CAPITOLO 69

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CHLOE'S  POV
Ho il corpo ghiacciato, sete, ed anche le mani legate. Non ho idea di dove mi trovi, e cosa vogliano da me, sono in una stanza con soltanto due piccole finestre in alto, come in un magazzino, da cui filtra soltanto una flebile luce, le pareti non sono intonacate e sul soffitto ci sono anche delle infiltrazioni.
Non ricordo niente, solo una mano sopra alla bocca avvolta da un fazzoletto di stoffa, che aveva un odore strano.... forse qualche sostanza per farmi addormentare, dopodiché il buio più totale.
In questi tre giorni ho visto soltanto un ragazzo che è venuto a portarmi un po' d'acqua e qualcosa da mangiare, nessun altro.
Ho paura, tanta, paura di non vedere più le persone che amo, paura di non poter vivere più la mia vita.

In questo momento mi manca tutto, ogni singola cosa del mio quotidiano, l'unico lato "positivo" dello stare chiusa qui dentro è che ho capito le mie priorità e ho chiarito un po' le mie idee.
Ora che potrei non rivedere Noah, Ryan, Sophie e tutti gli altri, capisco che nella vita a volte, diamo peso a cose stupide mentre non ci soffermiamo sui piccoli gesti o i momenti, quelli di pure felicità vissuti.
La porta in acciaio si apre di schianto producendo un tonfo assordante. Nella stanza entrano un uomo e una donna, entrambi molto giovani, non avranno più di 25 anni.
<<Bene, guarda un po' chi abbiamo qui >> dice con un sorrisetto sghembo il ragazzo mentre la donna mormora un <<che spreco di tempo, Alex>>  sbuffando e alzando gli occhi al cielo.
<<Dobbiamo eseguire gli ordini, quindi smettila >> viene verso di me e mi porge un bicchiere d'acqua
<<lo sai perché sei qui? >>chiede quello che ho capito chiamarsi Alex, mi limito a fare cenno di no
<<Bè, quando avremmo degli ordini precisi saprai tutto bambolina, ti basti sapere che c'entra qualcuno di molto vicino a te >>

Cosa? Ma che vuol dire?

Apparte Jennifer, non mi viene in mente nessun altro.
Sul serio lei sarebbe capace di farmi una cosa così?
Ok, mi odia e questo è certo , ma non sono sicura che arriverebbe a tanto, anche perché se si venisse a sapere sarebbe in guai seri.
Non so che pensare.....
<<Veniamo dopo piccola >> il ragazzo mi sfiora la guancia, al che mi ritraggo subito, lo nota e il suo sguardo da spavaldo diventa duro, privo di emozioni.
Quando si rialza e mi dà le spalle,  poco prima di chiudersi la porta alle spalle mi dice <<Nessuna mi ha mai  respinto, e non lo farai neanche te >> dopo di che sbatte le ante in acciaio e io rimango sola, di nuovo.

RYAN'S POV
<<Ti ho detto che vado io >>
<<No vengo con te >>
<<Ryan, sei troppo impulsivo, rischi di farti scoprire, o peggio, li prendi a calci in culo e Chloe ne pagherà le conseguenze >> è quasi un'ora che sono a casa di Noah e stiamo discutendo sul da farsi
<<Vuoi che me ne stia qui ad aspettare? >>
<<Si esattamente >>
<<Col cazzo! >> mi guarda con un sorrisetto strafottente che mi innervosisce ancora di più.
É la mia ragazza, cioè lo era, ma comunque la amo ancora, l'ho fatto per lei, ho seguito i consigli degli altri per proteggerla, ma adesso non so neanche dov'è.
Non posso fare a meno di pensare che se fossi stato con lei avrei potuto fare qualcosa, saprei dov'è in questo momento o sarei con lei, ci faremmo forza l'un l'altro.

<<Io vado, non fare cazzate mi raccomando >> Noah interrompe i miei pensieri <<Ma - >>
<<Niente ma, stai qui >> dopodiché esce prendendo le chiavi e sbattendo la porta.
Rimasto da solo vado in cucina e prendo un succo alla frutta, dopo la sbronza di ieri non toccherò l'alcool per un po'.
Salgo le scale e vado in camera di Chloe, appena entro noto subito che è tutto in ordine, la stanza ha ancora il suo profumo, sulla scrivania noto una foto che ci ritrae insieme, siamo nel nostro posto preferito, sulla spiaggia, il punto esatto dove ci siamo conosciuti, è lei che ha in mano la macchina fotografica e sorride all'obbiettivo mentre io la cingoli da dietro e sorrido mentre la guardo.
Sembriamo così felici, così.... normali....
Ho rovinato tutto, pensavo di fare il meglio per lei e invece mi sbagliavo.
Mi sdraio sul letto a gambe incrociate e aspetto....è esattamente quello che odio fare, aspettare, sono impulsivo per niente riflessivo, non penso alle conseguenze ed è per questo che ho sbagliato in passato quindi ora sto cercando di rimediare ed ascoltare i consigli di Noah.

Il telefono squilla, è arrivato un messaggio, il suo.

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Scusate  per la lunghissima assenza, ma davvero il tempo vola e siamo sempre impegnate, speriamo che la storia vi piaccia e cercheremo di rimediare quando finirà la scuola.
Un bacio
Las chicas

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