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Martedì mi svegliai molto emozionata: non vedevo l'ora di andare alla festa di Alexandra! Sarebbe stata l'ultima festa prima del "viaggio d'istruzione" a Los Angeles e sentivo che sia in quella giornata, sia che nel viaggio, nulla sarebbe andato storto. Corsi in bagno a lavami e truccarmi e una volta uscita mi misi l'uniforme. Svegliai gentilmente le mie due amiche e inviai anche qualche messaggio di buongiorno; chiaro segno del fatto che fossi felice e arzilla quella mattina. Margaret e Sara si preparano, stranamente, in velocità e andammo subito in mensa.

<<Alla fine ieri ho scelto come vestirmi>> esordii

<<Quindi manco solo io, perché sono convinta che anche Margret ha già scelto>> disse Sara mentre andavamo al bancone a prendere qualcosa da mangiare.

<<Esatto. Penso che mi metterò un tubino nero>> rispose Margaret

<<Ottimo, sono appena andata in panico. Tu cosa ti metti, Lou?>> mi chiese Sara

<<Io metto un jeans con una maglietta nera, più aderente sul seno e, come scarpe, penso o le decolté o degli stivaletti alti>> risposi

<<Io voto per le decoltee>> disse Sara e Margaret annuì.

Quella mattina facemmo colazione da sole con Aaron, ma a me stava bene; mi manca trascorrere delle mattinate con loro nella pace.

<<Avete dei cavalieri per questa sera?>> ci chiese il fidanzato della nostra amica.

<<No>> dissi

<<Uguale per me>> rispose Margaret.

<<Se volte posso procurarveli>> ci disse

<<No, io sono felice di andare da sola; che poi, sola, relativamente...>> risposi.

<<Ti prego, basta rifilarmi Nash!>> disse Margaret

<<In verità, Nash va con Jane...>> le disse Aaron.

La faccia di Margaret cambiò colore e io e Sara ci mettemmo a ridere.

<<Oh, si, beh, è uguale... Andrò con Lou>> rispose.

<<Dai Margaret, non preoccuparti, vedrai che si lasceranno>> le dissi e lei mi guardò con fare omicida. Chiacchierammo ancora un po' e poi andammo nella classe della Bunnette. Mi sedetti vicino a Margaret e in qualche momento ridevo pensando alla faccia di Margaret di quella mattina.

<<La vuoi smettere?>>
<<Giuro che la smetto... Dio, sai che ti adoro, ma te la sei proprio cercata>> le dissi smettendo di ridere.

La Bunnette ci spiegò qualcosa su Pompei e su Harris e poi ci ricordò che doveva essere pronti per le 7.00. Subito dopo facemmo Scienze e la Smith interrogò Margaret e Nash; sembrava che il destino li volesse far capitare insieme. Lui quasi non la degnò di uno sguardo e lei ci restò molto, molto, male. Ogni tanto cercava di guardare Nash mentre era distratto e pensai che il suo trattarlo male, fosse un modo per attirare la sua attenzione. Una cosa sicura era che avrei dovuto parlare; una volta finita l'interrogazione la Smith spiegò qualcosa di incomprensibile, ma non ci diede compiti. Andai poi nella classe di Religione e sfogliai il mio quaderno, che era pieno di disegni, citazioni, ma senza appunti. Cameron arrivò in ritardo e si venne a sedere vicino a me, come stabilì Hyde. Quella volta, il professore, ci diede da leggere un libro molto interessante: Siddharta di Hermann Hesse. Ce ne lesse una parte in classe e mi incuriosì molto; stranamente prese anche Cameron, che seguì attentamente e in silenzio tutta la lezione.

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