CAPITOLO 64

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I giorni passano inesorabilmente e purtroppo si avvicina anche la data di scadenza per quel compito di diritto.

Ovviamente il Karma e contro di me, perché sono in coppia con Ryan, il professore dopo la nostra ennesima discussione in classe ha deciso che lavorare insieme "ci farà bene" - testuali parole - quindi nel pomeriggio andrò a casa sua.
Sophie e Lucas, che in questo momento mi vengono in contro nel corridoio bisticciando, come sempre.
<<Buongiorno ragazzi >> dico sfoderando un sorriso, ma loro mi ignorano del tutto << ti dico di sì Sophie! >>
<<Non è possibile, ti starai sbagliando di sicuro >>
<< OK... Volete dirmi che succede perfavore? >> alzo il tono della voce, mentre chiudo l'armadietto, Sophie sembra essersi accorta della mia presenza finalmente, mi guarda dritta in faccia e poi dice
<<Il tuo caro amichetto qui presente, giura di aver visto Noah mentre limonava con Blair e-learning migliore amica di Jessica- negli spogliatoi >> alla fine del discorso incrocia le braccia sotto il seno e scocca un'occhiataccia a Lucas, il quale ripete la storia inserendo anche qualche dettaglio stomachevole <<Sentite, non sono cose che ci riguardano, anche perché tra poco vomito, basta >> loro due sorridono appena notano la mia espressione e insieme ci dirigiamo in mensa per la pausa pranzo.

All'uscita mi avvio per andare alla fermata del bus che dista circa 15 minuti, quando una Ferrari bianca - la sua - si avvicina e il finestrino si abbassa <<Dai sali >>
<<No grazie, - rispondo piccata - preferisco andare a piedi >> aumento il passo mentre lui continua a seguirmi
<<Si certo, coraggio, devi venire a casa mia, tra poco pioverà e scommetto che non hai un ombrello>>dice con un sorrisetto impertinente, valuto il da farsi, perché devo ammettere che non ha tutti i torti.

Alla fine decido di dargli retta e salgo in macchina, mi appoggio al sedile e giro la testa verso il finestrino mentre lui parte in quarta, non lo degno di uno sguardo - ok magari qualcuno si -   ma lui non se ne accorge.

Quando arriviamo a casa sua, parcheggia nel garage ed entriamo in casa <<mia madre e mia sorella sono a lavoro quindi possiamo studiare in pace >> annuisco semplicemente mentre ci dirigiamo in camera sua, mi siedo alla scrivania e lui prende il libro di diritto per poi sedersi accanto a me.
Averlo così vicino non è per niente facile, le nostre spalle si toccano e riesco a sentire il suo profumo buonissimo, non so in che modo ma riusciamo a fare più di metà del lavoro, anche se dopo 3 ore gli occhi mi bruciano, la pancia inizia a brontolare e lo nota anche Ry, la cosa mi imbarazza, <<Hai fame Chloe? >> dice ridendo sotto i baffi
<<Emh... Un po' tu? >>  per tutta risposta mi prende la mano facendomi alzare e mi porta verso le scale <<sempre, tesoro >> quel nomignolo detto senza pensare basta a farmi sentire le farfalle nello stomaco, che prontamente scaccio via.

Una volta arrivati in cucina Ryan comincia ad aprire tutti gli sportelli per cercare qualcosa da mangiare <<Ti va pane e Nutella? >> chiede alche' annuso subito essendo una delle cose che amo di più
<<Ci avrei scommesso >> ridacchia e prende il cibo, poi comincia a spalmare quella bontà divina <<Finirai un barattolo intero se continui così >>
<<E allora? È molto più buono con chili di Nutella >> sorride.
È da molto che non parliamo in maniera così civile e ne sono contenta.
Nonostante tutti quello che è successo lui è una parte fondamentale di me e anche se a volte fingo che non me ne importi, in cuor mio continuo ad amarlo, perché so che c'è qualcosa sotto tutta questa storia, ma lui si ostina a mentire e voglio sapere il perché, anche se sarà molto difficile se non collabora.
<<Andiamo sul divano? Ho proprio bisogno di un po' di riposo >> prende il piatto con i panini e si va a sedere in soggiorno <<Sei uno sfaticato! >> ridacchio mentre mi siedo a gambe incrociate.

Alla fine, non so come siamo finiti a guardare  Step up:all in, e ho definitivamente detto addio a qualsiasi programma scolastico, anche se Ryan la pensa diversamente <<Oh ti prego! Perché dobbiamo guardare questi tizi che ballano? >> sbuffa
<< perché sono fantastici! E poi Ryan Guzman è stupendo >> dico con occhi sognanti
<< Bè è il nome che lo rende così sexy>>afferma con sorriso malizioso <<Certo di sicuro è per quello >> alzo gli occhi al cielo e lui si finge offeso dandomi una leggera spallata, dopo quel contatto sembra rendersi conto del tipo di rapporto che abbiamo adesso, quindi si allontana subito. In un primo momento mi sento triste ma poi ripeto a me stessa che è la cosa più giusta adesso.

Quando finisce il film sono ormai le 19:30 così prendo il mio zaino e mi avvio verso la porta <<Grazie per.. Oggi, cioè per... Avermi ospitato >> avermi ospitato? Sul serio? O cielo
<<Di niente, poi ci mettiamo d'accordo per il prossimo->> veniamo interrotti dal trillo del mio cellulare,  lo estraggo dalla tasca e noto che è un messaggio <<È Lucas.... Devo andare>>
<< Oh certo >> la sua espressione è un misto di gelosia e tristezza, ma preferisco non pensarci e andare via di lì, anche perché di sicuro mi sto sbagliando come sempre.

&quot;An Angel at Sunset&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora