<<Avanti>>, sento dire dalla dottoressa dopo che ho bussato.
<<Buongiorno>>, diciamo all'unisono io e Noah.
<<Allora Chloe, levati le scarpe e mettiti sopra la bilancia>>.
Salgo e il risultato è: 44,5 Kg.
<<Sei dimagrita, questo non va bene>>, dice la donna davanti a me.
<<Non mangia quasi niente>>, dice mio fratello.
<<Non è vero>>, rispondo io.
<<C'è un solo modo per controllare chi dei due ha ragione.... Dovrai rimanere qui per qualche settimana, se tutto va bene>>, continua la dottoressa.
Il mondo mi cade addosso, non voglio stare rinchiusa in una stupida clinica; ma d'altronde non penso di avere molta scelta se voglio guarire veramente.
<<Ci penserò>>, sussurro ed esco da quella struttura, mentre sento le lacrime iniziare a scendere e i passi di Noah dietro di me.
<<Dove vai? Fermati!>>, grida lui.
<<Senti ho bisogno di stare da sola, ci vediamo a casa>>, per fortuna mi ascolta e se ne va.
Comincio a camminare verso un posto che mi piace e tranquillizza di più: L'OCEANO.
Trovo un posto davvero spettacolare, è una insenatura nascosta dal resto della spiaggia con alcune grandi rocce; mi appoggio ad una di esse ed inizio a pensare e a piangere, fino a quando non vengo distratta da un fruscio sulla sabbia.
Spaventata mi alzo di colpo e girandomi vado a sbattere a qualcosa di duro; quando alzo lo sguardo vedo quei due occhi stupendi.
Il ragazzo dell'altro giorno è qui davanti a me ed è davvero alto, sarà oltre 1.80.
<<Se hai finito di sbavare puoi staccarti>>, dice lui con un sorriso beffardo.
Ero talmente presa dal momento da non accorgermi delle sue mani attorno alla mia vita e delle mie sulle sue spalle, così mi stacco bruscamente da lui e dico:
<<Sei solo uno sbruffone e per la cronaca non stavo sbavando!>>.
<<Ok, vedo che qualcuno si è svegliato male questa mattina>>, dice lui.
<<Scusa>>, sussurro.
<<Perché stai piangendo?>>, mi chiede.
<<Problemi personali>>, rispondo.
<<Ne vuoi parlare?>>.
<<No potresti essere uno stalker>>, dico sorridendo.
<<Possibile.... ma sarei uno stalker fighissimo>>, dice ricambiando il sorriso.
<<Concordo>>, penso, ma mi rendo conto di averlo detto ad alta voce.
<<Come?>>, chiede.
<<Emh.. niente niente>>, dico imbarazzata.
Per fortuna non controbatte.
Dopo qualche minuto di silenzio, mi risiedo sulla sabbia e lui affianco a me.
<<Come ti chiami?>> chiede lui.
<<Chloe.... e tu?>>.
<<Ryan>> .... bè ho sempre pensato che questo nome fosse da superfighi e adesso ne sono ancora più convinta.
<<Quanti anni hai?>> dice distogliendomi dai miei pensieri.
<<19 te?>>.
<<20.... non sei di qui vero?>>.
<<No.... si vede così tanto?>> dico sorridendo imbarazzata.
<<No è che ti avrei notata!>> dice con sorriso malizioso.
Ok, adesso sto andando davvero a fuoco!
<<Dovresti vedere la tua faccia, sembri un pomodoro!>> ride di gusto lui e io in tutta risposta gli tiro un pugno leggere sul braccio;
<<Credo sia ora di andare si è fatto tardi.... ciao Ryan>> dico.
<<A presto dolcezza!>> e con un sorriso da ebete stampato in volto me ne torno a casa.
Per tutto il resto della serata non faccio altro che pensare a lui.
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Ed ecco a voi l'ultimo capitolo per oggi..
Grazie a chi sta leggendo la storia, e chi la sta votando.. Vi chiediamo gentilmente di commentare, anche per sapere cosa ne pensate voi:)
#Seguiteci, ricambiamo#
Buona Serata e Buona Lettura.
A domani,
'Las Chicas'
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"An Angel at Sunset"
RomansNel corso della nostra vita facciamo degli sbagli, e questo lo sa bene Ryan che a soli 20 anni ha alle spalle un passato difficile in una famiglia apparentemente perfetta. Nell'ultimo periodo è cresciuto e sta andando avanti ma alle volte il passato...