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Capitolo venticinque

_Quando sei solo.

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La vita di Jung Su era composta da alti e bassi, l'essere solo non lo aiutava ed in più, non riusciva nemmeno a mangiare. Rimase l'intero pomeriggio in camera, a piangere, saltando le prove e non studiando. Quel giorno Jason non sedette fianco a lui nel banco e a ricreazione non gli rivolse minimamente la parola, così come per il resto della giornata- non ricevette più nemmeno una telefonata.
Jung Su pensò quanto successo a scuola, il giorno in cui lo picchiarono, quando Jason gli disse che non lo avrebbe lasciato solo. Cosa aveva fatto di male? Era per colpa di Marina? Ma, stavano davvero insieme? O magari gli stavano facendo uno scherzo?
Tutto quel che desiderava in quel momento, era morire.
-Pronto?-
Ricevette una chiamata, senza nemmeno leggere il nome, accettó, sperando che per un attimo fosse Jason.
-Bella Jung Su.-
Era Shin.
-Dimmi.-
-Quindi, per oggi?-
-Non posso uscire, sinceramente non mi va.-
-Non vuoi uscire di casa?-
-Esatto.-
-Se vuoi vengo io.-
-Non hai da studiare?-
-Io non so nemmeno che materie portare per domani, non chiedere.-
-Ah bene... mh, va bene, puoi venire.-
-Va bene, fra un oretta sono da te.-
Dopo ciò, la chiamata si chiuse, lasciando Jung Su nuovamente al buio e solo.
-Forse sto esagerando.-
Sussurrò fra sé e sé.
Il suo viso era bagnato per colpa delle lacrime, e gli occhi erano pesati. Durante quel breve tempo che aveva, ne approfittò per riposare.

-Non è un bene non mangiare.-
-Lo so, ma non posso mica costringerlo.-
-Lo so... cosa può essere successo di così grave?-
Il campanello suonò.
-Chi è?- Domandò Maya.
-Vado io.-
Yoongi si alzò, aprendo la porta, ritrovandosi avanti Shin.
-Salve.- Salutó il ragazzino.
-E tu che ci fai qua?- Chiese lui, sorpreso.
-Sono qui per vedere Jung Su, perché?-
-Senti... sai per caso cos'ha?-
-Ah bhe... quanto pare il suo migliore amico si è fidanzato con la ragazza che gli piace.-
-Ma chi? Jason?-
-Sì, ci sta questa voce in giro... e di certo loro non fanno pensare in modo diverso. Praticamente sembrano già sposati.-
-Ora capisco perché è così...-
-Non gli hanno parlato, lo hanno ignorato tutto il tempo. Sarà per questo?-
-Non lo so... comunque non ha mangiato, è di sopra. Ed OCCHIO, ricordo cosa è successo in discoteca.-
-Tranquillissimo, se dovessi far qualcosa non la farei mai qua dentro.-
-CHE?!-
-No, nulla.-
E ridendo, corse di sopra, lasciando Yoongi perplesso.
-Incredibile.-
Maya rise.
-Sono così convinti i giovani di oggi...-
-Ricorda che pure noi siamo stati così.-
-Lo so, Yoongi. Ma alla fine noi siamo qui insieme... fra venti anni, chissà che fine faranno loro. A te darebbe fastidio se Jung Su fosse Gay?-
-Perché dovrebbe essere gay?-
-Era una semplice domanda.-
-Certo... non me lo aspetterei da parte sua, ma è comunque una sua scelta.-
-Shin mi sembra deciso, ho parlato con Jimin.-
-A me sa tanto che Shin torna in ospedale.-
-Ma dai, no! Comunque... pare che a Shin piaccia davvero tanto Jung Su, si è confidato con Jimin, e dice che è forse l'unica persona a cui non vorrebbe mai rinunciare.-
-Davvero?-
-Già.-
-Peccato che è un ragazzo...-
-Ossia?-
-Jung Su, non è gay. Se Shin fosse stato una ragazza, forse avrebbe avuto un'opportunità con Jung Su.-
-I suoi genitori sono morti, non ha mai avuto un esempio vero e proprio. Jimin lo ha cresciuto come meglio ha potuto... poi, con la danza classica, immagina quante ripercussioni... anche da parte degli altri bambini.-
-Non è mica colpa della danza classica... il punto è che se gli piacciono i ragazzi, gli piacciono e basta. È una cosa che si sente dentro, non si sceglie materialmente.-.
-Lo so, ma ora, parlando di Jung Su... Ho paura che non possa essere felice.-
-Dici?-
-Sì...Da quando siamo arrivati in Corea, è così.-
-Farò di tutto per farlo star meglio.-
-Ci proverò anche io, e so quanto è difficile per te... dato che lo stai affrontando solo adesso.-
-Lo so...-
-Grazie.-
-Scusa, grazie per cosa?-
-Per essere qui di nuovo.-

Shin si avvicinò al letto, e reggendosi sulle ginocchia, iniziò ad osservare il viso di Jung Su, addormentato.
-Sei troppo bello...- Sussurrò, toccandogli una guancia con un dito.
Quando Jung Su aprì gli occhi, quasi si spaventò di ritrovarsi Shin così vicino.
-AH! Sei arrivato.-
-Giusto da venti minuti.-
-Perché non mi hai svegliato?-
-Sei carino anche mentre dormi.-
-Mh...-
-Come stai?-
-Io? Non lo so.-
-Tacchino.-
-Tacchino?-
-No, non sapevo cosa dire... per questo.-
-Tu non sei normale.-
-Ti ringrazio.-
-Comunque, cosa ti va di fare?-
-Tu cosa vuoi fare?-
-Che so... ti andrebbe di giocare al computer? Cantare?-
-Facciamo degli esercizi di danza classica?-
-Non lo farò mai.-
-Ti serve la danza classica, idiota.-
-Ma, non mi piace.-
-Ma devi.-
-Non l'ho fatta nemmeno con Jimin...-
-Mi ha cresciuto praticamente facendo solo quella.-
-Stupendo.-
-IN PIEDI!-
-A fare?-
-Andiamo alla Big Hit.-
-Spero tu stia scherzando.-
-No, mettiti la tuta, andiamo.-
-NON FARÒ MAI DANZA CLASSICA.-
-TU LA FAI!-
-Se no?-
-Se no me ne vado, e rimani solo.-
-Vaffanculo.-
-In piedi!-
-Aish...-

『  Ciao, papà!  』 { COMPLETA }- IN REVISIONE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora