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Non appena esco da scuola corro a casa, mi metto dei pantaloncini neri e una maglia nera larga, mi faccio una coda, prendo la pistola e con le chiavi accendo il motorino, metto in moto e inizio a sfrecciare per le strade. Wow non sapevo di essere così brava!
In meno di dieci minuti arrivo nei pressi di un paesino: Dever.
Parcheggio il motorino e proseguo a piedi, cammino a caso per circa cinque chilometri quando vedo una casa azzurra e mi ricordo ciò che mi ha detto Maicol: sono in una casa azzurra. Forse è questa, non ci sono altre case azzurre qui. Estraggo la pistola e faccio il giro della casa, c'è una finestra. Facendo attenzione do una sbirciatina e vedo un uomo di spalle.

"Siamo tornate" annuncia la voce che riconosco è quella di Caterina che fa il suo ingresso in cucina seguita da Eva. Entrbe mi notano ma stanno zitte.

"Fa caldo, posso andare ad aprire la finestra del piano superiore?" Chiede Caterina

"Vai, Eva sbrigati a cucinare. Ho fame"  ordina l'uomo. Eva annuisce e corre ai fornelli, Caterina sale nel piano di sopra, credo. Io mi abbasso così nessuno mi può vedere

"Hei Sofia!" Mi chiama qualcuno. Alzo la testa e vedo che dalla finestra spunta la testa di Caterina

"Che ci fai qui? Vattene ti ammazzerà quell'uomo"

"No, vi salverò" dico con tono autoritario
Lei sparisce dentro casa e poi vedo qualcosa cadere dalla finestra. Una fune.

"Non c'è la faccio a salire!"

"Ti tieni con le mani sulla fune e cammini sul muro" mi spiega. Faccio come mi ha detto e ci riesco, do un occhiata in basso e vedo che sono a circa metà strada. Aumento il passo è in poco tempo sono in una camera con un letto a castello, un armadio e uno specchio e Caterina

"Sei venuta qui per salvarci? Come? Ora che sei qui dentro che vuoi fare?"

Ha ragione. Ora che faccio.

"Rimaniamo qui, aspettiamo che arrivi Eva e ce ne andiamo" dico cercando una soluzione.

"Lui ci troverà" mi dice. Ha la maglia sporca di sangue, se la toglie e la butta per terra, poi va nell'armadio e tira fuori una maglia pulita.

"Eva è messa peggio, si è ribbellata quella sera che ti abbiamo quasi ucciso all'ospedale. Lei non voleva, nemmeno io. Ci dispiace" abbassa la testa.

"Io ho cercato di farlo ragionare ma mi ha quasi ucciso, ho cercato di difenderti"

"Caterina quanti anni hai?"

"13"

È più piccola di me, è ha più fegato di me, grande.
Sento salire le scale e Caterina mi butta dentro l'armadio.

"E lui, non è Eva. Si capisce perché lui zoppica, sta zitta e non fiatare.
Chiude l'armadio e vedo dalle fessure che sta tirando fuori il libro è sta ripetendo ad alta voce.

"Caterina, con chi parlavi?" Entra l'uomo nella stanza

"Sto ripetendo, domani o verifica" dice lei. Lui tira fuori un coltellino e guarda Caterina

"Fammi vedere i polsi" ordina

Io tiro fuori il cellulare e inizio a filmare la scena.
Caterina fa come gli dice e lui le sfiora i polsi,

"hanno fatto quasi la crosta, ne facciamo altri per sicurezza" fa un taglio e poi due, io non riesco più a sopportarlo. Lascio il cellulare in un anta dell'armadio e inquadra tutta la stanza, esco dall'armadio

"Lasciala" urlo con tono deciso. Si volta e vedo lo stesso identico uomo che ha ucciso mio padre, e lui, è simile a Maicol, saranno fratelli

"Sofia Carson! Quale onore incontrarti"

"Chi sei?"

"Lo stesso uomo che ha ucciso tuo padre quando eri piccola"

"Perché l'hai fatto?" Chiedo ricordandomi la scena

"Oh io non volevo uccidere tuo padre, il mio obbiettivo eri tu" dice guardandomi ancora con uno sguardo inquietante.

"Io?" Chiedo confusa.

"Io ti ho sempre odiato ragazzina, sempre."

"Ma io..."

Si avvicina a me è mi punta il coltello addosso, con la mano cerca di bloccarmi e tagliarmi ma mi sposto, lui si avvicina di più a me ma io mi allontano finché non do le spalle al muro, mi lancia il coltello che mi procura un taglio alla fronte perché mk sono spostate, se non l'avessi fatto mo avrebbe colpita in pieno viso. Appoggio la mano sulla fronte e lui lancia di nuovo il coltello e mi colpisce alla gamba, mi accasciò al suolo e senza pensarci estraggo la pistola e lo sparo. Lui si accascia a terra.

"Come ti chiami?" Voglio sapere il nome dell'uomo che ha ucciso mio padre

"Michele" risponde sputando sangue

"E ti odio, prima di morire io ti devo uccidere" urla lui è tira fuori un altro coltello più grande, io mi sposto ma la lama mi passa sul fianco. Cado a terra e lui sorride e chiude gli occhi. E morto. Caterina si accascia a terra in parte a me è inizia a piangere

"Salva il video, portalo alla polizia, tu e Eva sarete libere, chiarisci le cose con i ragazzi poi nella rubrica cerca il nome di Maicol Rossi lui è tuo padre e ti sta cercando da anni. Andate da lui, si prenderà cura di te." dico con un filo di voce. Eva entra nella stanza, gli occhi si riempiono di terrore. Caterina le spiega l'accaduto e lei si accascia al suolo

"Eva ti voglio bene" dico poi sospiro e appoggio la testa per terra.

"Stanno arrivando i ragazzi!" Dice poi Caterina

"Andate voi" sussurro con gli occhi chiusi e senza obbiettare prendono il mio cellulare e vanno via. La porta si spalanca dopo un bel po'. Vedo delle sagome avvicinarsi

"Ma che è successo qui? SOFIA!" Urla Carter. Sento intorno a me i ragazzi.

"Sofia! E tutta colpa nostra, non avremmo mai dovuto far eretta a quell'uomo. Sofia ti prego svegliati!" Urla la voce di Federico

"Io ve lo avevo detto!" Urlo Alex sbattendo qualcosa.

"CAZZO SOFIA SVEGLIATI" riconosco la voce di Matt e qualcuno mi squote, apro piano gli occhi con quelle forze che mi rimangono.

"Andrà tutto bene" gli rassicuro sapendo che succederà il contrario. Porto la mano sulla ferita ma appena la appoggio si riempie di sangue.
Guardo i ragazzi uno a uno per l'ultima volta e riappoggio la testa al suolo

"Vi voglio bene" dico e una lacrima mi riga il viso. Chiudo gli occhi e piano piano tutti i rumori, il dolore, gli odori e le sagome svaniscono.

THE DREAM (Storia Sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora