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«NO, COSA?! IO UCCIDO CAMERON» continuava ad urlare Margaret, che conosceva la storia.

«Calma... È arrivato Fabien ed ha sistemato tutto, eh Lou?» disse Sara facendo l'occhiolino. Sorrisi arrossendo ripensando a quello che era successo in camera.

«Comunque, queste polpette sono buone» disse Luke sedendosi vicino a me.

«Già... ASPETTA! HAI DETTO POLPETTE? IO NON LE HO VISTE.... Marghe, hey, ti ricordi di quando..»

«Si, vado a prenderti le polpette; però solo due, perché stasera ti concerò in maniera WOW, quindi devi farti entrare il vestito»

«Ma sono fritte...»

«HAI RAGIONE! ALLORA UNA E MEZZO! Grazie per avermelo ricordato...» disse correndo verso Sabrina

«Grazie, Lu» dissi a Luke  «Per stamattina; si, insomma, mi hai evitato una sfuriata di Alexandra...»

«Già, pensava stesse con te, ma le ho detto che era venuto qui solo perché doveva fare pipì e questa era la camera più vicina... Si, comunque mi ha chiesto di te e le ho detto che non sapevo dove eri...»

«GRAZIE LUUU, TI ADORO!»

«Eheh, vi ho anche lasciato solo, sono bravo si o no?»
In quel momento arrivò Maragert con la mia polpetta e si mangio metà dell'altra per darmene esattamente una e mezzo,  ed iniziai a mangiarla, annui, quindi, a Luke con la bocca piena.

«Ah, altra cosa.» iniziò col dire Sara «Riguardo stasera... Se vedo Aaron cosa faccio?»  Deglutii velocemente e le dissi: «Non fai niente. Stai con Shawn.... se succede qualcosa me la vedo io.»

«Grazie. Mi divertirò con Aaron...» la guardammo tutti interrogativi e lei capì. «Shawn , volevo dire Shawn... LOU, ma mica gli piaci?»

«No Sara. È timido in generale e penso che i brividi e il resto lil ho provato solo perché immaginavo Fabien al suo posto...»

«Grazie a Dio. Non voglio essere una ruota di scorta o cose così»

«No che non lo sei» le rispose Margaret

Continuammo a pranzare, stranamente, in tranquillità e silenzio.

«Ci vediamo alla festa» ci disse Luke mentre ci dirigevamo nelle nostre camere.

«Certo, a dopo» rispondemmo in coro Sara, Margaret ed io.

Arrivate in camera buttai a terra lo zaino e andai sul mio letto; presi io mio computer e controllai gli orari dei corsi extracurricolari che, tra parentesi, sarebbero iniziati quel Lunedì. Una volta controllati gli orari, iniziai a svolgere i compiti di punizione d'Inglese. Mi aveva punita perché ero arrivata con 40 minuti di ritardo e che, secondo lei, la causa della rissa ero io e l'avevo anche iniziata; assurdo.

«Cosa stai facendo, scusa?» mi disse Margret con sguardo omicida; si, omicida

«I compiti per Inglese, tu?» le risposi con noncuranza

«Sai tra quanto è la festa?» feci cenno di no con la testa  «Come immaginavo... DUE ORE E MEZZA! Tu non puoi fare Inglese ora... Non fai i compiti da una vita, non puoi iniziare ora...»

«Perché, scusa?»

«Devo ricordati un:" Vieni da Nash, fallo per me..." detto con voce bassa e roca, mh? CORRI IN DOCCIA ORA! Devo ancora vestirti, truccarti e farti i capelli.... CAZZO, NON CE LA FARÓ MAI IN DUE ORE!»

«Due e 25» la corressi

«Vai e stai zitta»

«Scusa, ma Sara?»

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