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Capitolo 16

_Jung Su e la sua depressione.

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Maya e Yoongi erano ormai da più di tre ore che erano seduti sul divano, ad aspettare che Jung Su uscisse, ma inutilmente.
Il ragazzo non aveva assolutamente  voglia di metter piede fuori dal letto, aveva quasi paura.
Forse era stato un colpo troppo forte, sapere che Yoongi era suo padre in quella maniera.
Aveva sempre pensato che gli nascondesse qualcosa, ma non poteva mai immaginante che fosse una cosa del genere: Per lui era quasi impossibile.
Il fatto che lui si comportasse in quel modo, che parlasse così intimamente con sua madre e che la conoscesse da abbastanza tempo, componevano quel che Jung Su non accettava: la verità.
Una volta uscito da quella stanza, cosa avrebbe dovuto fare?
Avrebbe dovuto parlare con lui? Con sua madre? Coi ragazzi?
Ma la vera domanda era: sarebbe mai uscito?
-Starà bene?- Maya.
-Sarò sincero... non lo so... non so nemmeno come agire, ma non ci andrei.- Yoongi.
-E se avesse visto?- Maya.
-Non credo, la porta era chiusa dall'interno...- Yoongi.
-Sentito?- Maya.
-Da quanto era ubriaco! Non penso nemmeno quello!- Yoongi.
-Magari ha litigato con qualcuno.- Maya.
-O magari sono io il problema, di nuovo.-Yoongi.
-Ti accetterà, credo.- Maya.
-lo spero...- Yoongi.

Tutto ciò che riguardasse Yoongi, dava come risultato tutto quel che Jung Su chiamava: Ansia, nausea e rabbia.
Aveva il potere di scombussolargli lo stomaco, fino al farlo sentire male.
Come avrebbe potuto guardato negli occhi da quell'attimo in poi?
Guardava avanti a sè, il buio più totale, senza rendersi conto che si era fatta notte.
Yoongi e Maya erano ancora più preoccupati, ma insieme decisero di cucinare qualcosa.
-Gli piacerà il ramen?- Yoongi.
-Certo... ora, glielo porti  tu?- Maya.
-Se non mangia me...- Yoongi.
-Dai!- Maya.
Il ragazzo, con in mano il piatto guardò un'ultima volta la ragazza, per poi salire le scale. Non sapeva quale reazione avrebbe avuto Jung Su, ogni volta sembrava averne una diversa.
Per Yoongi, era lunatico.
-Jung Su?-
Non rispose.
-Ho qui la cena...-
Bussó, ma non sentì alcuna risposta.
Così si prese di coraggio, cercando di aprire la porta, ma inutilmente, era chiusa a chiave.
-Jung Su, ho qui la tua cena, puoi aprirmi solo per posare il piatto sulla tua scrivania, poi vado via.-
Si sentì la chiave muoversi dentro alla serratura.
La porta si aprì, e le mani di Jung Su afferrarono il piatto, per poi posarlo sulla scrivania.
-Stai bene?- Chiese il maggiore, notando i suoi occhi lucidi.
Jung Su, non rispose.
Fece per dargli le spalle e tornare a letto.
-Jung Su, non riesco a vederti così... posso sapere cos'hai?-
Lui si mise a letto, dandogli le spalle.
-Hai la febbre? Nausea? Mal di testa? Mal di pancia? Mal d-
-Mal di sentire la tua voce.-
Yoongi capì, così in silenzio, diede le spalle alla sua stanza.
-Non è colpa tua.-
Disse poi, facendo voltare il moro.
-Cosa non sarebbe colpa mia?-
-Non è colpa tua, tutto ciò.-
-Tutto ciò, cosa?-
-Sono io l'errore, perdonami tu, insieme a mia madre.-
-Cosa stai dicendo, Jung Su?-
-Nulla, vai via.-
Yoongi non se lo fece ripetere una seconda volta, così tornó al piano di sotto, da Maya.
-Quindi?-
-E quindi, niente. Ha preso il piatto, ma è a letto.-
-Capisco... è tardi.-
-Lo so, che è tardi.-
-Tu adesso vai?-
-Posso anche rimanere...-
-Con me?-
-No, con la pentola.-
-Che simpatico.-
-MA OLTRE TE CHI CI SEV'ESSERE, dimmi, genio del male.-
-GNE!-
Maya lo spinse sul divano, correndo poi al piano di sotto.
-MAYA!-
Yoongi si alzò velocemente, correndole dietro.
Lei si nascose sotto alle coperte, facendo ridere Yoongi per la scena.
-Nascondiglio intelligente.-
-Sempre più intelligente di te.-
-Credo tu mi stia stuzzicando!-
-Sei tu che ti senti stuzzicato.-
-Non farmi arrabbiare.-
-Yoongi, ma tu sei sempre incazzato di natura.-
-MAYA.-

Jung Su nel mentre, sentiva ogni parola, ogni risata, ogni rumore.
Ciò gli dava fastidio, ma non poteva fare niente. Si abbandonò al sonno, con lo stomaco vuoto. Anche l'indomani non andò a scuola, così come alla Big Hit, non si muoveva dal letto se non per bere e lavarsi.
Maya non sapeva come comportarsi, e piangeva spesso, anche quando c'era Yoongi.
Yoongi stesso, quando provava a sapere qualcosa su di lui, veniva trattato in modo molto debole e negativo.
Quella storia andò avanti per ben 5 giorni consecutivi.
-Non possiamo continuare così.-
Disse Yoongi, camminando nervosamente per la stanza.
-E-E quindi?...-
Maya era disperata, perché suo figlio aveva quel comportamento?
-Quindi, ora vado di sopra, lo tiro giù dal letto e lo porto a giocare a calcio.-
-Giocare a calcio?-
-So che oltre la danza, il canto, la scuola... Gli piace giocare a calcio.-
-Sì... sei un genio, credo.-
-Anche se io non so giocare.-
-Quindi... secondo te, lui accetterà?-
-Forse non hai capito: o viene a giocare a calcio o viene a giocare a calcio.-
-Se la metti così non si alzerà mai.
-Infatti ho detto che lo tiro dal letto.-
Detto ciò, il moro, salì le scale fino al ritrovarsi dietro alla sua porta.
-Jung Su?-
Il ragazzino, come al suo solito, non rispose.
-Ti do tre secondi, se non rispondi, entro ugualmente.-
Jung Su, strizzò gli occhi, facendo finta di non ascoltarlo.
-Uno...-
Quasi voleva spiccicare parola, ma alla fine non ci riusciva, almeno non ad urlare.
-due...-
Jung Su mise la testa sotto alle coperte.
-Tre.-
Yoongi entrò, accendendo la luce.
-Quindi, Jung Su... sono venuto qua, per sapere cos'hai.-
Lui rimase muto ad ascoltare tutto quello che Yoongi aveva da dire
-Aish... hai quindici anni, Jung Su. Dovresti star fuori, andare a scuola, uscire con amici... ha chiamato Jason così tante volte, che se mi dovessero dare dei soldi, sarei più ricco di quanto già non sia.-
Jung Su uscì la testa da sotto alle coperte, ma non voleva assolutamente parlare con Yoongi, non voleva nemmeno incrociare il suo sguardo.
-Va bene, Jung Su. Oggi, che tu voglia o meno, uscirai a giocare a calcio con me. Chiaro?-
-Non voglio uscire.-
-Non mi interessa, esci comunque. Anche tua madre è d'accordo, quindi non rompere.-
-Non lo farò mai.-
Yoongi gli tolse le coperte sorprendendolo.
-EH?!-
Esclamò Jung Su.
Yoongi poi lo caricò sulle spalle senza ascoltarlo.
-METTIMI IMMEDIATAMENTE GIÙ, IDIOTA!-
Urlò nella speranza che lo lasciasse stare.
-No, Jung Su, tu oggi esci con me, e se non ti alzi e vesti tu, allora lo farò io.-
-MA TU HAI QUALCHE PROBLEMINO MENTALE! METTIMI A TERRA.-
-No, Jung Su, stai zitto.-
-MAMMA!-
Maya lo guardò divertiti, appena Yoongi scese con sopra alle spalle Jung Su, che lo chiamava disperato.
-DIGLI CHE MI METTE A TERRA.-
-No, ha ragione. Devi uscire.-
-SMETTETELA!-
Disse, con occhi lucidi.
-Ti calmi un attimo?-
Chiese poi il moro, lasciando uno sguardo di gentilezza nei suoi occhi.
-Ma io sono calmo.-
Osó Jung Su.
-Abbiamo un concetto della parola 'calma' diverso, evidentemente.-
-Yoongi...-
-So che ti sto sul culo, e non me ne fotte niente. È la vita, non posso stare simpatico a tutti.-
-Perché non tornate a scopare e mi lasciate stare?-

『  Ciao, papà!  』 { COMPLETA }- IN REVISIONE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora