Capitolo 33

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Il ballo sfrenato di quella sera era ciò di cui Eva aveva bisogno per dimenticarsi della presenza di Sergio alla stessa festa. Si stava divertendo, tra un drink e un ballo con l'amica e le due erano anche riuscite a far sciogliere Enrique che - complice l'alcol nel mojito - si era lasciato andare e si stava divertendo pure lui.

Erano scese al piano di sotto, dove la festa impazzava e dove Eva aveva anestetizzato ogni emozione concentrandosi solo su quella notte. Ogni tanto i suoi occhi non potevano fare a meno di vagare nella sala per cercarlo, ma lui sembrava sparito. Non era la bar né con gli amici del gruppo che erano invece rimasti in pista a ballare - poteva essere dovunque, magari era uscito, si era portato a casa quella mora e l'avrebbe usata come tutte le altre, in barba ad ogni parola che si erano detti su ciò che provavano uno per l'altro.

Avrebbe dovuto saperlo da subito, Sergio non era cambiato. Sergio non era l'uomo perfetto che lei pensava fosse, era come tutti gli altri e quella sera con quella sconosciuta gliel'aveva dimostrato. Decise che non le importava, che infondo anche lei era felice con Enrique e lui poteva fare ciò che voleva bastava lo facesse lontano da lei.

Nonostante tutti questi pensieri e convincimenti, si domandava dentro di sé perché facesse così male. Perchè il cuore le si era stretto nel petto fino a toglierle l'aria, perchè lo stomaco si era girato al contrario quando aveva visto la ragazza fare ciò che faceva lei prima di lasciarlo.

"A che pensi?" domandò Enrique abbracciandola da un lato.

Eva gli sorrise, dissimulando. "A niente! Mi sto divertendo!! Tu?"

"Anche io!!" esclamò Enrique continuando a ballare.

Eva scambiò un'occhiata con Veronica che sembrava aver capito anche telepaticamente che aveva bisogno di aria.

"Sentite io vado un momento al bagno, ok?? Vi raggiungo rimanete qui!" disse la ragazza e si fece largo tra la folla salendo al piano di sopra.

Salì le scale rapidamente cercando l'insegna che indicasse i bagni delle donne.

Aprì la porta scorrevole e vi entrò: un enorme stanza bianca con odore di detergente per pavimenti le si presentò davanti. C'erano almeno dieci bagni uno in fila all'altro davanti a lei.

Si guardò intorno poi si voltò verso l'enorme specchiera lungo tutto il muro e si guardò un momento: conosceva bene i suoi occhi, quell'ombra di dolore che aveva. Era gelosia. Era odio.

Odio verso se stessa per non essere abbastanza forte, dolore per vedere Sergio con un'altra. Non poteva ingannare il suo cuore: se le cose fossero andate in modo diverso, ci sarebbe stata lì al suo posto.

All'improvviso la porta del bagno si aprì di nuovo ed Eva fu sorpresa dal trovarsi davanti un ragazzo: era alto, vestito in maniera alquanto strana, con un paio di bretelle rosse e aveva dei capelli biondi ossigenati con un taglio da boyband americana.

Si voltò perplessa e lo guardò mentre lui le sorrideva. "Ehm..è il bagno delle donne." intervenne.

"Oh sì lo so, sono nel posto giusto" disse lui.

Eva sgranò gli occhi. "Sicuro?"

"Non che io sia una donna, che hai capito, sto cercando una ragazza!"

"Ah, beh da qui non è uscito nessuno"

Il ragazzo iniziò ad arrampicarsi sulle porte per guardare dentro ogni bagno se ci fosse la sua amica.

"Che diavolo stai facendo!??!" protestò Eva allibita dal suo comportamento.

"So cosa faccio" sospirò lui continuando.

Never Let Me Go || RamosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora