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"C-caterina?" Sussurro per non farmi sentire dai ragazzi.

"Si esatto ora sta zitta un po', Eva si è svegliata vieni in ospedale. ADESSO!" Dice poi

"Okay ciao"

"Aspetta, assicurati di venire senza i ragazzi, saprai tutta la verità. Basta bugie." Aggiunge poi

Io annuisco e chiudo la chiamata.

"Ragazzi io devo andare a dormire, ho sonno oggi è stata una giornata faticosa. Buonanotte" dico e salgo le scale ma Carter urla il mio nome, io mi volto e lo guardo.

"Mi spieghi come mai avevo questo ciondolo?" Mi chiede facendo pendere dalla mano un ciondolo con una E ed una piccola M.

"Dove l'hai trovata?" Chied piuttosto scossa.

"Come l'hai avuta?" Chiede poi

"Ti ho fatto una domanda" urlo ignorandolo.

"L'ho preso in camera tua mente ripulivo." Dice come se fosse una cosa normalissima. "Ora. Come l'hai avuto?" Aggiunge calmo.

"L'ho trovato quand'ero piccola, in casa." Dico e facendo le scale e mi dirigo verso Carter per riprendermi il mio medaglione.

"Non posso ridartelo, adesso è mio" mi dice poi rimettendolo in tasca.

"Dammelo" ringhio poi

"Ma fammi il piacere, vai a dormire" dice poi. Giovanni fa un sorrisetto sarcastico e la rabbia dentro di me aumenta

"Ho detto dammelo" gli urlo contro.

"E io ho detto di no" dice calmo. Troppo calmo. Ripenso a Eva e a Caterina, non c'è tempo. Gli tiro un pugno in piena faccia e lui per il dolore si accascia a terra e porta le mani sul viso, sfrutto quei pochi secondi per prendere il medaglione dalla tasca e correre in camera. Faccio le scale a due a due. E mi metto una felpa poi apro l'armadio e prendo un coltello. Chi tiene un coltello nell'armadio? Io. Mi faccio una coda, prendo una torcia, mi metto le scarpe da ginnastica e mi arrampicofuori dalla finestra per poi scendere in strada. Inizio a correre, non c'è tempo. Arrivo in ospedale e senza dire una parola salgo le scale, terzo piano, stanza quattordici. La apro ma non vedo nessuno.

"C'è qualcuno?" Chiedo, ma niente.

Esco in corridoio dove ci sono le luci accese e mi siedo in una sedia, aspettando qualcuno o qualcosa. Poi le luci si spengono. Metto la mano sulla cintura dove ho la torcia e l'accendino. Mi illumino intorno e non vedo nessuno. Poi un rumore di passi provengono dal corridoio e la vedo, Eva. Mi viene in contro e io mi alzo felice di rivederla. Le vado in contro e lei mi sorride. Io l'abbraccio ma delle mani mi prendono da dietro. Riconosco Caterina.

"Che fai?" Chiedo io

"Sofia e ora che tu sappia la verità. Su tutto." Mi dice guardandomi e indicando una stanza con la testa. Io acconsento e entro. Quando Eva chiude la porta e si gira ha in mano un coltello più grande il doppio del mio. Io metto una mano sulla tasca per prenderlo ma non ce, inizio a tastare le tasche e la cintura ma non teovo nulla.

"Cerchi forse questo?" Chiede Caterina mostrandomi il mio coltello. Inizio ad andare nel panico.

"Tranquilla se starai zitta non ti succederà nulla di grave." Mi dice per poi fare un cenno a Eva. Caterina mi tiene il coltello puntato al petto e Eva mi alza la manica, poi preme il coltello contro la mia pelle e fa un taglio profondo. Io inizio a urlare dal dolore. E possibile che in un ospedale di notte non ci siano infermieri, dottori, medici, segretari, nessuno?
Poi fa un altro taglio e continuo a urlare. Poi un altro e sento il sangue inziare a colare. Proprio quando sta per fare il quarto taglio la porta si spalanca e entrano i ragazzi. Adesso voglio sapere perché quei ragazzi sanno sempre dove trovarmi. Ho un microchip? Eva inzia a correre per la stanza non so per quale motivo. Come fa a correre così bene dopo che le hanno sparato alla gamba? Bha. Federico punta la pistola su Caterina che alza le mani in segno do resa e io guardo la scena ferma, poi succede tutto di colpo. Vedo tutto sfocato, ombre scure si muovono verso di me, io barcollò un po e dopo capisco di essere accasciata a terra. Il polso brucia più di qualsiasi parte del corpo e il cervello sta per esplodere per le mille domande, la maggior parte sono su Eva, ha cercato di uccidermi. Sento squotermi e quando apro gli occhi vedo Matthew che mi tiene stretta a lui e Caterina e Eva vicino alla porta della stanza, poi la luce della luna illumina i loro volti e poi corrono via. Nessuno fa nulla, Federico butta la pistola a terra e mi raggiunge. Sospiro cercando di tenere gli occhi aperti e mi alzo in piedi.

"Cosa ti hanno fatto?" Mo chiede Federico

"Nulla mi hanno minacciato e.. raccontato delle cose... Ora andiamo" dico inizio a camminare a fatica. Mi fa male ogni singola parte del corpo, non so perché.

"Non puoi camminare" mi dice Matthew

"Sto bene" dico e continuo a camminare fino all'uscita dell'ospedale, poi le forze spariscono e io mi appoggio al muro e mi siedo per terra. Mi sento uno schifo. Matthew mi prende in braccio e io lo lascio fare, mi caricano sul famoso furgone bianco e mi stendono.

"Matt?" Inizio a chiamare

"Dimmi" mi dice poi

"Matt....." Dico e le orecchie di colpo so ovattato e mi sneto parlare, non so cosa sto dicendo. Poi smetto e le mie orecchie si strappano. I ragazzi mi fissano come se fossi un fantasma. Cos'è successo?  Che cosa ho detto?

Ciao ragazzi e luna in Pinto di notte e mi annoio, non ho sonno così vi ho scritto questo capitolo, per un po non postero ma andò lo stesso avanti con i capitoli ma non li postero poi quando ne avrò scritti circa setto inzoo a pubblicarli un po alla volta, tipo uno alla settimana. Un bacio e se la storia vi sta piacendo votatelaaa♥♥♥♥♥♥

THE DREAM (Storia Sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora