51° CAPITOLO

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Sono le 16:15, tra meno di un'ora Sophie sarà qui, così decido di andarmi a preparare.

Faccio una doccia lavandomi anche i capelli e li asciugo velocemente facendomi una coda.

Indosso una gonna a vita alta a motivi floreali bianchi e fucsia con un top abbinato ed infine i sandali; un filo di trucco e sono pronta.

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<<Forza entriamo in questo negozio>> dice Sophie indicando un negozio d'intimo.

Iniziamo a girare un pò ed infine sotto consiglio della mia amica ho preso 2 completi: uno nero in pizzo e un'altro rosso, che per me era troppo audace ma secondo Soph, ''Ryan rimarrà stecchito'', testuali parole.

Prima di tornate a casa ci fermiamo da Starbucks e ordiniamo 2 frappe'.

Mentre siamo sedute al tavolo a bere ci si avvicinano 2 ragazzi: uno moro con gli occhi scuri e l'altro biondo con gli occhi marroni.. carini.

<<Ciao bellezze, io sono Luke e lui è Christian>> dice quello biondo; io e Sophie ci limitiamo a sorridere cordialmente ma facendo intendere che non siamo interessate, ma a quanto pare non afferrano il concetto e si siedono con noi.

<<Come mai tutte sole?>>

<<Che c'è due ragazze non possono uscire senza maschi?>> dice la mia amica scocciata.

<<Wow che caratterino!>> dice Christian, il mio telefono squilla ed è Ryan, forse non dovrei rispondere visto che ci sono questi due imbecilli ma poi si arrabbierebbe di più quindi accetto la chiamata.

''Ciao piccola, dovevo venire a casa tua per prendere una cosa ci siete?''

''Emh.. Noah credo ci sia, io sto con Sophie''

<<Ei biondina vuoi fare un giretto con me?>> dice Luke avvicinandosi troppo a me e infatti Ryan lo sente.

''Chi cazzo è Chloe?'' urla.

''Nessuno amore non preoccuparti''

''Chloe dove sei?''

''Non pr..''

''Dove diavolo sei?'' urla ancora così glielo dico e mi dice di aspettarlo.

Quando arriva per poco non fa a botte con quei due ragazzi e mi trascina letteralmente in macchina mentre Sophie decide che è meglio andare da sola a piedi, e forse è meglio visto che scoppiera' a ridere tra due secondi e ciò farebbe dare di matto a Ryan.

<<Mi spieghi chi erano quei deficienti?>>

<<Non lo so si sono seduti senza chiedere niente>>.

Lui mi guarda per capire se sto dicendo la verità e poi sospira:

<<Va bene scusa, ho esagerato>>

<<Sei geloso!>> ridacchio

<<Non è vero!>> mette il broncio.

<<Va bene come vuoi>>.

Dopo 10 minuti scendiamo dall'auto ed entriamo dentro casa mia, dopo aver preso un cd da Noah, Ryan se ne va perché aveva una cena con degli amici di famiglia.

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IL GIORNO DOPO

Oggi sono particolarmente di buon umore, sono andata dall'estetista a fare la manicure e poi a comprare un vestitino, visto che stasera c'è una festa.

&quot;An Angel at Sunset&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora