37

3 0 0
                                    

La mattina dopo mi svegliai con la notizia della morte di nonno. Era morto in mattinata e io non capii all'inizio, poi, piansi per un'ora buona, senza muovermi dal letto. Cameron mi portò in bagno e io mi lavai, quando uscii, poi andai a casa di nonna, che era visibilmente distrutta. Ma chi non lo era? Come si poteva passare sopra una cosa simile? Io non potevo. Mi avvisano che il funerale si sarebbe fatto nel pomeriggio e mamma portò dei vestiti, sia per me, che per Cameron e mi abbracciò. Le chiesi scusa per le cose che avevo detto il giorno prima, mi sentivo male anche per quello; non avrei mai dovuto dirle. Piansi implorando il suo perdono, che non tardò ad arrivare. Verso ora di pranzo andai nella camera dove nonno teneva i libri e presi il suo preferito. Parlava di un uomo che lavorava tutta la vita per farsi un cappotto, che poi veniva rovinato. Non mi era mai stato chiaro perché tra tanti libri che aveva letto, quello fosse il suo preferito. Magari voleva significare che nella vita non dobbiamo lavorare troppo per fare una cosa, ma essere felici di quello che abbiamo? Non lo so, fatto sta che mi presi il libro e lo misi nel mio zaino e andai in bagno a cambiarmi: ero ridicola con quel vestito. Misi quello che mamma mi aveva portato e uscii, vedendo che Cameron mi aspettava vicino a mio padre. Andai verso di loro pensando a quello che avrei potuto dire, ma non mi venne nulla in mente.

<<Io amo tua madre>> disse papà e io restai sorpresa un momento

<<Non è né il luogo, né il momento, per parlarne>> dissi

<<Ieri hai sbagliato, am anche io. Facciamo pace, so che stai male>>

<<Voglio restare un po' sola>> dissi e andai in cucina a bere dell'acqua.

<<Devi mangiare qualcosa, sennò starai male>> disse Cameron entrando in cucina.

<<Non ho fame>> gli risposi

<<Blue, non è il momento di fare una dieta drastica.>> disse e io sorrisi per la prima volta nella giornata.

<<Penso di aver pianto talmente tanto da non avere più lacrime>> dissi e lui mi sorrise

<<Sono sicuro che tuo nonno non avrebbe voluto vederti così. Non ora, ma devi riprenderti>> mi disse

<<Forse sono strana, forse la sto prendendo sotto gamba, ma io voglio solo andare via. Non mi serve un funerale per condividere il mio dolore. Il mio dolore è mio e nessuno di loro può capirlo, non ci voglio andare.>> dissi.

<<Nessunp può costringerti, mas io ci vado>> disse Cameron

<<Io no, non voglio vedere tutta quella gente che finge di essere triste, quando in realtà non se ne fotte nulla. Nessuno, forse solo sette persone, piangeranno per davvero. Io non voglio condividere il mio dolore>> dissi

<<Non te ne pentirai?>>

<<No, andrò a trovare da sola, per parlargli, ma non voglio andare al funerale>> dissi

<<Come vuoi>> disse e io uscii dalla cucina per andare a dirlo a mamma. Non fu molto contenta all'inizio, ma poi mi disse che capiva la mia scelta e che non poteva costringermi.

Andammo via da casa di nonna verso le 17, perché ci sarebbe stato il funerale alle 18.00 e non volevo essere un peso.

Chiamai Margaret e le chiesi cosa aveva detto McGraint e le dissi anche che nonno ci aveva lasciati, dato che me lo chiese.

<<Nulla, Lou, siamo tutti dispiaciuti e ci sentiamo delle merde, ci dispiace davvero. Non hanno detto nulla, solo che dovevi chiamare, ma nulla di che, ti hanno capita. Mi dispiace anche che non sei qui, nella tua città preferita ancora da visitare. Mi dispiace. Spero di vederti presto.>> mi disse. Non avevo voglia di parlare, quindi la salutai e le dissi che avremmo parlato un'altra volta.

Dramedy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora