CAPITOLO 63

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Sono passati 2 giorni da quando Ryan si è presentato a casa mia, a scuola non l'ho visto così ho chiesto Simon e mi ha detto che aveva un po' d'influenza anche se non ci credo molto.
Tuttavia ho deciso di non fare niente, se non mi vuole non posso corrergli dietro, ho una dignità, forse si è accorto di aver fatto una cavolata venendo da me ed ora probabilmente tornerà da Jessica o da qualcun'altra <<Ei bionda! >> una voce maschile si avvicina a me è riconosco subito Lucas
<<Ei, vieni a lezione con me?>> <<Certo >> ci avviamo insieme verso l'aula di letteratura
<<Allora... Come va?Avete chiarito? >> chiede, dalla sua voce non traspare alcun giudizio e questo mi conforta perché sento di potermi confidare <<Noi... è complicato >> abbasso lo sguardo
<<Capisco, sono sicuro che andrà tutto bene, andiamo o faremo tardi >>.
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Dopo la fine delle lezioni, la mia idea iniziale di stare ferma ad aspettare la prossima mossa di Ry, è andata a farsi friggere, così mi avvio verso la macchina di Noah ed entro
<<Devo chiederti una cosa >> dico di getto, lui mi guarda un po' confuso <<Emh, si dimmi>>
<<Mi accompagni a casa di Ryan? >> so che è una follia ma ho bisogno di risposte, so anche che  a mio fratello non piacerà quest'idea ma d'altronde è la mia vita, sono grande e ho il diritto di scegliere
<<Chloe>> odio quando mi chiama con quel tono saccente, come se avessi 2 anni
<<Noah, ci andrò anche senza il tuo consenso >> la testardaggine è un mio pregio /difetto che ha ereditato anche il mio caro fratellino, quindi quando sbuffa ma accende il motore, mi stupisco e non poco.
Dopo 15 minuti circa sono davanti all'imponente cancello della famiglia Rivera.
Suono al citofono e a rispondere è la mamma di Ry che gentilmente mi lascia entrare, percorro il viale che porta al grande portone in legno e ad aprire con un sorriso caloroso è Catherine
<<Buongiorno signora Rivera, so che non è un orario opportuno ma>>
<<Signora Rivera? - sghignazza - andiamo sono stata la tua psicologa, c'è confidenza tra noi e non disturbi affatto, ma dimmi come va? È molto che non vieni alle sedute >> dice invitandomi ad entrare e conducendomi verso il soggiorno
<<Già scusami ma ho avuto molto da fare, comunque va tutto bene >>sul divano c'è Allyson, la sorella di Ry <<Ciao Chloe! >> mi saluta lei mentre fa zapping tra i vari canali, io le rispondo con un cenno della mano e in sorriso.
Tutto ciò è davvero imbarazzante, e quasi mi pento di essere venuta
<<Hai già mangiato cara? >>
<<emh no, mi trattengo giusto un minuto, volevo solo parlare con Ryan se è possibile>>
<<Certo, è in giardino vai pure >> con un cenno del capo ringrazio Catherine ed esco sulla veranda posteriore.
Ryan è seduto su una sdraia davanti alla piscina indossa un costume bianco che risalta la sua abbronzatura.
Appena percepisce un'altra presenza vicino a lui apre gli occhi e si gira a guardarmi
<< Ti è  già passata la febbre? >> dico  inarcando un sopracciglio mentre lui si tira a sedere
<<Cos-? O... Emh era solo un po' di mal di testa, che ci fai qui? >> <<Volevo parlare con te >>
<< Ti ho già detto che non ho - >>
<<Tu forse non hai niente da dirmi ma io si, quindi stammi bene a sentire! - urlo - se non mi ami più me ne farò una ragione, se dovrò sopportare di vederti con Jessica mi sta bene, basta che tu sia felice, cosa che non mi sembra affatto >>
<<È la mia vita Chloe, e faccio quello che voglio non spetta a te decidere >> dice con tono asciutto, non mi guarda negl'occhi e questo mi da terribilmente fastidio perché non riesco ad interpretare le sue emozioni, sempre che ne abbia ancora
<<Perfetto! Fai quello che ti pare, ma non venire da me quando sei ubriaco come una spugna, non farmi illudere perché questo non te lo permetto, non più. Quindi se non mi vuoi bene, ma esci per sempre dalla mia vita stronzo >> detto questo -urlando - torno dentro senza rimanere un secondo di più a guardare la sua faccia scioccata , mi dispiace aver dato spettacolo ma non è colpa mia se il loro figlio /fratello è da ricovero psichiatrico, mi chiedo perché non si faccia curare dalla madre.
Dopo aver salutato le famiglia di Ryan esco da quella casa e mi dirigo verso la fermata dell'autobus, visto che Noah se n'è andato come gli avevo pregato di fare.
Mentre cammino sento come di essermi tolta un peso.... e anche di essermi sfogata per bene.

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