Capitolo 12

1K 30 0
                                    

Eva rigirava tra le mani il braccialetto che Sergio le aveva dato il giorno prima, seduta al tavolo della cucina.

Non si era mossa da lì da che era tornata a casa: erano forte le quattro di mattina, ormai aveva perso il conto.

Aveva perso il conto dei suoi pensieri, aveva perso la cognizione del tempo e dello spazio ma soprattutto si era lasciata trasportare dai pensieri che quel braccialetto portava con sé.

Rabbrividiva ogni volta che lo toccava, le ricordava sempre e solo lui, ogni singola parola, ogni singolo respiro, quella notte, San Juan, la rissa con Paco, l'addio all'aeroporto, la sua vita cambiata in una sola notte. Quel momento d'amore così dolce e intenso al quale non ripensava da tempo: non poteva credere che la sua mente avesse immagazzinato e ricordato tutto dopo dieci anni di vuoto.

Quel vuoto che ora Sergio stava piano piano colmando da che era ripiombato nella sua vita: il bacio, le sensazioni che si erano scatenate dentro di sé, quel soffio vitale che era come se l'avesse fatta rinascere.

Ad un tratto, sentì la chiave girare nella serratura, ma non staccò gli occhi dal braccialetto.

Sentì i tacchi di Veronica che rincasava dopo la festa: l'amica entrò in cucina e la trovò lì, esattamente dove sperava di trovarla. Guardò il braccialetto che aveva tra le mani e sorrise.

"Allora l'hai avuto." disse.

Eva era come in una specie di trance, non alzò gli occhi e continuava a rigirarlo tra le dita come se cercasse qualcosa in lui, in quello che le suscitava.

"L'avevo perso." disse fissandolo.

Veronica si sedette di fronte a lei. "Lo so. Ce l'avevo io e l'ho dato a Sergio."

"Sapevo che infondo non l'aveva perso."

"Sergio o il braccialetto?" domandò l'amica.

Fu allora che Eva alzò gli occhi, ma non rispose. Infondo sapeva che stava parlando di entrambi.

"Eva, è ora che tu ascolti il tuo cuore. Una volta per tutte." disse Veronica, sospirando.

"Io lo sto ascoltando!" protestò Eva, corrugando la fronte "Non dovevi metterti in mezzo!"

"Ma guardati!" ribatté l'amica "E' bastato un braccialetto sbiadito a farti barcollare! E' ovvio che sei ancora confusa! E io non mi sono messa in mezzo, ho cercato di aiutare entrambi!"

"Bell'aiuto! Le cose ora sono ancora più complicate!!" protestò Eva scuotendo il capo.

"No invece! Sei TU che le complichi! Eva coraggio! Vuoi far passare questa occasione? Sai che se lo fai non andrai da nessuna parte, lo rimpiangerai, lo.." si bloccò.

Vide Eva iniziare a lacrimare. Gli occhi verdi pieni di lacrime puntarono quelli scuri dell'amica.

"E se lui se ne andasse di nuovo?" disse con voce tremula.

Veronica allargò un sorriso e le prese la mano che stringeva il braccialetto. "Non può andare da nessuna parte. Vi siete ritrovati, qualcosa dovrà pur dire."

Eva prese fiato, guardò di nuovo il braccialetto e capì che doveva prendere la sua decisione.

"Sergio parte tra meno di dieci ore." disse Veronica guardando l'ora.

Eva sgranò gli occhi: ancora quelle dannate dieci ore che la separavano da lui.

"Saranno a Barajas per la partenza all'una e mezza di pomeriggio. Andrà all'Europeo, in Ucraina, per un mese. Sta a te cambiare questa situazione, Eva."

Never Let Me Go || RamosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora