Capitolo 30

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Quando Eva aprì gli occhi quella mattina e sentì all'improvviso una sensazione strana dentro di sé. Oltre ad avere mille cerchi alla testa, un dolore insopportabile e persino difficoltà a tenere gli occhi aperti, sentiva una sensazione di tranquillità che era da mesi che non provava.

Si voltò piano piano, allungando un braccio verso l'altra parte del letto a due piazze e la sentì vuota e fredda. Fece mente locale, provando a svegliarsi del tutto e a capire che cosa stesse succedendo.

Doveva aver ingerito quantità pesanti di alcol per sentirsi così male e ancora molti ricordi erano sfocati. Si ricordò della festa di Veronica, di Enrique, di Rafael, del gioco alle quattro del mattino con troppo alcol e domande scomode..poi un buco temporale, un buio nero con qualche flash qui e là nella sua mente. Emise un mormorio stiracchiandosi.

"Allora non sei morta!" disse una voce squillante.

Eva aprì del tutto gli occhi incontrando due punti scuri e profondi che la scrutavano da vicino.

Sobbalzò indietreggiando, il dolore alla testa era insopportabile.

"ODDIO!!" esclamò tirando a sé tutte le coperte.

"Tranquilla, hai ancora il vestito di ieri sera addosso." commentò Sergio in piedi davanti a lei.

Lui sembrava molto più in forma e sorridente di lei nonostante si ricordasse che anche lui aveva bevuto parecchio la sera prima.

Eva si guardò notando effettivamente che era vestita come alla festa, i tacchi erano per terra accanto al letto.

"Quindi noi non...." balbettò guardandolo.

Sergio sorrise. "Mmm no. Se questo ti preoccupa."

Eva trasse un respiro di sollievo. "Che è successo ieri sera?"

"Non te lo ricordi?" domandò sorpreso Sergio che era da tanto che non si svegliava accanto a lei.

"Mmm un po' meno di quanto dovrei ricordare. Dimmi che l'alcol non mi ha fatto ballare in mezzo alla strada o fare cose..peggiori e vietate ai minori." sbadigliò.

Sergio si mise a ridere. "Le cose vietate ai minori te le ho impedite, non hai ballato in mezzo ad una strada, non preoccuparti."

Eva annuì più tranquilla, poi fece mente locale sulla risposta di Sergio. "Aspetta: impedite? Che...che vuoi dire?"

"Ecco ieri sera noi due...ci siamo...baciati."

Eva sbuffò: doveva aspettarselo, maledetto alcol. "E poi?" disse temendo il peggio.

"Ci siamo baciati, e baciati di nuovo, e baciati ancor.."

"Ho capito il concetto vai avanti!!" gli intimò interrompendolo.

Sergio sorrise. "Poi tu avresti voluto continuare ma io ti ho fermato."

Eva lo guardò negli occhi, non potendo crederci. "Oh." disse soltanto portandosi una mano alla fronte.

"Non devi preoccuparti, non è successo niente no?"

Eva sospirò: se non era successo niente perchè si sentiva in quel modo? Cominciò a ricordare alzandosi dal letto, passando vicino alla porta della camera per uscire. Quel bacio di fronte alla porta, poi, mentre fissava Sergio che camminava di fronte a lei diretto in cucina, un flash improvviso la bloccò su due piedi.

"Ti amo."

"Anche io ti amo. Da sempre."

"Sergio...non lasciarmi andare."

"Mai."

"Qualcosa non va?" domandò Sergio versandole il caffè in una tazza mentre Eva si sedette sullo sgabello vicino a lui.

Never Let Me Go || RamosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora