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«Io non vengo a nessuna festa... Non puoi decidere per me! Che poi, finirà come le altre volte: viene qualche prof e succede un macello...»

Margaret continuava a lamentarsi da quando Aaron ci aveva parlato della festa durante la pausa pranzo.

«A me, invece, piacerebbe» disse Sara

«Margaret si lamenta sempre, ma poi è quella che inizia a prepararsi per prima; quindi annuisci e fai finita di ascoltare. Poi, Sara, non ci vuole un genio a capire perché sei intrigata da Carpenter. Si, ci andiamo. Ora fate silenzio che dobbiamo intere in classe, grazie» dissi

La classe nella quale stavamo entrano era quella di Religione. Era stata aggiunta quell'anno. "Non so cosa aspettarmi" continuavo a dirmi. Entrammo e, per fortuna, non era ancora arrivato il Professore. Si, era maschio.

Il corso non era molto pieno e di questo ero molto contenta. Religione, come Letteratura Inglese, sono corsi facoltativi. Ce ne sono parecchi. All'inizio dell'anno, o alla fine del precedente, si sceglie che tipo di corsi frequentare.

«Salve ragazzi» ci disse il professore. Era alto, con i capelli neri e gli occhi marroni scuro. Aveva intorno ai quarant'anni, secondo me. Mi sembra molto dolce, ma al contempo severo.

«Questo corso sarà costituito principalmente di lavori di gruppo e spiegazioni in classe.
Solitamente, prima spiego e, poi, nel caso abbiate domande, vi risponderò. Logicamente ci saranno anche vostri commenti in classe su cose che studieremo. Ah, mi stavo dimenticando, mi chiamo Hyde. Si, è il mio cognome, non il nome. Prima di iniziare la lezione vorrei organizzarvi a gruppo di due, per stare in classe. La disposizione che darò sarà la stessa per tutto l'anno.
Non verrà cambiata, quindi risparmiatevi i "ma noi non andiamo d'accordo!"
Bene, ho fatto una piantina prima di venire...»

Il Professor Hyde iniziò a sistemare la classe. Si accorse che, però, eravamo dispari, e che, quindi, uno sarebbe stato solo. Ora, indovinate chi restò solo? Si, me medesima.

«Beh, mi dispiace, se ci sono problemi potrai venire da me per i libri. Non verrei farti pesare di più lo zaino. Sapevo che eravamo pari; a quanto pare mi hanno detto male» disse il prof guardandomi

«Professore, le è stato comunicato bene.» disse il preside entrando seguito da un alunno «Il signor. Dallas sarà lieto di partecipare; solo che ha avuto dei problemi nell'arrivare in classe, vero Dallas? Bene ora vi lascio alla lezione. Arrivederci ragazzi.»

«Dallas... Mh, ho sentito tanto parlare di te... Vatti a sedere vicino alla tua compagna» disse indicandomi.

Il mio primo pensiero fu:" uh no". Una volta che Cameron si sedette il prof mi mimò un "mi dispiace" e gli dissi che non faceva niente.

«Allora tesorino, che classe è questa?» iniziò col dire Cameron

«Religione.»gli risposi

«Ho capito che non vuoi parlarmi... Beh, non sai che ti perdi... Sono meglio di quello con un fungo in testa. Si vede che hai occhio per l'orrido; ti chiamo quando devo andare a compare qualcosa allora...»continuò lui. Per chi se lo stesse chiedendo: il ragazzo con un fungo in testa era Fabien. Ve l'ho detto, lo sa tutta la scuola.

«Cazzo Dallas, fammi seguire. Parla con la puttana qui di fianco e lasciami ascoltare!» gli risposi. Non mi accorsi, che però, affanno a noi c'era Margaret.

«Alla tua amica non piace quest'epiteto...» disse ridendo

Mi girai e mimai uno "scusa" a Maragret; che, nel mentre, era molto presa dalla conversazione che stavo avendo con Cameron

«RAGAZZI! SILENZIO! La prima lezione e già fate chiasso! Assurdo! Dallas! Smetti di importunare la tua compagna!» disse il professore

«Ma non la sto importunando, le sto solo parlando... Poi, se vuole, posso importunarla, così la sua frase ha più senso.» gli rispose Cameron facendo ridere tutta la classe. "Stranamente" io non risi...

«Dallas, mi sono promesso di non mandare nessuno in presidenza il primo giorno. Quindi ora fa silenzio» Continuò Hyde

Mentre continuavano i battibecchi tra Cameron e Hyde iniziai a scrivere una cosa sul foglio che mi trovavo davanti: Blue.

Blue, una parola così corta che, però, ha tanti significati. Non so se avete presente, ma quando una persona è triste, invece di dire:"sono triste", può dire:" sono blue". È un modo di dire inglese.

«Blue? Perché blue?» chiese il compagno di banco guardandomi

«Em, non lo so. Stavo scrivendo ed ho scritto blue. Tutto qui; poi è uno dei miei colori preferiti» gli risposi sorridendo

«Bene ti chiamerò così allora»

«Ma aspetta, perché mai dovresti chiamarmi?»

«Ha detto Hyde che farei lavori di gruppo, o mi sbaglio?» mi chiese con un ghigno sulle labbra

«No, non ti sbagli, ma chi ti ha detto che li faremo insieme?» continuai a chiedergli

«Ci sono cosa che si sanno e basta»

***

La lezione di Hyde fu stranamente piacevole e, mentre tornavamo in camera, Margaret non smetteva di dire:«Uddio! DALLAS TI SORRIDEVA! HA PARLATO DI FABIEN! CHE POI CHE SORRISO LOU! SANTISSIMI I CANI!»

Sara sorrideva e basta e, quando Maragret sclerava si metteva a ridere.

«Margaret, basta urlare! Non esagerare...» risposi esasperata

«Em...Lucrezia...FABIEN ORE DODICI. RIPETO, FABIEN ORE DODICI... SAAAARAAAAA! Muoviti, lasciamoli soli. Cioè andiamo ad accamparci per vedere tutto meglio, muoviti!!» disse Margaret

«Hey. Ciao. Senti, ti volevo chiedere se mi puoi aiutare con Letteratura Inglese. Sai, sei brava e, quindi mi chiedevo se mi puoi aiutare con la tesi..»

Dio, quella sua voce bassa è qualcosa di assurdo; in più mi guardava coi suoi occhi verdi che boh, l'universo ha dato tutto a lui. Cercai di fare appello alle mie forze più nascoste per non sbavare o cadere da un momento all'altro.

«Em.. si, cioè...» cercavo di dire qualcosa di sensato e boh.. Dio, come sono imbarazzante.... Margaret mi guardò con gli occhi da "ora ti uccido" e mi fece tornare sulla terra

«Allora» incominciai a dire «per me non ci sono problemi, però, a quanto mi ricordo, non abbiamo nessuna tesi per la settimana prossima...» dissi

«Io si. Devo recuperare quello per lo scorso semestre..» disse grattandosi la nuca

«Si, per me è okay. Lo devo consegnare la settimana prossima, giusto?- annuii- Bene, allora, per te quando dobbiamo vederci?» chiesi

«Per te va bene domani alle quattro?»mi chiese

Inizialmente non capii se diceva le 4 di notte o di pomeriggio; si, ero molto sveglia...

«Ovviamente di pomeriggio» mi disse vedendo la mia faccia confusa

«Ma certo, l'avevo capito.. Beh, a domani...» dissi facendo finta di non aver fatto la figura della stupida

«A domani» mi rispose e se ne andò via.

Nemmeno due minuti che Margaret era corsa e stava già urlando:«ALLORA?! CHE TI HA DETTO?!»

«Vuole essere aiutato con Letteratura Inglese. Basta. Ha detto di vederci domani alle 4» le risposi. Un "oh" uscì dalle bocche di entrambe; si, aveva trascinato anche Sara con se.

«SENTI COSA! SMETTILA DI RONZARE INTORNO A FABIEN! TI GIURO CHE FINIRÀ MOLTO MALE PER TE! DIO, CHE RAZZA DI TROIA CHE SEI! MA NON TI VEDI? TI SEI RIDOTTA COME COSA? A FARGLI DA SCHIAVETTA PER IL COMPITO. MI FAI PENA!»

Ecco, ci mancava solo lei. Alexandra che urla. Però, sapete, in fondo non aveva tutti i torti. Questo lei, però, non l'avrebbe mai saputo. 

Si avvicinò e mi sussurrò:« Devi sapere una cosa, mia cara: non tutti sono come sembrano; lo capirai troppo tardi.» Mentre lo diceva mi accarezzava i capelli. In quel momento mi era venuta un po' di, non so come descriverlo, ma mi ricordo che le risi in faccia. Continuò poi: «Ora ridi, avrai tempo per piangere...» e andò via.


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Oggi continuano gli aggiornamenti, perché ieri mi sono addormentata come una cogliona. Comunque, spero vi piaccia questo capitolo. Buona lettura!

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