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Il mattino successivo mi sveglio con i capelli di Eva in faccia. Gli scosto piano e mi alzo dal letto attenta a non svegliarla. Corro in cucina e faccio due spremute d'arancia, le metto in un vassoio insieme a fette biscottate, un vasetto di Nutella e un coltello e la porto in camera mia. Cristina e Debora stanno ancora dormendo, chissà cosa hanno fatto ieri sera. Mi dispiace che sono appena arrivate e non le stiamo minimamente calcolando, e da due anni che non la vedevo mia mamma. Sveglio Eva e le porgo la colazione.

"Grazie ma pensavo di andare in un bar che hanno aperto oggi in centro"

"Oh sì, che ne dici se la colazione la portiamo alle nostre bellissime mamme?" Chiedo. Lei annuisce sorridendo e scende dal letto, scendiamo le scale e quando entro mi devo mettere una mano sulla bocca per non ridere sonoramente. Mi mamma e abbracciata alla mamma di Eva e stanno entrambe sbavando. Eva tira fuori il cellulare e fa una foto.

"Bellissime mamme dicevi?"

Poi alza le persiane e la luce invade la camera e piano sentiamo le nostre mamme svegliarsi.

"Buongiorno!" Urliamo io e Eva in coro sorridendo

"Oh ragazze!" Esclama Debora vedendo il vassoio con il cibo.

"Che carine grazie" aggiunge mia mamma. Le diamo il vassoio e le lasciamo mangiare in pace.
Io vado di sopra e mi metto dei pantaloncini e una felpa leggera e Eva pure. Prendo chiavi, portafoglio e telefono è usciamo di casa. Il bar si trova a un quarto d'ora da casa mia e quando arriviamo ci sediamo si delle poltroncine e ordiniamo due caffè e due cornetti al cioccolato.

"Ei sofh, guarda" mi dice Eva indicandomi l'ingresso del bar. Mi volto e vedo Carter e i ragazzi, non so descrivere la sensazione che provo adesso, forse angoscia, ansia, depressione, tristezza.
Mi volto e le sussurro di ignorarli, lei annuisce. Io sposto la sedia più il la così sono vicino a Eva e di profilo ai ragazzi. Ci stanno guardando.

"Ci stanno guardando" mi sussura

"Lo so" gli dico. "Fai finta di niente" dico

"Buongiorno ragazzi, dove volete sedervi?" Chiede la cameriera sorridendo ai ragazzi

"Li infondo" dice Cameron indicando un tavolo in parte al nostro. La ragazze accompagna i ragazzi fino al tavolo e continua a fissare Carter.

"Puttana" dice Eva. Io sorrido ma ha ragione, continua a sbattere le ciglia, a toccarsi i capelli. Per fortuna arrivano i nostri caffè e i nostri cornetti e iniziamo a mangiare i ragazzi in parte a noi inziamo a parlare ma sussurano quindi sento solo qualche parola

"Carter diciamoglielo" dice Matthew

"No, dobbiamo aspettare che loro ci perdonino e poi dobbiamo trovare le parole per dirglielo" dice Carter poi Cameron sussura qualcosa e anche Federico e Alex dice 'anche io'.
Poi la cameriera va da loro e dice a Carter

"Hei piacere io sono Jennifer, ho appena finito il turno ti va se andiamo a farci un giro?" Chiede la ragazza

Intanto io e Eva paghiamo il conto

"Jennifer sei una bellissima ragazza ma a ho perso la testa per una ragazze che purtroppo è arrabbiata con me e non so quando faremo pace" dice Carter guardando Eva. A Eva si riempiono gli occhi di lacrime e corre via dal bar io lancio un occhiataccia a Carter e la seguo. Il tragitto fino a casa e silenzioso ma non appena arriviamo corre in camera, io la seguo e la vedo che piange sul letto

"Lui lo sa per me quant'è difficile stargli lontana" dice tra un singhiozzo e l'altro.
Io le metto una mano sulla schiena e la accarezzo dolcemente. Dopo un ora mangiamo la pasta e con le nostre mamme stiamo tutto il pomeriggio a guardare la TV. La sera nessuno a fame così andiamo a dormire senza mangiare.

Mi sveglio e mi preparo di fretta, siamo in ritardo per la scuola. Mia mamma ci dà un passaggio, e oggi piove

"Bel modo di far cominciare un lunedì" dice Eva sbuffando e sistemandosi i capelli. Appena scendiamo dalla macchina salitamo mia mamma e corriamo in classe. Per i corridoi vado addosso a qualcuno. Matthew. Lui cerca di dirmi qualcosa ma lo blocco

"Scusami ero in ritardo" mi limito e dire e con una spallata lo supero.

"Buongiorno ragazzi lo so che siamo alle superiori e quando manca un insegnante viene un supplente ma una classe non ha il professore e non c'è nessuno che può controllarli quindi verranno qui" annuncia il professore

'non 3AL non 3AL non 3AL' inizio a sperare. La classe dei ragazzi.

"La 3AL" esclama il professore.

"Ti pareva" sento sbuffare Eva

I ragazzi entrano e le femmine si mettono vicino ai maschi della mia classe e i ragazzi rimangono in piedi vicino alla caddedra

"Ragazzi ultimo banco dove ci sono Martin e Carson, potete mettervi la ci sono altri tre posti"

Perfetto. Matthew si siede in parte a me. Ripeto, perfetto. Carter rivolge uno sguardo a Eva che guarda fuori dalla finestra.

"Sofia mi dispiace" sussura Matthew

"Lasciami stare" dico con voce dura ma dentro di me c'è tristezza

"Mi manchi" mi sussurra ancora

"Sofia ti prego io non lo so ma mi manchi troppo sei per me una cosa importantissima sei bellissima, solare, sorridente e nno vederti più con noi ragazzi ci fa un bruttissimo effetto. Manchi a tutti noi" continua a sussurrare. Io mi alzo dal banco

"Adesso basta, credi che per me sia facile dimenticarvi, credi che sia facile starvi lontano? Credi che sia facile non ridere più con voi? Ma la prossima volta prima di fare le cose pensateci!" Urlo e corro in bagno con le lacrime agli occhi. Sono vicino al termosifone e sto piangendo a dirotto quando qualcuno mi abbraccia. Mi volto e vedo Federico.

"Non dire nulla, dopo questo abbraccio puoi essere incazzata con me quanto vuoi, ma adesso ne hai bisogno" mi sussura. Ha ragione. Lo abbraccio e affondo la testa sul suo petto. Stiamo circa dieci minuti così poi lui mi sussurra

"E ora di tornare in classe" dice e se ne va. Mi asciugo le lacrime e mi sistemo. Quando torno in classe nessuno mi dice nulla, nemmeno il professore. Matthew mi guarda con tristezza e poi abbassa la testa.

*****Hei ragazzi ho cambiato i nomi di alcuni maschi perché non mi piacevano. Gabriele è diventato Carter, Lorenzo Matthew e Cristian Cameron. Se la storia vi piace ricordatevi di votarla o lasciate qualche commento***

THE DREAM (Storia Sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora