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Capitolo trentanove

_Suga.

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-Quindi, mio padre ha sempre lottato per mia madre?- Jung Su
-Oh sì, tuo padre aveva detto fin dal primo giorno, che lei doveva essere sua moglie. Quanto pare... così sarà.-
-Nonna, ma mia madre e Yoongi si sono davvero conosciuti durante l'incendio?-
-In verità... erano nella stessa classe, o meglio, stesso corso di danza.-
-Com'è successo quel famoso incendio?-
-È stato un incidente.-
-Davvero?-
-Certo, o meglio... non si sa chi abbia appiccato il fuoco, ma morirono molte persone.-
-Ah, ma quando si fidanzarono?-
-Allora, a Yoongi è sempre piaciuto il viso di tua madre, ne era letteralmente innamorato. Componeva canzoni su di lei, anche se non si conoscevano. Quando durante una esibizione, diciamo di più  recita, è accaduto l'incendio, eravamo riusciti tutti e tre ad uscire fuori... io, lui e mio marito, ma Yoongi, in lacrime, stava pregando suo padre di tornare a prendere Maya, l'aveva conosciuta quello stesso giorno, non voleva perderla per ciò.-
-E poi?-.
-Tuo nonno è tornato là dentro, ma, non ce la fece. Una volta fuori, non riusciva più a respirare... e una volta in ospedale, morì lì.-
-O-Oh Dio ...-
-Io ho sempre odiato tua madre da quel momento in poi, e mi dispiace. Mi sono resa conto che non è mai stata colpa sua.-
-Quando Yoongi ha lasciato mia madre, perché era incinta... tu cosa hai fatto?-
-Io lo venni a sapere solo dai ragazzi, perché con mio figlio non parlai più. Veniva qua solo per stare con Maya in camera sua e per dormire.-
-Ah...-
-Ma il destino è scritto, ricorda... se qualcosa deve accadere, accade.-

-Ma il destino è scritto, ricorda... se qualcosa deve accadere, accade.- Bobby
-Mi rendo conto che forse stiamo esagerando.- Shin
-Non esageriamo affatto.- Bobby
-Facce di merda.- Taehyung
Bobby tirò un forte calcio in pieno viso al ragazzo, che oltre ad essere legato era anche ricoperto di lividi.
-Stai Zitto, potrei ucciderti da un attimo all'altro.- Bobby
-Adesso basta, proprio lui non c'entra niente! Ragiona!- Shin
Bobby tirò un forte ceffone in pieno viso ragazzino facendolo gemere dal dolore.
-Stupido gay del cazzo, io faccio quello che voglio, chiaro? Impara, se non sei cattivo, non ottieni nulla.- Bobby
-Perfetto... adesso so dove si trova Taehyung.- JungKook
-Che è stato?- Bobby
Il ragazzo si nascose dietro alla porta della stanza. Erano all'interno di un edificio abbandonato.
-C'è qualcuno.-
Sussurrò poi, Bobby, dirigendosi lentamente verso l'uscita, e fu un attimo: Jungkook scattó correndo, dirigendosi verso l'uscita, con dietro Bobby, che sfilava dalla tasca una coltellino.
-NO MOCCIOSO, NON MI DISTRUGGERETE NUOVAMENTE TUTTO.- Bobby
Durante il tragitto, Jungkook afferrò il telefono, chiamando immediatamente il primo numero che aveva trovato in rubrica.
-Pronto?- Jin
-IL VECCHIO CARCERE ABBANDONATO!- JungKook
-JUNGKOOK! NON DIRMI CHE QUANDO SEI USCITO HAI SEGUITO SHIN!- Jin
-IN QUESTO MOMENTO STO QUASI PER MORIRE! RIFERISCI AGLI ALTRI! TERZO PIANO, STANZA 124, AL CARCERE ABBAND-- Jungkook
-Jungkook? JUNGKOOK!?- Jin
-Sei solo uno dei tanti che dovrebbe morire.- Bobby
-Ac...Accidenti...- Jungkook
Bobby aveva colpito il fianco di Jungkook, dopo aver scaraventato lontano il suo telefono. Il sangue scorreva lungo le gambe, fino all'artivare alle caviglie.
-Puoi venire a far compagnia al tuo amico, e sarai quello che morirà prima.- Bobby
-Tu s-sei pazzo...- JungKook

Quando Yoongi si riprese, si trovò steso sul lettino bianco, dove si trovava precedentemente Maya.
-Ohw... che è successo?-
Si chiese, sollevandosi.
-Un'emozione troppo forte l'ha colpito, signor Min, non è riuscito a superare l'esame.- Lee
-Che intende?- Yoongi
-Stupido, non hai visto tuo figlio.- Maya
-Io mi chiedo come farà con il parto Maya, morirà direttamente.- Lee
-Dottore! Ahahah!- Maya
-Ah! Ah! Ah!- Yoongi
-Domani potete venire a vedere se è maschio o femmina, risparmio il secondo trauma al signor Min.- Lee
-Ma avete finito di prendervi gioco di me?!- Yoongi
-Arancino...- Maya
-Ou!- Yoongi
-Dai, ragazzuoli. Specialmente tu, ballerino, hai dormito ben due ore complimenti.- Lee
-Oddio! Devo chiamare Jung Su!- Yoongi
-Uh che bravo papà!- Lee

-Davvero?-
-Si, Jung Su. Per quanto mi sforzassi si capire il perché... proprio lei, me ne resi conto solo adesso: È amore. Lo è sempre stato.-
-Mh... che cosa, bella.-
-Ogni giorno erano chiusi in camera, ed i rumori erano ben chiari... credevo fosse solo per compensare la morte di suo padre, invece... no.-
-Capisco... ma, secondo me dureranno per sempre.-
-Concordo appieno.-
Il telefono di Jung Su squilló.
-Pronto?-
-Jung Su, sono Yoongi. Ora sto arrivando.-
-Ma posso tornare anche in autobus.-
-No.-
-E perché?-
-È tardi, il viaggio dura più di un'ora per tornare, e mi spavento.-
-Di cosa ti spaventi?-
-Che ti succeda qualcosa.-
-Che diavolo... va bene, allora ti aspetto.-
-Sono già per strada.-
-Va bene, a dopo.-
-A dopo.-
La donna lo guardò.
-Era Yoongi?-
-Si.-
-Perché non lo chiami papà?-
-Non ci riesco.-
-Come mai?-
-Non è qualcosa di vitale per me, posso vivere anche senza di lui.-
-Ma ci tieni?-
-Ovvio... ma, non è la stessa cosa.-
-Sì, ho capito.-
-Delle volte vorrei... ma non mi esci proprio.-
-Capisco. Mi dispiace davvero tanto... ma non ha mai voluto abbandonati, sappilo.-
-Perché rifiutava mia mamma una volta incinta?-
-Aveva paura, prima di tutto... mi sembra poi che c'era di mezzo anche un certo Bobby.-
-Bobby.-
-Sì.-
-Capisco... posso sapere cosa sai di Bobby?-
-Era un amico stretto di Yoongi, giocavano assieme nel vecchio carcere.-
-Perché, esistevano carceri?-
-Sono molto vecchi.-
-Mh... Mh...-
-In ogni caso, io adesso devo andare... è quasi arrivato credo.-
-Va bene, mi è piaciuto parlar con te.-
-Anche a me, nonna.-
Poi uscì dalla porta principale, pensando un attimo: se Bobby e Yoongi amavano giocare al vecchio carcere, possibilmente era lì che Bobby teneva chiuso Taehyung. Lui non era mai andanti avanti , e solo chi conosceva il passato, poteva conoscere i luoghi di Bobby.
Poi sentì Yoongi chiamarlo in macchina, poco più avanti di dice si trovava lui.
-Sì, arrivo!-

『  Ciao, papà!  』 { COMPLETA }- IN REVISIONE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora