capitolo 37

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Aprii la porta e la stanza era buia. Credevo di aver sbagliato ingresso. Forse questa era solo una delle tante sale con la scritta fuori.
Nel momento in cui stavo per uscire una piccola luce al centro della stanza si accese. E vidi la figura di un uomo con una rosa rossa tra le mani.
La musica inziò ... e la persona con il fiore dell'amore e della passione venne alla luce, rivelando il viso di lui... Harry.

Andai al centro per raggiungerlo... un sorriso modesto sul sul suo viso. E poi l'incognito. ..dietro quello sguardo incandescente.

Mi prese la mano, e la portò verso le sue labbra. Sembrava essere totalmente un'altra persona.
Il suo abito era da togliere il fiato, come i suoi capelli e i suoi occhi, tutto mi piaceva di lui...anche il suo profumo. Mi tenne per la mano e mi fece volteggiare per guardarmi... io diventai rossa, e ringrazia la poca luce perché altrimenti credo che si sia potuto notare il mio imbarazzo.
La musica andava avanti, e Harry dopo avermi dato la rosa la portai alle mie narici per sentirne il profumo.
Poi mi abbracciò, e inziai a tremare perché tutto sembrava irreale... non avrei mai creduto possibile che io e lui saremmo stati qualcosa di più che degli sconosciuti. E ora guardandoci sembravamo fatti per stare insieme, eravamo stati creati per unirci, per desiderarci... ma non volevo correre troppo con i pensieri, perché dietro ad ogni sereno c'era una tempesta. Ma ora volevo godermi il sole, perché anche a questo punto ne avrei accettato ogni minima goccia di acqua di una nuvola grigia.

Ma non capivo perché lui a volte sembrava essere romantico quasi, quando un giorno prima mi disse di non provare mai alcun sentimento.
Forse dovevo riuscire ad aprirgli il cuore e fargli capire che quando si ama è come dare vita a qualcosa di magico.
Avrei coltivato i suoi malumori, per seminarli e aver fatto crescere in lui solo il lato positivo del suo carattere, che sapevo era seppellito da qualche parte nel suo interno. E io anche non dicendolo a voce alta, da come entrai nella stanza e lo vidi con quella rosa... capii che già lo amavo.

La musica era qualcosa di sensuale e sembravamo essere in un vortice.

Sapeva ballare, e io lo seguivo.
Lui mi gurdava, a volte sofferente...sembrava stesse divorando qualche discorso al suo interno che non riusciva mai a mettermi al corrente.
《Parlami..》gli dissi avvicinandomi al suo orecchio.

Ma lui non rispose, con lo stesso viso, mi portò in posizione di un caschè. .. e porto il suo viso tra i miei seni fino ad arrivare alla mia bocca... e mai come in quel momento desiderai di baciarlo.
Lui se ne accorse, e mi alzò di colpo, il vestito aveva uno spacco sulla gamba da lasciarmi libero arbitrio sui miei movimenti.

Quando la musica stava per finire. .. eravamo vicini ad una parete... mi appoggiai per la stanchezza.. e lui sembrò studiarmi. Mi tolse la rosa che avevo ancora nella mia mano...che cercai di tenerla come una reliquia.
《Sei delicata, propio come questo fiore.》mi disse accarezzando i petali.
《Bè... è riuscita a stare dritta nonostante il volteggiare.. e non ti ho punto con le perfide spine. Avrei potuto non curante infliggerle nella tua schiena.》dissi dando alla frase un doppio senso.
Ma capendo lui mi guardò e mi accarezzò.

《Sì. . Ma ho una corazza dura, non avrei sentito dolore.》
Non era la risposta che mi aspettavo... non so nemmeno che risposta avrei voluto sentire.
Poi si avvicinò, e sentivo il suo fiato caldo sul mio mento... e con una mano faceva su e giù sulla mia schiena nuda.
《Mi piacerebbe prendere ogni minimo pezzo di questa meravigliosa pelle... ma addosso a te sta certamente molto meglio. Ma mi piace sapere che quando voglio è anche mia...!》 Poi mi morse delicato le labbra, non riuscii a resistere...mi portai in avanti cercando le sue labbra e baciarlo. Ma apparte uno sfioramento non riuscii a fare perché si allontanò con un ghigno. Voleva giocare. Avevo capito.

Poi magicamente le luci si accesero.
E trovai poco distante un tavolo elegantemente apparecchiato. Con due sedute. Un vaso piccolo vuoto. E delle piccole candele.

LA RAGAZZA DI DUNDEEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora