CAPITOLO 65

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<<Cazzo Ryan ti avevo detto di starle lontano! Non di portarla a casa tua e passare il pomeriggio insieme! >> sbraita Noah mentre fa avanti e indietro per lo spogliatoio, passandosi ripetutamente le mani tra i capelli.

<<Ti ho detto che era per un compito, non lo abbiamo deciso noi>> dal suo sguardo capisco che non è molto convinto, però almeno smette di camminare.
<<OK, Va bene ti credo-sbuffa- ma allora perché quando è tornata a casa aveva un sorriso stampato in faccia?>>
chiede ponendosi di fronte a me.

Stupidamente le sue parole mi rallegrano, forse dopotutto lei mi ama ancora, e so che questo è sbagliato ma non posso fare altro che esserne contento.
<<Ed era felice per me? Sei sicuro? >> fa spallucce e fissa un punto indefinito
<<Non vedo altro motivo >> d'un tratto mi viene in mente che prima di andarsene aveva ricevuto un messaggio da Lucas, forse è per lui che era felice.
<<Stava... Parlando con Lucas quando se n'è andata, magari.. .. >> Noah mi guarda come se stesse provando ad analizzare i fatti
<<Non lo so, insomma, proverò a scoprire qualcosa. Tu sta lontano da lei capito? >> faccio un lieve cenno di assenso, anche se non sono sicuro che rispetterò la promessa.

Appena usciamo dallo spogliatoio passa Simon che ci rivolge un rapido sguardo senza proferire parola <<Ei amico! >> lo chiamo ma non si gira minimamente, ma che diavolo gli prende?
<<Lascia stare, vedrai che risolverete >> dice Noah dandomi una pacca sulla spalla.
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Una volta a lezione, la professoressa di spagnolo ci illustra le sue idee per la gita, di solito al college non si fanno, ma essendo la moglie del preside ha qualche bonus in più , inoltre conoscere bene un paese e la sua lingua è un vantaggio per il nostro corso di laurea <<Allora ragazzi come ogni anno stiamo organizzando un'uscita didattica e con gli altri insegnanti stavamo pensando di andare in Spagna >> appena pronuncia quelle parole tutti gli alunni cominciano a parlottare tra loro entusiasti
<< ragazzi non ho finito! Come stavo per dirvi, la gita sarà verso fine dicembre, perché abbiamo pensato che sarebbe stato carino festeggiare il capodanno insieme, inoltre i giorni che staremo via saranno aggiunti alle vacanze di primavera.... Che ne dite? >> tutti si mostrano entusiasti e dopo aver detto la quota che si dovrà pagare la prof consegna le varie autorizzazioni <<portate tutto entro 15 giorni.... Buona giornata! >> mentre metto il quaderno nello zaino, noto Simon che sta uscendo dall'aula e lo blocco per il braccio <<si può sapere che succede?>>
dico, lui mi guarda e si divincola dalla mia presa <<dimmelo te, stai sempre con Noah che dicevi di disprezzare, tratti male Chloe, esci con Jessica. Sei come... prima >> rimango spiazzato dalle sue parole, Simon è uno dei miei migliori amici, c'è sempre stato per me e non merita un simile trattamento.
<<Vieni >> gli faccio cenno di seguirmi e lui un po' titubante lo fa.

Quando siamo in un posto un po' isolato mi siedo per terra e lui mi imita. Cerco di trovare le parole giuste ma non è facile <<Da un po' di tempo è ricomparsa la... banda - vedo la sua espressione mutare - io non voglio più averci niente a che fare, ma lo sai, quando ci entri una volta poi non ne esci più >>
<<Ryan cosa sati combinando >> <<Con Noah, lui... Vuole che Chloe ne stia fuori e anche io, è me che vogliono e se dovessero venire a sapere di lei, sarebbe la fine avrebbero un motivo per ricattarmi >>
<<ma seguendo la tua teoria, se vogliono farti del male, perché non prendere tua sorella o tua madre? >> leggo la confusione sul suo viso ed ha ragione << È complicato.... Un giorno te lo dirò promesso >> è un storia troppo lunga da raccontare adesso <<Ti chiedo solo di continuare ad essere mio amico >> accenno un piccolo sorriso
<<Ah! Sei un bastardo lo sai? >> si alza ridendo e ci scambiamo un mezzo abbraccio.

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Finalmente è arrivata l'ora della pausa pranzo, sto morendo di fame. Con Simon e Noah ci avviamo verso la mensa e dopo aver fatto la fila andiamo al nostro solito tavolo con il vassoio  strapieno di cibo.
<<A che ora è l'allenamento oggi? >> chiede Simon
<< alle 16,mi raccomando vedi di arrivare puntuale non come l'ultima volta >> lo beffeggia Noah.
Diciamo che la puntualità non è una delle sue virtù.
<<ciao tesoro >> con voce smielata e fastidiosa Jessica si siede accanto a me, anzi diciamo quasi addosso. <<Non mi sembra qualcuno ti abbia invitato qui>> <<Simon>> lo riprendo, non piace neanche a me la compagnia di questa gallina in calore, ma è la figlia del capo e non posso permettermi di averla come nemico <<Ry oggi vieni da me? >> con l'indice traccia una linea lungo il mio braccio <<Non posso, devo allenarmi >> il mio sguardo viene catturato da una scena che non mi piace per niente, Chloe entra in mensa accompagnata da Lucas, quei due stanno sempre insieme, ridono e sembrano godere la compagnia l'uno dell'altra

Non c'è niente di male

Dice la mia vocina interiore,
già ma il fatto è che sono terribilmente geloso.
La parte irrazionale di me in questo momento freme dalla voglia di andare li e fare una scenata, ma ripeto a me stesso che è l 'ultima cosa di cui ho bisogno adesso.

Jessica ci informa che va al bagno, informazione della quale non mi potrebbe importare di meno, mentre i mie amici non perdono l'occasione per farmi innervosire.
<<Sai Ry, credo che tu abbia ragione, forse mia sorella è davvero presa da Lucas >> la verità arriva come un pugno in pieno volto, forse è davvero così e lei mi ha dimenticato.
Dovrei esserne contento, invece è tutto il contrario.
<<Amico forse è ora di cambiare pagina per entrambi >> annuisco debolmente, si forse è l'unica cosa giusta da fare, ma è anche la più difficile
<< scusate devo andare adesso >> mi alzo velocemente dal tavolo ed esco da lì.
Vado a sedermi in un angolo nel giardino sul retro del college, stare da solo in  questo momento è quello di cui ho bisogno.
Chiudo gli occhi e cerco di non pensare a niente, ci siamo solo io, il vento e i raggi del sole che sferzano la mia pelle.
<<Ry>> un suono così flebile che si sente appena, ma la sua voce è inconfondibile
<<Chloe che ci fai qui? >> si avvicina, ma resta un piedi,il vento muove i suoi lunghi capelli che le ricadono spettinati sul viso <<Io... Volevo chiederti,quando possiamo vederci per finire il progetto >> con una mano porta indietro una ciocca di capelli, i suoi occhi guardano per terra e sembra intimidita, so che non è solo questo il motivo per cui è venuta ma sto al gioco
<<domani andrebbe bene? >>
<< si >>
<<ok, allora domani a casa mia >> annuisce e dopo qualche secondo si gira per andarsene <<Chloe - mi guarda - ti andrebbe di rimanere qui con me? >> la mia domanda potrebbe sembrare stupida e insensata visto che sono sempre io a dirgli di stare lontani, ma oggi ho bisogno di lei, mi manca da morire e solo poco fa mi sono reso conto di star perdendo la cosa più bella della mia vita, anche se lo faccio per proteggerla
<<Certo >> mi sorride e viene a sedersi vicino a me con la schiena poggiata al tronco di un grande albero.
Parliamo di cose banali, come ad esempio quello che ha fatto domenica, o del fatto che ora ha più appetito ed ha ripreso 2 chili, argomenti comuni che però con lei mi sembrano speciali, sento ancora di avere un piccolo posto nella sua vita e questa è l'unica speranza che mi spinge ad andare avanti.

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Ciao a tutte!
È da un po' che non aggiorniamo, ma come ognuna di voi abbiamo degli impegni.... Coooomunque speriamo che il capitolo vi piaccia.

Baci
Las chicas

&quot;An Angel at Sunset&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora