Capitolo 33

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Luca si è ripreso ed io ho preferito non chiamare l'ambulanza.
L'ho fatto per Dennis. Sarebbe andato nei casini.

Luca ha un po' di sangue sul labbro e un po' sotto il naso.

<Quando racconterò che cosa mi hai fatto a scuola saranno cazzi tuoi!> dice Luca tirandosi su mentre si tocca il labbro con il pollice.

<Andiamo Luca, andiamo a casa mia...> dico spingendolo verso il cancello per antrace.

<Noe...> <Non era Dennis...> dico bloccandolo continuando a camminare.

<Fanculo!> dica arrabbiato stringando i pugni e andandosene...

<Io racconterò tutto a...> <No! Tu non racconto un cazzo Luca! Perché devi dirmi una bugia?! Io ero seria!> dico arrabbiata.

<Mi piaci un casino okay! È non da poco!> mi dice girandosi verso di me arrabbiato.

<Entra...> dico aprendo la porta.

La mamma è in bagno e per fortuna non vede Luca.

<Mamma eccomi, vado su! C'è anche Luca...> dico timida.

<Comportatevi bene eh!> sento dire dal bagno.

<Mamma...> dico sbuffando.

Saliamo le scale ed entriamo in bagno.

Apro il mobiletto dei medicinali e tiro fuori l'acqua ossigenata.

<No no! Quella brucia!> dice agitando le mani come un bambino.

<Smetti di fare il bambino e fatti disinfettare!> dico bloccandogli le mani.

Prendo dal contenitore un cotton-fioc e lo bagno nell'acqua ossigenata e con delicatezza tampono il labbro che sanguina.

<Sttt, aiah!> dice lui strizzando gli occhi.

<Shh!> dico ridacchiando.

Fa un sorriso e apre l'acqua di scatto schizzandomi.

<Ma!> esclamò togliendomi alcune gocce dal visto.

Lui scoppia a ridere ed io anche. Si alza in piedi dato che era seduto sul bordo della vasca.

Mi prende la vita e me la stringe a se sfiorandomi il labbro.

Le sue labbra si appoggiano delicatamente a me dando forma ad un bacio.

Quando ci stacchiamo per riprendere fiato mi sorride ma io faccio una faccia triste.

Io non voglio illudere nessuno, e questo, non è quello che voglio...

<Ehi...> <Ehi...> gli dico abbassando lo sguardo.

Mi viene voglia di abbracciarlo. Lo faccio.

Lui mia stringe ancora più forte. Gli e lo devo dire. Non voglio far soffrire nessuno.

<Sei irrimpiazzabile, e lo sai... ma Luca, sei unico, come amico...> dico abbassando la testa.

<Lo sai che non ti vedo come un'amica...> mi dice sorridendo.

<Si, ma è meglio così!> dico facendogli un sorriso.

Lui mi sorride e abbassa la testa.

Adoro quando è comprensibile, ed è questo il motivo per cui me lo tengo stretto come amico...

Con una salvietta ossigenata gli tolgo quel poco sangue che gli è colato dal naso.

<Brucia piano!> esclama strizzando gli occhi.

<Sto facendo piano...> dico tamponandogli il naso.

Mi sorride e usciamo dal bagno.

<Vado a casa che mamma mi ha chiamato, ciao bionda...> dice sorridendomi.

<Ciao.> dico sorridendo.

Esce dalla porta e faccio un sospiro di sollievo...

<Grazie per avermi dato un'amico comprensibile grazie!> dico mettendo le mani a mo' di preghiera guardando in alto.

Mi siedo sulla scrivania sorridendo per riprendere gli esercizi quando mi viene in mente una cosa.

Dennis.

<Ecco, ora che faccio!> dico facendo la voce da disperata...

<Sembro mia sorella!> dico continuando a fare quella voce.

Il figlio del mio tutor. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora