Grigio. Come la volta che ti ho visto fumare, al tramonto, in mezzo a quel mare color arancio - era il giorno del quadro nero e mi avevi truccato. Come la volta che mi hai detto di tenerla io, in bocca, la sigaretta. Ho tossito, mi hai chiamato "piccolo". Ho sentito il fumo nei miei polmoni e nella tua bocca quando mi hai baciato. Quel grigio che avevo pensato tu mi avresti tolto, che aveva avvolto per tanto tempo il mio cuore.
Forse l'arancio era solo un'illusione. Il bellissimo tramonto che ha fatto risplendere i nostri corpi d'oro fino e mi ha fatto scivolare di nuovo nelle tue braccia. Tutte le sfumature delle nuvole. I baci puri. Gli sguardi.
Ancora una volta, mi hai dipinto e non ero io. Hai creato il nostro amore. E non era amore. Un rantolo color cenere, color nebbia. Rivestito di un abito prezioso e vivace.
Una maschera. Era tutto una maschera.
Chissà chi si cela, dietro la tua, di maschera. Una maschera arancio. Nei miei sogni ho paura di scostarla e scoprire un viso che è solo fumo: evapora tra le mie mani, e non rimane niente.
Una maschera, oh, ma com'era bella, quella tua maschera.
Sono crudele?
Lettore random (sopravvissuto al capitolo precedente):
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