Quando Veronica quella mattina arrivò in cucina, sveglia da pochi minuti e con ancora i postumi della lunga serata di chiacchiere e ricordi con le vecchie compagne, trovò Eva già in piedi di fronte alla macchinetta automatica del caffè.
"Che fai?" sbadigliò sedendosi sullo sgabello lì vicino.
"Il caffè. In quantità industriali vedo." disse girandosi a prendere la sua tazza per passargliene una bella quantità.
"Brava" ripeté Veronica stiracchiandosi "Anche perché dobbiamo parlare." disse.
Eva prese la sua parte di caffè e si sedette sul suo sgabello, accanto all'amica.
"Parlare di cosa?"
"Beh" disse l'altra "Per esempio di...ehm ehm....sai quel tipo alto, moro, con i tatuaggi..."
Eva abbassò un momento gli occhi. Salvo quando si erano messi a parlare in mezzo alla strada, non si erano più rivolti la parola. Il loro dialogo quella sera era stato solamente di sguardi.
"Non c'è molto da dire. Non ci siamo parlati. Ma me lo aspettavo."
"Quindi quando tu sei andata fuori e lui anche non è stato per..far riesplodere la passione?" la prese in giro l'amica che si era accorta dei movimenti dei due durante la cena.
Eva sentì il cuore stringersi nel petto.
"Oh mio dio no!! Che dici!!" saltò sulla sedia "Ero andata in bagno e lui a telefonare!"
"MMMM se lo dite voi." commentò lei bevendo il suo caffè.
"Vero, tra me e Sergio non c'è assolutamente nulla. Zero. Sono passati dieci anni, dieci. Sono tanti, troppi perché possa sopravvivere qualcosa che comunque nessuno dei due voleva far sopravvivere." spiegò convinta.
Veronica ascoltò l'amica che non aveva mai visto così "agitata".
"Sarà, ma io sono dieci anni che non vedo la luce che hai adesso nello sguardo."
"Andiamo!" la riprese Eva "La vita non è come un telefilm, non si può andare via e tornare e pretendere che non sia cambiato niente. Sergio ha preso una strada, io un'altra."
"E non ti dispiace nemmeno un po'?" le chiese a quel punto Veronica. Eva si sentì quasi inspiegabilmente spiazzata da quella domanda. Inspirò lentamente, provando a cercare la risposta giusta nella sua testa.
"Certo, eravamo amici prima di tutto. Però come ti ho detto, dieci anni sono tanti."
"Secondo me no. Insomma, se una persona si ama non sono niente. So che la vita non è come nei telefilm ma...dovrebbe esserlo. Ne sono sempre stata fermamente convinta." sorrise Veronica "Tu e Sergio siete un esempio lampante secondo me. Il modo in cui sorrideva lui quando ti ha salutato, la reazione che hai avuto tu nel rivederlo...non può essere totalmente andato in fumo tutto quello che è stato."
"Veronica" sorrise Eva "Sono felice che tu pensi queste cose però se irrazionale. Io e Sergio apparteniamo a questo mondo, non a quello della finzione, e a questo mondo lui fa il calciatore famoso ed io sono una comune mortale."
"E ora che l'hai rivisto non vorresti recuperare il rapporto??" domandò, con una luce di speranza negli occhi.
"Ora come ora no." rispose, facendosi seria.
Veronica corrugò la fronte: l'espressione serena di Eva aveva lasciato il posto a una più preoccupata.
"Perché? A me puoi dirlo, io sono tua sorella no?"
Eva sospirò, passandosi una mano tra i capelli.
"Non chiedermelo Vero, perché non lo so nemmeno io. Ma sento che è così che deve andare."
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Never Let Me Go || Ramos
Fiksi PenggemarSergio ci pensò un momento: era da quasi dieci anni se non di più che non vedeva i suoi vecchi compagni di classe. Considerando la piega che aveva preso la sua vita dopo la fine della scuola, quando a diciannove anni era passato dal Siviglia al Real...