Capitolo 4

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L'intervallo finisce in fretta, come al solito d'altronde.

<Ciao raga ci vediamo all'uscita!> dice Lucas alzando la mano per salutarci mentre con l'altra mano butta la carta della merenda nel cestino.

<Ciao!> gli rispondiamo facendo lo stesso gesto con il braccio.

Stessa cosa accade con Andrea, mentre io e Sofy abbiamo lezione insieme.

Andiamo ai nostri armadietti e prendiamo il libro di inglese.

Ci incamminiamo nella nostra classe quando prima di noi, di scatto, superandoci bruscamente, passa quel ragazzo misterioso che sembra mi-ci stia perseguitando.

<Fai attenzione!> gli dice Sofia bruscamente.

<Scusate...> dice il ragazzo voltandosi, guardandoci, per poi rigirarsi ed entrare in classe.

Noi aspettiamo cinque secondi ad entrare.

Entriamo è ci sediamo vicine come al solito.

<Ma sbaglio o non l'ho mai visto questo ragazzo?> dico a Sofia sottovoce.

<Io si, l'ho già visto, è qui da sempre... sei te che non guardi i maschi tesoro!> mi risponde sempre sussurrando mentre ridacchia.

<Ah, e va beh, non guardare i maschi non significa non notarli...> gli rispondo con un sorriso da scema. Lei mi guarda, prende la penna e mentre sorride scrive sul foglio che ha davanti quello che ha appena terminato di scrivere la professoressa alla lavagna.

Il ragazzo che noi definiamo misterioso, è a destra ma avanti a noi di un posto.

Durante la lezione noto che ogni tanto gira di poco il capo e guarda dalla nostra parte con la coda dell'occhio.

Suona la campanella.

Finalmente usciamo dall'aula di inglese.

Io e Sofy usciamo quasi per ultime, quando notiamo il ragazzo seduto al banco che continua a scrivere.

<Gli chiedo se vuole venire con noi?> mi chiede Sofy.
Lei è sempre stata quella ragazza che vuole fare nuove amicizie, mentre a me non importa affatto...

<Ma va! Se no sembra che gli diamo importanza...> gli dico quasi uscendo dalla classe.

<Ma io gli do importanza...> mi dice con un sorriso da furba mentre usciamo dalla classe a braccetto.

<Due ore e poi si va a casa, non sei contenta!> mi dice Sofy posando il libro nel suo armadietto.

<Si, ma ho un po' timore per domani...> dico appoggiando le spalle all'armadietto per poi appoggiare anche la testa come se fossi disperata.

<Ahaha! Ma stai tranquilla! Domani vengo io no?!> <Si, hai ragione!> dico tirandomi su.

<Bene, io vado a lezione, ci vediamo all'uscita!> mi dice salutandomi con la mano.

<Ciao!> dico quasi urlando mentre alzo il braccio per ricambiare il saluto.

Mi rigiro verso il mio armadietto per prendere lo zaino che "accidentalmente" ho buttato a terra.

Lo raccolgo, apro l'armadietto per riporlo all'interno per prendere la sacca con l'abbigliamento da ginnastica.

Prendo il materiale, chiudo l'armadietto e mi dirigo verso la palestra.

Entro nello spogliatoio e vedo due mie compagne che parlano. Mi unisco al discorso finché non è il momento di farmi una coda alta ed entrare in palestra.

<Okay ragazzi! Come al solito dieci minuti di riscaldamento e dopo i dieci minuti di corsa!> dice la professoressa dopo aver fischiato nel suo maledetto fischietto.

Facciamo questi dannati esercizi di riscaldamento.

Sono molto brava in ginnastica, anche perché facendo danza classica sono parecchio snodata, ma io lo sono sempre stata!

Dopo aver fatto anche i cinque minuti di corsa iniziamo a giocare a pallavolo.

Gioco che purtroppo, detesto.

Il figlio del mio tutor. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora