«Non mi alzo» dissi a Margaret
«Lou, dobbiamo andare...» cercò di convincermi lei. Parlava come se fosse la mia mamma; parlava in maniera dolce
«No! Io non ci vengo. Ieri già è andato tutto uno schifo. Sono Confusa e non voglio alzarmi, posso?»
«No, ora muovi il culo e andiamo in aula studentesca. ORA!» disse Sara. Quel bacio le aveva fatto male; aveva ripreso a parlare a raffica, non stava un minuto zitta.
«JGVYGbifòdskàfuighuhoàè» questo il suono che uscì dalle mie labbra
«Vado a prendere l'acqua» urlò sempre Sara
Imperterrita restai a letto e mi girai dal lato dove non entrava il sole. Sara mi buttò l'acqua fredda addosso e non mi mossi lo stesso.
«Oh, ma andiamo! Io e Margaret andiamo. Ci vediamo dopo.»
Uscirono dalla stanza sbattendo la porta, cosa che mi infastidì e anche parecchio. Dopo 20 minuti buoni decisi di uscire dal letto. Svegliarsi e scendere dal letto sono due cose diverse miei cari. Appena i miei piedi toccarono il pavimento della stanza bussarono alla porta; speravo con tutta me stessa che fosse Sara così da poterle buttare qualcosa addosso, ma, per fortuna, non era lei.
«Signorina» mi salutò Luke irrompendo nella stanza
«Dottore» lo salutai ridendo
«Siamo pigre o c'è altro?» mi chiese
«Uff, non rompere le palle a prima mattina.» lo schernii
«11 e 45. Hai 10 minuti per vestirti sennò ti porto in aula studentessa così. Giuro.»
«Ma perché devo venire?»
«La Smith ti vuole vedere lì; me l'ha detto ieri.»
«Un motivo in più per non venire; non trovi?»
Mentre parlavamo Luke si era comodamente seduto sul letto e io mi ero sistemata sulle sue gambe.
«Lou...»
«No, non deve sempre succedere qualcosa...»
«Allora non avrai problemi a dirmi cosa succedeva ieri sera. Sai, me lo devi; ho letteralmente strappato il microfono dalle mani di Alexandra...»
«Ti ringrazio e vado a lavarmi» gli dissi correndo in bagno. La verità è che sapeva già tutto. Lui capiva sempre, non riuscivo a mentirgli. Mi lavai la faccia e i denti e, frettolosamente, presi una felpa e un paio di jeans dalla montagna sulla mia sedia. Uno di quei giorni avrei dovuto sistemare...
Mentre mi vestivo sentii Luke imprecare un paio di volte quando gli cadeva il telefono e, ogni volta, mi mettevo a ridere. Non mi truccai, misi solo del burrocaco sulle labbra che iniziavano a diventare screpolate.
«Pronta?» mi chiese il ragazzo seduto sul letto. Gli annui e nemmeno il tempo di prendere il telefono che Luke mi aveva letteralmente buttato fuori dalla stanza.
«Attenato che mi cade il telefono» gli urlai
«Si si, corri che siamo in ritardo.»
Le porte della stanza erano chiuse e sbuffando, Luke le aprì.
«Ecco la nostra ospite speciale» iniziò con l'urlare la Smith a microfono. "Ma se hai un microfono perché urli? Questa donna ha lo stesso problema di Alexandra..." Pensai
«Margot» le disse il preside; penso la volesse far calmare.
«Vedo che la signorina non ha problemi a fare ciò che deve fare, ma ha problemi se deve venire alle lezioni di scienze. poverina...»
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Dramedy
Fanfiction*dalla storia* «Bene ti chiamerò così allora» «Ma aspetta, perché mai dovresti chiamarmi?» «Ha detto Hyde che farei lavori di gruppo, o mi sbaglio?» mi chiese con un ghigno sulle labbra «No, non ti sbagli, ma chi ti ha detto che li faremo insieme?»...