capitolo 25

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Harry andò  via senza darmi nessuna spiegazione. July scese in mio soccorso credendo che mi avesse fatto qualcosa, vedendomi agonizzante quasi. Non una parola di più, una carezza niente...se n'è andò come un vigliacco. Aveva fatto il suo nome,  sapendo che mi avrebbe ferita a morte! Eppure diceva di volersi prendere cura di me... sarei stata una pazza a pensare di farglielo fare. Avrei preferito mille volte avere una notizia grave,  che avessi contratto qualche malattia piuttosto..che risentire il suo nome, da lui.
July mi abbraccio,  scatenando in me un pianto liberatorio, gli strinsi la maglia più che potevo, iniziava a mancarmi  l'aria è credevo che il dolore quello più grande della perdita sarebbe passato col tempo,  invece era bastato un attimo per scatenare mille paure e fobie in me.
July stringendomi  e mettendomi le mani al viso cercò  di parlarmi.
《Ehi...ehi ehi! Guardami...non è  successo niente...è  solo il suo nome. Calmati mi stai facendo scoppiare il cuore,non posso vederti così. Scopriremo insieme che cosa nasconde quel demonio. Ma ti prego...stavi andando bene...riprenditi  non farti abbattere da lui. Se c'è  qualcosa da sapere se lui c'entra qualcosa con la sua morte.. lo scopriremo. Muoverò tutta la città, dirò ai gemelli di verificargli  tutti i database e informazioni a riguardo..loro possono farlo. Ma rialzati. Se questa storia non porterà  niente di buono allora saremo in due ad andare all'inferno.》
Ormai senza più forze... dissi come per provarlo sulle labbra, quel nome tanto importante quanto doloroso.
《Vincent.....Vincent. 》July riprese a parlare.

《Sì Vincent. È  solo il suo nome. Tutto il resto lo porti con te. Certo se mi starebbe guardando, non sarebbe fiero di me... perché non ti sto aiutando. ..tu sei così fragile così buona... il vento può spostarti come una foglia...ma io cercherò di fare il mio meglio promesso.》

July mi portò come un automa in camera sua...diceva era più comoda e poteva controllarmi. Forse aveva paura che sarei rinnegata nella tristezza che già ero, che potevo fare follie,che avevo già fatto un tempo... e chissà magari finirla una volta per tutte.
La sua stanza era grande e aveva tutti i comfort. Per questo forse usciva così poco e restava per più del tempo qui dentro con quell'altro farabutto del suo ragazzo.
Continuai a pensare a Vincent. Mi mancava molto. E mi sentivo persa.
July dormi  ai piedi del letto, sentivo muoversi ogni tanto per la scomoda posizione. Il camino in camera alle prime ore del mattino era già acceso e notai che July non era più sul letto.
Guardai le fiamme per un tempo indeterminato.. iniziai ad andare oltre con l'immaginazione ...e andare in quei posti lontani chiamati ricordi.

Eravamo in Italia. In barca, dovevamo pescare...ma qualcosa andò storto.. mi gettò  in acqua... l'acqua era gelida anche se era giugno.. e mi guardava dalla barca tenendosi lo stomaco per il troppo dolore  che gli causava la sua risata... avevo i capelli d'avanti e forse sembravo qualche mostro di qualche film, horror. Sapevo nuotare altrimenti povera me. Cercai in tutti i modi di risalire... l' acqua era profonda e non mi piaceva molto sapere che sotto di me poteva passare qualcosa di grande. Lui ormai senza forze si mise a sedere ....in un batter d'occhio riuscii a salire e gettandomi su di lui...lo inzuppai dalla testa ai piedi baciandolo  ovunque e strizzandogli i miei capelli in testa... ci divertimmo un sacco quel giorno. Con lui si poteva fare tutto, era dolce non se la prendeva mai. Avevo imparato a capirlo... eravamo una cosa sola ormai.
Un'altra giornata indimenticabile è  stata quando lo incontrai per la prima volta. Penso sia stato l'incontro più dolce al mondo. Era ancora i tempi di scuola e come tutti ognuno di noi il pomeriggio andava in giro per la città per svagarsi dopo le ore di studio, io come sempre ero in una piazzetta del centro con alcune mie amiche...stavamo parlando quando Sentimmo arrivare un gruppo di ragazzi più grandi di noi, ci girammo all'usino, stavano camminando in gruppo ma solo due di loro erano rimasti indietro....e lui...lo guardai per un tempo infinito...Improvvisamente alzò  lo sguardo verso di me e io notando che aveva posato l 'interesse su di me mi girai di scatto dandogli le spalle...Chiusi gli occhi dalla vergogna, per essere stata sorpresa a guardarlo...non mi era mai capitato di incantarmi in quel modo. Erano vicini e mentre ci superavano per andare chissà dove... uno del gruppo parlò  ad alta voce per farsi sentire da noi e disse "La biondina è mia!"
Mi guardai intorno vedendo le mie amiche e nessuna era bionda a parte me. Un tuffo nel cuore e l'eccitazione di quel momento mi fece toccare le stelle con mano. Anche lui aveva avuto il mio stesso desiderio.
La città in cui abitavo era specialmente in estate un attrazione per i turisti... e non avendolo mai visto pensai chissà quello sconosciuto da quale posto lontano doveva venire. Mi rigirai per avere un'ultima visone pensando che non lo avrei mai più rivisto. Invece le cose erano andate diversamente.... mi mandò  a cercare e così iniziò la nostra bellissima storia finita troppo in fretta. Parlavamo di matrimonio, di una casa di figli... di fare i capelli bianchi insieme...invece ora mi erano rimasti solo i ricordi che sembravano essere molto amari.

Qualcuno bussò  alla porta. Entrò  July con un bicchiere d'acqua e una pasticca.
《Prendi. ..ti allevierà  il mal di testa.》disse appoggiandosi sul letto.
《Grazie. Vorrei che ci fosse qualcosa per far passare il tempo. Non ho più voglia di esistere.》
July mi prese la mano.
《Divertiamoci. Da stasera. Mangiamo il tempo. Facciamogli  vedere che siamo forti.》in quel momento avrei solo avuto voglia di tornare a casa e come aveva detto Harry .. di piangermi addosso.
《Io voglio tornare a casa.》Dissi.

Ero a casa mia. I gemelli dovevano uscire e mi avevano aiutata a tornare a casa. Mi guardai allo specchio ed avevo gli occhi contornati di nero... avevo pianto troppo. Anche loro erano stanchi. Avevano sopportato già abbastanza per avere solo venticinque anni. Anche se in quel momento me ne sentivo cinque...ancora in bisogno di stare tra le braccia di nonna nel suo lettone.

Questa volta non mi sarei fatta abbattere. Avrei combattuto e dovevo farlo per Vincent. Harry sapeva qualcosa, e avrei fatto qualsiasi cosa pur di saperlo.

Dopo un bagno caldo tornai in camera, il mio cellulare stava squillando. Buttai tutta l'aria fuori quando vidi che la chiamata veniva da un numero Anonimo.

《Pronto?》Dissi nel modo più normale. Non sapevo chi ci fosse dall'altro lato così non volevo farmi sentire con il tono di una che era stanca.
《........》come già sapevo, nessuno parlò. Sentivo un respiro...e non so perché  ma pensai che fosse lui...e lo chiamai con la voce tremante.

《Harry..sei tu?!》

LA RAGAZZA DI DUNDEEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora