Erano passati così tanti anni che Eva si era dimenticata di come la sua terra festeggiasse nelle notti d'estate. Le era mancata quella parte della sua vita e il suo viaggio tra i ricordi continuava.
Aveva deciso di arrivare a Camas prima dell'appuntamento per fare un giro sul calare del sole e tornare indietro nel tempo.
Quelle strade, quelle piazze, quei negozi: era tutto uguale, sembrava che solo lei fosse cambiata.
Si soffermò a guardare la vetrina di un negozio e si vide riflessa nel vetro. Si guardò un momento, in silenzio, pensando ancora una volta a cosa ci facesse lì e perché.
Continuò a camminare finché un enorme cartellone rosso e giallo catturò la sua attenzione: era appeso ad una rete metallica che recintava il vecchio campetto di calcio, che lei conosceva bene.
Si fermò alzando la testa e lo guardò: c'erano una serie di foto di Sergio - dagli inizi nel Real alle ultime partite con la Nazionale in Polonia, un viaggio nella gloria di quel ragazzino che mille volte aveva giocato a calcio in quello stesso campetto o per quelle strade; campeggiava al centro una scritta in bianco a caratteri cubitali: Camas aspetta sempre il suo eroe.
A Eva scappò un sorriso: era incredibile come fosse cambiato il suo sguardo, come fosse cresciuto, come fosse diverso. Ed era strano come infondo, dentro di sé, in tutti quegli anni, con tutti quei cambiamenti, lei ne fosse sempre stata innamorata.
Si strinse nelle spalle quando un brivido le percorse la schiena e continuò a camminare. Fece qualche passo, salutò qualche vecchio amico e arrivò al punto di ritrovo.
Paco era appena arrivato, in sella alla sua moto fiammante e aveva portato con lui anche la moglie Marta.
Eva si fermò a metà strada vedendo come Paco le tenesse la mano, le sorridesse dolce e parlasse con lei: era davvero cambiato. Immaginò che al posto suo ci sarebbe potuta essere lei se solo fosse andato tutto diversamente.
"Eva!!!" sorrise Paco vedendola da distante.
Eva fece per fare un passo in avanti verso di lui quando il rombo di un motore a lei familiare le raggiunse le orecchie.
Una macchina nera con due fari alti illuminò la strada e si fermò giusto dietro la moto di Paco.
Sia lui che la moglie si voltarono a guardare chi fosse e ad Eva mancò il fiato quando riconobbe il modello di Audi e vide Sergio scendere dall'auto.
Che diavolo ci faceva lì? Eva ebbe la sensazione che la terra sotto di lei stesse tremando come un terribile terremoto. In realtà era ciò che sentiva dentro: perché era lì, perché l'aveva seguita e come l'aveva trovata se nessuno sapeva dove fosse?
Scese dall'auto, si sgranchì le spalle e il collo e incrociò il suo sguardo, infondo alla strada.
Paco e Marta, a lato della strada, si guardarono sorpresi di vedere Sergio lì davanti a loro.
Eva non si mosse, rimase a metri da lui con espressione seria.
"Accidenti! Lui non è il calciatore della tv?!?" esclamò Marta parlando col marito.
"Sìì! E' Sergio Ramos! Lui è di qui e lei è la sua ragazza" spiegò rapidamente Paco senza poter ignorare quanto anche Sergio fosse cambiato e cresciuto.
Sergio lo guardò un momento, senza riconoscerlo, poi tirò un sospiro di sollievo: sapeva che se c'era un posto dove Eva poteva respirare quella era casa sua.
Era tornato a Siviglia e sua madre gli aveva detto dove fosse quella sera. Sapeva che si sarebbe arrabbiata ma l'avrebbe affrontata e avrebbe fatto di tutto per riportarla a casa.
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Never Let Me Go || Ramos
FanfictionSergio ci pensò un momento: era da quasi dieci anni se non di più che non vedeva i suoi vecchi compagni di classe. Considerando la piega che aveva preso la sua vita dopo la fine della scuola, quando a diciannove anni era passato dal Siviglia al Real...