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Capitolo dodici

_Ti voglio.

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Da quell'incontro, passó un mese intero.
Jung Su aveva ripreso la sua vita, anche se le cose non andavano bene come sperava, mentre Maya non vide Yoongi.
Era sempre impegnato con il lavoro, anche se aveva trovato il tempo per chiamarla e chiederle come stava, come se fosse quasi un obbligo, quasi ogni giorno.
Quasi le loro vite si stavano incrociando di nuovo, per tornare entrambi sullo stesso percorso.

Jung Su era a scuola, come al suo solito, con Jason. Le cose non andavano bene, quella storia dell'Idol, era diventata una forma di bullismo. Anche se Jason provava a difenderlo, alla fine succedeva che ne andava di mezzo anche lui, ed era ormai naturale interpellarlo  anche quando non c'era.

Jung Su camminò per tornare in classe in compagnia di Jason, finché qualcuno non gli fece lo sgambetto.
-Chi è stato?- Jason.
-A chi importa chi è stato? Il fatto è che è successo.- Jung Su.
-E cosa c'entra...- Jason.
-Ignora, andiamo.-  Jung Su.
-Aish.- Jason.
Una volta avanti alla classe, quando Jung Su aprì la porta, sulla sua testa cadde un secchio di acqua gelata.
-Jung Su!-
Jason lo aiutò a toglierselo dalla testa.
-Adesso basta.- Jason.
-Jason, per favore, sarà peggio.- Jung Su.
-Vuoi continuare così?- Jason.
-Ignora, la smetteranno.- Jung Su.
-Dici così da un mese.- Jason.
-Dovranno smetterla prima o poi!-  Jung Su.
Le voci di corridoio colpivano nel profondo il ragazzo, ciò di cui parlavano, non era solo la sua futura vita da idol, ma anche dal fatto che non abbia un padre.
Si diresse in bagno, seguito da Jason.
-Jung Su!-
Il ragazzo camminava, senza ascoltarlo.
-Jung Su!-
Ripeté, ma nessuna risposta.
Lo afferrò per un polso, girandolo verso di lui: stava piangendo.
-Perché piangi?-
-Per favore, lasciami stare per un po'...-
-Perché dovrei lasciarti solo?-
-Se no rientrerai anche tu in questa situazione.-
-Sei mio amico, perché dovrei uscirne così?-
-Non voglio che prendano anche te di mira.-
-Quindi dovrei cambiare compagno di banco?-
-... I-Io...-
-Jung Su, non ti lascio da solo.-
-Sono stanco, molto stanco...-
-Perché sei stanco?-
-Perché devo sopportare tutto questo?-
-Perché sono invidiosi.-
-Invidiosi?-
-Sei bello, talentoso, intelligente... simpatico, come dovrebbero vederti?-
-...Non mi vedo così.-
-Tu, ma lo sei. Lo vedono tutti... ed io sono felice di avere un amico così.-
-Veramente?-
-Certo.-
-G-Grazie...-
-Ti voglio bene...-
-Anche io.-
-Andiamo?-
-Dove?-
-In classe.-
-Ho paura...-
-Non ti faranno nulla.-
-Se no?-
-Li prendo a botte.-

-Fai qualcosa di dolce...- NamJoon.
-E che cosa?- Yoongi.
-Un po' di fantasia?- Jin.
-proponi tu allora.- Yoongi.
-Non ho idee...- Jin.
-Non parlare allora!- NamJoon.
-Yah!- Jin.
-Portale un fiore.- NamJoon.
-Nah.- Yoongi.
-Colazione?- Jin.
-Naaaah!- Yoongi.
-Allora?!- NamJoon.
-Ci sono!- Yoongi.
-Dove corri?!- Jin.
-Da Maya!- Yoongi.
-Lo avevamo capito...- NamJoon.
Il moro corse più veloce possibile, ma prima di andare da lei, passó velocemente dalla camera di JungKook.
-Kook!-
Il minore sobbalzò, guardandolo.
-Yoongi, che succcede?!-
Chiese, vedendo il suo amico perso nel suo respiro.
-Hai mai lavorato l'oro?-
-In che senso, Yoongi?-
-Hai frequentato un istituto artistico.-
-Sì, quindi?-
-Sai lavorare l'oro?-
-Sì, so fare qualcosina...-
-Riusciresti a farmi un favore?-
-Spara.-
-Un anello.-
-Uno?-
-Sì.-
-E se ne facessi tre?-
-Tre? Perché dovresti farne tre?-
-L'ho capito che è per Maya l'anello, ma se ne facessi uno per tutti e tre? Tu, Maya e Jung Su.-
-Cosa avresti in mente?-
-Specie di fedi?-
-Kook, riesci a farlo?-
-Potrei...-
-Vorrei fare però... una cosa solo per Maya al momento.-
-Va bene, dimmi allora cosa vuoi fare, lo farò.-

-ARRIVO!-
Maya aprì la porta, trovandosi avanti Yoongi.
-Buongiorno.-
-Buongiorno, non ti aspettavo.-.
-Sto disturbando?-
-No... entra.-
-Cosa facevi?-
-Stavo pulendo la mia stanza, ho degli scatoloni che vorrei buttare, ma prima devo vedere cosa ci sta dentro.-
-Posso aiutarti?-
-Sì, sul tavolo  ci sta uno scatolone con delle foto.-
-Sì?-
-Intanto escile e selezionale per grandezza.-
-Va bene, lo faccio subito.-
Yoongi andò verso il tavolo, aprendo lo scatolone. Vi era molta polvere, ma non gli importava molto, il suo compito era quello di selezionare le foto da Maya richieste.
Inizió con delle  foto di dimensioni medie, posandole non molto lontano dalla fine del tavolo. C'era Jung Su da piccolo, foto solo su di lui e di Maya. Quando ancora era un neonato, fino all' arrivare al presente.
-Che carino...-
Come Yoongi vedeva Jung Su, non era qualcosa che qualcuno era in grado di descrivere a parole. Era un sentimento affettivo, molto speciale, quasi impossibile da spiegare, o semplicemente l'affetto che può avere un genitore verso un figlio.
Finite le foto di Jung Su, susseguirono quelle di Maya, fino al finire con delle foto quanto vecchie, da stimolare in Yoongi tanti ricordi.
Maya aveva tenuto conservate accuratamente, foto di lui e di lei, in ogni luogo possibile ed immaginabile. Teneva ancora foto di loro, dove si baciavano e si abbracciavano. Quasi Yoongi pianse a quella vista. Cosa era rimasto di loro, in Yoongi? Tutti quei sentimenti, quelle immagini, quelle sensazioni e ricordi, perché gli stavano stimolando quella sensazione di 'nostalgia'?
Proprio in quel momento, Maya tornó in cucina, osservando  l'espressione di Yoongi quasi triste.
-Qualcosa non va?-
Chiese, avvicinandosi a lui, guardando le loro foto.
Yoongi non disse nulla, continuó semplicemente a guardarla.
-Yoongi?-
Chiamò lei nuovamente, notando Yoongi avvicinarsi a lei.
Lo fece senza pensieri, senza una ragione ben precisa, poggiando le sue labbra sopra le sue, Maya rimase impietrita. Non sentiva quel tipo di calore, da troppo tempo. Eppure le sensazioni erano rimaste tali per entrambi.
Una mano si posò sul suo fianco, accodandola verso di lui, lasciando che il bacio devenne comodo.
Il respiro così caldo e movimentato, quel sentimento pieno di confusione era tornato nelle loro teste. Il bacio fu approfondito e Maya fu leggermente spinta verso il muro, non potendo più indietreggiare, rimase bloccata da entrambe le mani di Yoongi.
Una mano salì al suo viso, accarezzandole una guancia, fino a finire fra i suoi capelli.
Quel bacio era durato così a lungo, da non far render conto a loro stessi di quanto il tempo fosse stato così distante da saper riconoscere quel fievole contatto.
Yoongi la guardò negli occhi, così come Maya, interdetta sul cosa dire. Il telefono di Maya squilló, notando il contatto di Jason.
Maya non pensò più a quella situazione di imbarazzo e passionale, rispondendo.
-Maya, sono Jason... ascoltami: Hanno picchiato Jung Su.-

『  Ciao, papà!  』 { COMPLETA }- IN REVISIONE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora