Capitolo 32

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Eva passeggiava nel parco del Retiro con Tortilla, approfittando di un pomeriggio senza lavoro.

Era una bella giornata, malgrado fosse fine Ottobre e Novembre fosse già alle porte con la pioggia, il vento e l'atmosfera grigia di cui si tingeva Madrid ogni anno.

Ricordava sempre, a quel punto, i momenti passati ancora in spiaggia nella sua terra, l'Andalucia che tanto le mancava quando sentiva freddo o cominciava a nevicare. Lì non sapevano cosa fosse la neve, c'era il mare, il sole, gli amici, non c'era il caos della città ma la tranquillità della provincia, del parco davanti casa, delle giornate passate a chiacchierare domandandosi quando avrebbe smesso di fare così caldo nonostante fosse Ottobre inoltrato.

Tortilla camminava tranquillo al suo fianco, seguendo i suoi passi, cresceva a vista d'occhio e dal batuffolo color pesca che era quando Veronica l'aveva portato a casa, era diventato quasi di media grandezza.

Eva lo fissò quando lui si fermò di colpo annusando qualcosa nell'erba.

"Che hai trovato??" domandò guardando anche lei.

Tortilla la guardò come se volesse spiegarle qualcosa ed Eva si accorse che in mezzo all'erba aveva trovato una pallina di gomma dimenticato da chissà chi.

La prese tra le mani, chinandosi sul cane che già iniziava ad agitarsi per giocare.

"Mmm vediamo se sei un bravo cane da riporto!" sorrise. Slegò il cane dal guinzaglio, si alzò in piedi e caricò il destro per tirare la pallina. Tortilla partì all'inseguimento ed Eva rimase in mezzo al prato a respirare un po' d'aria fresca in attesa del ritorno del prato.

All'improvviso qualcuno le comparve davanti e si fermò coprendole il sole.

"Eva Solano?!!? Accidenti non posso crederci!!" esclamò una voce familiare.

La ragazza si voltò di scatto e squadrò la ragazza che aveva davanti per capire chi fosse: la guardò bene, una ragazza alta, bionda, con due grandi occhi azzurri così familiari... all'improvviso si illuminò allargando un sorriso di sorpresa.

"Raquel!??! Oddio! Non posso crederci, ma sei tu??"

Raquel era una sua compagna di corso all'Università di Londra, veniva dalla Galizia ed entrambe avevano concluso gli studi di lettere in Inghilterra, l'ultimo anno.

Erano passati così tanti anni che non poteva credere di averla davanti.

Si abbracciarono, felici di rivedersi. "Quanto tempo è passato?!?" domandò Eva sorpresa.

"Tanto! Troppo direi! Che bello rivederti, come stai??"

"Io sto..bene" sorrise "Piena di lavoro come sempre e tu?? Che fai a Madrid?"

"Oh sono qui per qualche giorno il mio fidanzato è un dj e lavora qui questo week-end."

"Un dj! Accidenti! Deduco che ne sia passato di tempo da James Logan del corso di Biologia!" rise.

"Oddio James!! Sai da quanto tempo che non lo vedo? Ci siamo lasciati proprio male quel giorno!"

"E come dimenticare" sorrise Eva ricordandosi della mega litigata che Raquel aveva fatto metà in spagnolo e metà in inglese nel corridoio dell'Università di Londra, per aver scoperto che il suo "grande amore" era tornato con la sua ex fidanzata senza dirle nulla.

Sembravano leggende che appartenevano ad un tempo lontano, come se avessero cento anni. Raquel era stata una grande amica in Inghilterra, le ricordava Veronica per certi aspetti, così spontanea ed esuberante ma anche sensibile e affettuosa.

"Che lavoro fai adesso?" le domandò.

"Oh, sono editrice." sorrise Eva.

"Accidenti! Il sogno nel cassetto che si realizza!"

Never Let Me Go || RamosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora