Quando si svegliò la mattina dopo, Frank non vide Gerard, sentì solo il suo profumo.
Alzò la testa dal cuscino e chiuse gli occhi, annusando l'aria. Sapeva di lui. Doveva essere rimasto lì tutta la notte, accanto a lui, forse sveglio, chissà, inquieto, per poi svanire, la mattina, come un fantasma.
Scese le scale, sentiva ancora le sue labbra su di sè. Probabilmente gli aveva dato un bacio mentre stava dormendo.
Sentiva quella sensazione proprio sulla punta delle labbra, come se qualcuno lo avesse sfiorato lì, delicatamente, con dolcezza.Pensò, giocando con i bordi delle lenzuola, che ne avrebbero parlato. Pensò che si sarebbero guardati e sarebbero arrossiti. Pensò addirittura che il signor Way gli avrebbe dato un altro bacio, e gli avrebbe detto che lo amava.
I baci si davano ai fidanzati, non agli amici. Se Gerard lo aveva baciato, allora ci doveva essere un motivo, no? Voleva dire che gli piaceva e voleva essere il suo ragazzo. Quel piccolo pensiero lo fece sorridere, e affrettò il passo.Ma non successe niente di ciò che aveva immaginato.
Non ci furono baci, né sguardi, né parole, o almeno, non gli sguardi e le parole che aveva pensato. Da una parte, anzi, si sentì come se non ci fosse stato proprio niente.
Dopo quello che era successo il giorno prima, come potevano essere considerati qualcosa un buongiorno e un sorriso forzato? E quel "mi hanno chiamato i tuoi genitori, verranno a prenderti tra un'ora, sono tornati prima per te" che gli aveva fatto salire le lacrime agli occhi, come poteva esistere dopo che le loro bocche si erano scontrate?
Le parole gli giunsero ovattate.
Mangiarono in silenzio.
Non fu interessante.
Lo lasciò perplesso, ma di una perplessità che faceva male.
Sembrava che quel sentimento, gonfio di una sofferenza calda, lo soffocasse, quasi fosse stato denso sangue, corrodendo il suo petto.
Era una lama lo trapassava continuamente, quasi per gioco, avanti e indietro, avanti e indietro.
E faceva così male.
Non lo aveva mai pensato, che qualcosa potesse fare male in quel modo.Lo salutò appena, quando, mezz'ora dopo, arrivò il momento di andare via.
Gerard cercò di dargli un abbraccio lungo e di tenerlo vicino ancora per un po', ma lui si staccò dopo cinque secondi esatti perché sentiva che altrimenti sarebbe scoppiato a piangere, e non voleva scoppiare a piangere davanti a Gerard, Anthony e Linda tutti insieme.
E poi, adesso come lo doveva chiamare?
Aveva senso dire all'uomo che si era preso il suo primo bacio signor Way?
Ma gli era concesso chiamarlo Gerard?
Dopotutto i fidanzati si chiamavano per nome.
Ma erano fidanzati, se lui non lo aveva baciato più?
I fidanzati si baciano sempre, anche alla mattina. E poi stanno insieme per sempre e si amano tutte le ore del giorno, non sono alla sera.
E perché non ne avevano parlato? Se lo aveva baciato lo amava, allora se lo amava perché gli faceva male? Non ci pensava? Ma come poteva non pensarci se lo amava?
Allora non lo amava.
Ma il bacio? E quelle carezze bellissime? E tutte le volte che avevano dormito insieme sotto le coperte, e quando erano stati in tenda abbracciati per tutta la notte e lui aveva smesso di piangere?
Non aveva senso, e il ricordo di quel contatto tanto amato bruciava nel petto come una ferita.
Avrebbe solo voluto tirargli la manica della giacca e dire: 'ancora, baciami ancora'. Ma tutto ciò che riusciva a fare era evitare di guardarlo negli occhi, per non fargli vedere i suoi, velati di lacrime.I suoi genitori lo guardavano in silenzio, loro avevano solo in mente che lui qualche giorno prima si stava per buttare giù dal tetto della scuola, avevano solo in mente di litigare ancora, per darsi la colpa a vicenda di quello che era successo.
Arrivarono a casa, non fecero pranzo, Frank non disse niente e si chiuse in camera, appoggiando delicatamente tutti i regali del signor Way alla scrivania con un sorriso triste.
Tutto era vuoto.
Era così bianco.
Quel bianco però non era luce, era nulla, e gli faceva paura.
Forse ancora più del buio.
Almeno il buio era qualcosa.
Almeno, nel buio, aveva avuto il signor Way.
Nel buio puoi accendere la lucina, almeno.
Nel vuoto non puoi accendere niente.
Anche il vuoto in realtà non c'è.
E' solo vuoto, assenza di se stesso. Assenza di se stesso e di cose, di Gerard, del suo sorriso e di alzarsi vicino a lui alla mattina, assenza di quell'unico bacio.
Lo rendeva triste.

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𝐜𝐨𝐥𝐨𝐮𝐫𝐬 ♡ 𝐟𝐫𝐞𝐫𝐚𝐫𝐝
Fanfic"Sei il blu Frank, la tentazione di ogni artista, splendidamente armonioso." • • #228 in fanfiction 10/03/17 #137 in fanfiction 5/12/17 © mravelous