..ehi!!》socchiuse gli occhi mentre mi guardava dall'alto verso il basso.

《Sei sempre gentile con me..》

Lo guardai con affetto ero un po in difficoltà con il mio abbigliamento..ero abituata ad usare questo tipo di vestiti solo con Lui ..ma avevo promesso a me stessa che non ci avrei pensato, almeno stasera.

《Ana, ..chi riuscirebbe a trattarti male!..ok basta..  altrimenti devo sentirmi July che ti ho fatto fare tardi il giorno del tuo compleanno.》

《Sì e nessuno vuole che July si arrabbi....è  insopportabile da arrabbiata.》

Dissi velocemente e in tono scherzoso.

《È  insopportabile sempre.》 Disse serio Zayn.

《Hei. È  mia amica!!》sapevo che scherzava.

Finalmente partimmo ...sembrava stessimo diventando troppo intimi.

Non so cosa mi sarei trovata davanti stasera, ma volevo solo non pensare.
Anche se sapevo che Lui era cucito nel palmo delle mie mani e lo amavo con tutta me stessa, avevo capito che piangere non lo avrebbe riportato indietro.

Guardai per tutto il tempo lungo il tragitto la luna, era bianca che splendeva su in quel corpo immenso, sembrava seguirci.

Iniziai ad avere dei brividi e una lacrima iniziò a scendere...
Era inverno ma il freddo era nel mio cuore e non c'era cura per questo. Così tenni al silenzio i singhiozzi che volevano uscire prepotentemente.

Improvvisamente sentii una scossa,
Zayn si accorse del mio stato e mi strinse la mano mentre con l'altra continuava a tenere stretto il volante.

《Sei una perla rara ..è. .è  peccato farla stare in fondo al mare.》

Allungo la mano che teneva la mia, portandola sul mio viso asciugando  la lacrima che trovo strada sulla mia guancia.

Ero troppo scossa per dire qualcosa.

Pensai solo che iniziavo a volergli bene.
Sembrava sapesse prendersi cura di me.

Alzai il capo nella sua direzione perché mi sentivo osservata.

Mi guardava. Guardava le mie labbra. Eravamo fermi ad un semaforo.

Pregai  con tutte le mie forze che scattasse il verde.
Non avrei voluto che si avvicinasse. Non mi sarebbe piaciuto doverlo respingere.

Ma queste cose si sa come vanno, accadono improvvisamente e non puoi fermarle.

Proprio per questo mi girai e portai il mio sguardo di nuovo sulla cosa luminosa che sembrava voler avere tutta la mia attenzione.

Arrivati. Finalmente pensai.

Si poteva notare il gran palazzo in mezzo al nulla che regnava alto e potente sulle nostre teste.

Il posto era meraviglioso e metteva suggestione a quelle persone che ad un certo ambiente non era abituato a frequentare. Come me!

Era tutto come dire.. Curato.
Non si vedeva poi molto dato la tarda ora, ma dopo aver parcheggiato, lungo il viale per l'entrata principale le luci davano quel tocco di luce e giochi di penombra per poter percorrere quel tappeto blu che avevano steso sul suolo.
Lo trovai fine...non era il solito rosso dispotico che si vedeva nei film o per le strade il giorno di Natale.

Non conoscevo questo posto..mi sentivo spaesata. Lungo la camminata, Zayn mi prese per braccetto da vero gentiluomo come anche alcune coppie d'avanti a noi erano intenti a fare.

Alzai il mio sguardo in alto.

Mi sentii osservata, notai un balcone con una grossa finestra fronteggiare il viale. Le tende dietro la finestra segnalavano un movimento.
Segno che qualcuno le teneva per guardare all'esterno e di colpo le avesse lasciate per andare chissà dove in quel gran posto.

《Andiamo?》 Zayn vedendomi ferma a guardare qualcosa mi incentivò ad entrare.

Annui soltanto. E tirando un grosso respiro iniziammo a salire le scale trovando la porta aperta dando la possibilità di ingresso a tutti gli invitati.

LA RAGAZZA DI DUNDEEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora