La festa proseguiva da ore ormai tra musica, chiacchiere e risate. Eva si divertiva con le sue amiche a ballare in mezzo al salone mentre Enrique, che di ballare proprio non ne voleva sapere, chiacchierava con gli amici di Veronica appena conosciuti a lato della pista improvvisata.
Sergio, circondato dai suoi amici d'infanzia, stava seguendo la sua ex con gli occhi.
"Non riesci a smettere di guardarla, eh?" sorrise una voce femminile alla sua destra.
Si voltò incrociando due occhi familiari: Samanta, la sua compagna di classe del liceo, era lì. Era convinto che Veronica la odiasse perciò si chiedeva cosa ci facesse una come lei alla sua festa di compleanno.
"Come dici?" domandò guardandola.
"Ti sto osservando da un po', parli con i tuoi amici, sorridi ma poi la guardi sempre."
Sergio abbassò un momento gli occhi, colto sul fatto.
"La cosa ti disturba?"
"Mmm no, anche se non ti nascondo che nessun uomo ha mai guardato me in quel modo."
Sergio conosceva bene Samanta, era sempre stata la "civetta" della classe, quella che ci provava con tutti e più di una volta aveva fatto un tentativo anche con lui. Tuttavia non era mai stata il suo tipo anche se doveva ammettere che era una bellissima donna e ci sapeva fare in quanto a provocazione.
"Oh, ne troverai uno, vedrai." annuì finendo il suo drink.
"Eva però è una stupida se non si accorge di uno come te."
"E' più complicato di così, Samanta." affermò il ragazzo guardandola.
"Alle cose complicate c'è sempre rimedio" disse lei con voce dolce, strusciandosi su di lui.
"Se lo dici tu..." sospirò il calciatore.
All'improvviso Samanta gli prese la mano: Sergio si voltò di scatto verso di lei. "Che stai facendo??"
"Vieni con me" sorrise lei trascinandolo via verso le stanze infondo al corridoio.
Sergio guardò un'ultima volta Eva che era stata raggiunta in pista da Enrique, i due si erano dati addirittura un bacio di fronte a tutti: forse Samanta aveva ragione, Eva non si sarebbe mai accorta del modo in cui la guardava e forse quello era un segno del destino, lasciar perdere e andare avanti - proprio come faceva Eva con quel damerino di Enrique.
Si lasciò guidare verso una delle due camere da letto, probabilmente quella di Veronica, e vide Samanta chiudere la porta dietro di sé.
"Non preoccuparti" sorrise spingendolo sul letto. "Non lo verrà a sapere nessuno..."
"Non avrà nessuna importanza lo sai?" disse Sergio mentre lei lo baciava.
Samanta lo guardò negli occhi e sorrise.
Eva era riuscita a togliersi dal "girone infernale" del ballo con le sue amiche, delle pazze scatenate che ballavano con le scarpe in mano.
Si appoggiò al muro, prendendo fiato prima di essere raggiunta da Enrique.
"Stanca???" sorrise.
"Sì! E quella matta di Carmen mi ha macchiato l'abito con la sangria" sbuffò guardando la macchia rossa sul suo abito da sera.
Enrique la guardò. "Sei bellissima anche così"
Eva gli sorrise accarezzandogli una guancia. "E tu sei dolcissimo" sorrise dandogli un bacio.
"Dov'è finito il tuo...amico...?" domandò guardandosi intorno.
Eva si voltò guardando la sala: Sergio sembrava non essere da nessuna parte. Rafael chiacchierava con Iker e la fidanzata, i suoi amici erano in mezzo al gruppo a ballare ma di lui nessuna traccia.
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Never Let Me Go || Ramos
FanfictionSergio ci pensò un momento: era da quasi dieci anni se non di più che non vedeva i suoi vecchi compagni di classe. Considerando la piega che aveva preso la sua vita dopo la fine della scuola, quando a diciannove anni era passato dal Siviglia al Real...