8.

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Ormai le sessioni di schizzi con Gerard erano terminate.
Era andato a casa sua esattamente quattro pomeriggi: il giovedì, il sabato, la domenica e infine il lunedì. Gerard aveva detto che dalle prossime volte il ritmo sarebbe stato più leggero, intervallato da giorni di pausa: molto probabilmente nei giorni a venire a venire avrebbero cominciato a incontrarsi regolarmente il lunedì, il mercoledì, il venerdì e il sabato, e avrebbero mantenuto questi giorni fino a che i quadri non sarebbero stati finiti - ma per quella settimana (gli aveva detto proprio così) aveva dovuto finire gli schizzi molto velocemente, per farsi un'idea di come cominciare senza però svelarsi troppo di lui.
Lunedì Gerard gli aveva detto che gli piaceva scoprire piano piano le persone che dipingeva, disegnandole e cercando di rappresentare le loro emozioni tramite i loro ritratti. Frank era arrossito davvero tanto e gli aveva risposto che lui non credeva di essere molto interessante. Nessuno gli aveva mai detto "sei interessante". Non pensava che ci fosse molto da scoprire su di lui: in primo luogo non era simpatico nè bello, poi i suoi genitori dicevano tutto a Gerard, lui sapeva anche che era andato dal grasso signore pelato, e non lo avrebbe mai amato, perché Frank aveva sentito chiaramente sua madre dire che lui non era un ragazzo normale e che dal grasso signore pelato ci andavano le persone con i problemi, e detto così problemi non era inteso come quelli di matematica che erano molto divertenti da fare ma problemi brutti, e, anche se Frank sinceramente non si era mai soffermato su quali fossero in realtà i suoi problemi brutti, sicuramente Gerard non si sarebbe mai innamorato di una persona con quel genere di problemi. Scommetteva che Jeffrey non era mai andato da nessun grasso signore pelato e non aveva mai avuto problemi brutti, anche se sicuramente (Frank lo aveva dedotto da un paio di osservazioni errate su Euclide, Pitagora e Cramer e molte altre cose che Jeffrey aveva detto e che lui sapeva con certezza essere sbagliate) non gli piacevano i problemi divertenti di matematica, anzi, non gli piaceva proprio la matematica in generale.
Gerard dopo un po' di silenzio però aveva sorriso, e aveva detto, inarcando un sopracciglio: "scommetto il contrario". E a quel punto Frank era arrossito ancora (arrossiva decisamente spesso con lui) e aveva scrollato le spalle perché non sapeva davvero cosa rispondere, poi Gerard aveva smesso di disegnare, si era avvicinato al suo sgabello, si era chinato davanti a lui e gli aveva fatto una carezza che era stata calda e bellissima e gli aveva fatto venire le farfalle nello stomaco. Le sue dita erano rimaste a pochi centimetri dalle sue labbra, per poi andare via, piano.

A parte la carezza, però, avevano parlato di molte cose interessanti durante quei quattro pomeriggi. Frank gli aveva persino raccontato dei formichieri, la domenica, e lui lo aveva ascoltato molto interessato e insieme avevano cercato le immagini di formichieri sul suo computer bellissimo e tutto bianco con la mela nera dietro, e le avevano guardate tutte, finchè non erano finite, poi erano andati su Wikipedia ma la voce era solo un abbozzo, quindi c'erano scritte poche cose, e avevano cercato altri siti di formichieri e persino qualche video su YouTube, e risero tanto perchè erano davvero buffi quando camminavano e raccoglievano le formiche.
Il lunedì, prima che Gerard lo accarezzasse e lo facesse arrossire, il loro discorso si era invece concentrato su quanto doveva essere buona la pizza in Italia. Gerard disse che quando era piccolo sua nonna gli preparava sempre la pizza al mercoledì, "proprio come la fanno in Italia".
Frank disse che sua mamma anche se era italiana non gliela faceva mai, la pizza, perchè diceva che la pizza era da bambini e lui si sporcava sempre con il sugo e poi suo papà era intollerante alla mozzarella. Poi gli chiese se sua nonna ogni tanto gliela faceva ancora, la pizza.
Gerard disse che purtroppo era morta quando lui aveva quindici anni.
Non aveva una faccia molto felice.
Frank si sentì molto stupido e insensibile, disse che gli dispiaceva tanto tanto tanto (esatto, usò proprio tre "tanto") e anche i suoi nonni erano morti, però quando era molto piccolo, quindi non ci aveva fatto molto caso.
Gerard disse fa niente, anche se secondo Frank faceva qualcosa eccome, ma lasciarono cadere l'argomento, che dalla pizza diventò l'acquario di Philadelphia.
Frank non era mai andato in un acquario, ma pensava che gli sarebbe piaciuto.
Gerard gli spiegò che dentro c'erano un sacco di pesci, e tu potevi vederli mentre nuotavano in delle vasche enormi.
Fu molto interessante quello che gli raccontò riguardo agli acquari. Era bello rimanere ad ascoltarlo mentre parlava dei pesci e dell'acqua e di tutte le specie diverse.
Non diceva mai cose noiose, no.
Solo cose interessanti.

𝐜𝐨𝐥𝐨𝐮𝐫𝐬  ♡  𝐟𝐫𝐞𝐫𝐚𝐫𝐝 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora